Questa rubrica entra ormai nel suo decimo anno, ma sfogliando le considerazioni fatte parecchio tempo addietro molte preoccupazioni rimangono sempre attuali.
Il valore etico dell’ architettura sostenibile
Cari lettori,
in questa rubrica ho più volte trattato, descrivendoli nel dettaglio, gli esempi che costituiscono eccellenza assoluta in tema di edilizia sportiva e architettura sostenibile, realizzazioni che testimoniano quanto di meglio si possa concepire nella tecnica e nell’ingegno professionale per la realizzazione di un edificio performante.
Il fattore X degli impianti sportivi iconici
Gentili lettori,
mi sono sempre chiesto perché nell’immenso patrimonio impiantistico sportivo internazionale vi siano degli esempi che abbiano il potere di trascendere dall’epoca in cui sono stati realizzati ed abbiano la capacità di essere ciclicamente riproposti come immagine evocativa di un impianto pienamente riuscito.
Modelli di integrazione scolastici
Gentili lettori,
in questo numero desidero esporvi due interessanti realizzazioni europee che hanno in comune l’inserimento di un nuovo polo sportivo nell’ambito di una preesistente attività scolastica.
La prima riguarda una mirabile palestra polivalente nel territorio di Seeheim a pochi chilometri da Darmstadt in Germania realizzato dallo studio di architettura tedesco Loewer e Partner Architekten, particolarmente specializzato nello sviluppo di tematiche scolastiche.
L’altro progetto che vorrei proporvi è situato in Danimarca ad Hellerup, quartiere dei sobborghi di Copenaghen, creato ad opera del geniale studio di progettazione BIG di Bjarke Ingels.
Verso una nuova generazione di impianti sportivi – Parte seconda
Gentili lettori,
in un precedente articolo avevo iniziato a delineare le caratteristiche salienti che rendono gli edifici sportivi virtuosi sotto l’aspetto della sostenibilità complessiva utilizzando come certificazione di riferimento una delle più accreditate al mondo e cioè il LEED.
In questo numero proseguo l’analisi soffermandomi in particolare sugli aspetti qualificanti intrinseci delle strutture e cioè analizzando nel dettaglio il funzionamento del “sistema” edificio.
Parlando di stadi, ancora…
Gentili lettori,
già qualche anno fa ebbi modo di approfondire, con un articolo specifico di questa rubrica, l’analisi di alcuni progetti emblematici di stadi nell’ambito dell’architettura sostenibile. Successivamente ho trattato nuovamente l’argomento quando l’inaugurazione o la notorietà di una recente realizzazione meritassero una specifica analisi e mi riferisco in particolare al nuovo stadio di Bordeaux progettato da Herzog & de Meuron che per la particolare sintassi compositiva e l’eccellenza del risultato complessivo non poteva non essere degnamente menzionato.
Finalmente un po’ di design, grazie
Gentili lettori,
l’impiantistica sportiva è spesso vittima di uno strano fenomeno che porta a realizzare i nuovi impianti o con un gigantismo dimensionale ed economico apparentemente illimitato oppure, viceversa, con una tale ristrettezza di budget da mettere continuamente a rischio la sussistenza stessa dell’intervento.
Verso una nuova generazione di impianti sportivi – Parte prima
Gentili lettori,
in questo numero desidero introdurre una analisi dettagliata delle caratteristiche salienti che rendono un edificio virtuoso sotto l’aspetto energetico e di sostenibilità; tale analisi proseguirà con più estesa trattazione nel prossimo numero. Per meglio comprendere alcuni principi fondanti mi avvarrò del confronto con uno dei sistemi di certificazione più diffusi ed autorevoli al mondo: il Leed Certificate.
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