Il sistema erba sintetica: norme e omologazioni

Speciale erba sintetica / 2.
Il campo in erba sintetica, per essere omologato, deve rispondere a precisi requisiti tecnici e prestazionali.

(Tutte le immagini sono del laboratorio Sports Labs di Livingston, Scozia)

In Italia, come si è accennato nella rassegna storica sull’erba sintetica, è la Lega Nazionale Dilettanti che si è assunta il compito di dettare le “norme sulla realizzazione dei campi da calcio in erba artificiale e sui relativi materiali, stabilendo norme e procedure per la fase di progettazione dei campi medesime” (così nella premessa all’ultima edizione del Regolamento, approvato dalla Commissione federale nel dicembre 2018 e pubblicato il 4 aprile 2019). Il regolamento è valido per i campi destinati ad ospitare i campionati FIGC-LND fino alla Serie D e SGS.

Il “sistema” nel Regolamento LND

Il Regolamento si preoccupa in primo luogo di stabilire le procedure per il collaudo e per l’omologazione del campo. Ma al di là delle procedure amministrative e dei test prescritti, il documento consente di definire nella sua complessità quello che deve essere inteso come il “sistema” erba sintetica, composto da diversi elementi che sono, dall’alto in basso:

– la fibra;

– l’intaso prestazionale;

– l’intaso di stabilizzazione;

– il sistema di incollaggio dei teli;

– il sottotappeto elastico;

– il sottofondo, con le diverse tipologie di drenaggio.

Dal punto di vista dell’omologazione, è previsto che il produttore di manti in erba sintetica possa far omologare uno specifico “sistema”, che avrà un suo specifico nome commerciale, costituito dalla fibra, dall’intaso di stabilizzazione, l’intaso prestazionale, il primario, e il sottotappeto.

Il regolamento LND riporta, per ciascuno degli elementi che costituiscono il sistema, tutti i riferimenti normativi utili per definire i requisiti tecnici necessari a superare i test di omologazione.

Le altre norme

A parte i riferimenti alle prescrizioni della stessa LND, le norme richiamate sono:

– Norme UNI-EN 13864:2004 e 14836:2006 per il filato;

– Norme UNI-EN 1097, 12616, 14955, 13744, 20105, 15306 e Norme DIN 18035 per gli intasi prestazionali e di stabilizzazione;

– Norme UNI-EN 1969, 12230, 14808, 14809, e alcune già elencate sopra, per il sottotappeto e per la membrana impermeabile;

– Regolamenti CE 1907/2006 per quanto riguarda il rilascio di IPA e di ftalati.

Tutte le norme UNI-EN, come è noto, sono acquistabili attraverso il sito ufficiale dell’UNI, l’Ente italiano di normazione.

È da rilevare, come riporta la stessa premessa al regolamento richiamata sopra, che – rispetto alle precedenti edizioni del regolamento – “gli studi e le ricerche di biomeccanica effettuati dalla LND (ossia lo studio dell’interazione della superficie sportiva in erba artificiale e il corpo del giocatore nello svolgimento delle azioni di gioco) hanno comportato una sensibile variazione dei parametri riguardanti specifici movimenti del giocatore, della tipologia di materiali da intaso prestazionale, dei materiali impiegati per i sottotappeti elastici (assorbimento dello shock, deformazione verticale e restituzione di energia) e per il drenaggio orizzontale, come pure, in parte, della fibra che forma il ciuffo d’erba del manto erboso”.

Questi, alla fine, i test prestazionali da eseguire sul manto, con i relativi requisiti standard:

– Rimbalzo verticale della palla: 60-100 cm;

– rimbalzo angolare della palla: 45-60% su asciutto, fino a 80% su bagnato;

– rotolamento della palla: 4-10 m;

– assorbimento dello shock tastatore piatto: 57-70%;

– deformazione verticale tastatore piatto: 4-11 mm;

– resistenza al momento torcente: 25-50 Nm;

– skin friction: 0,35-0,75 micron;

– skin abrasion: +/-30%.