Napoli: Adeguamento dello Stadio San Paolo

Protagonista dei momenti clou delle Universiadi 2019, lo Stadio di Napoli, rinnovato con l’azzurro della pista di atletica e quello – più sfumato – delle sedute, si appresta ora ad affrontare il Campionato.

Pubblicazione cartacea su: Tsport 328

Napoli e le province campane hanno ospitato, nel corso del mese di luglio, la trentesima edizione dell’Universiade estiva. Una sessantina gli impianti sportivi interessati, che per l’occasione hanno potuto affrontare lavori di adeguamento funzionale, come abbiamo visto del servizio pubblicato su Tsport 327. Lo Stadio San Paolo di Napoli è quello che ha subìto le più vistose migliorie estetiche, oltre che funzionali, virando dal rosso sbiadito dei vecchi seggiolini e della pista di atletica in tartan, all’azzurro, colore del Calcio Napoli e – si fa notare – del cielo partenopeo. L’intervento migliorativo è stato realizzato in due momenti successivi, ma è stato consegnato in tempo per la cerimonia inaugurale del 3 luglio. Terminate le Universiadi, sono ripresi i lavori per completare il rifacimento degli spogliatoi, in modo da riconsegnare lo Stadio ai tifosi per le prime giornate di Campionato.

La pista

Il primo intervento, del valore di circa un milione e mezzo di euro, ha riguardato il rifacimento completo dell’impianto di atletica leggera, costituito dall’anello della pista e dalle pedane per i salti. Realizzato negli anni ’70 con il vecchio tartan, nel corso di questi decenni l’impianto di atletica leggera era stato oggetto solo di interventi di sistemazione e di ripristino.
L’opera di rifacimento totale, iniziata nel 2018 e sospesa l’inverno scorso per esigenze organizzative, è stata terminata in giugno, includendo anche la ristrutturazione parziale degli spogliatoi all’interno dello stadio, per adeguarli alle attuali normative tecniche e igienico-sanitarie.
La pista a 8 corsie, così come le pedane dei vari concorsi, presenta un luminoso colore azzurro intenso, quasi a creare uno sfondo ovale di cielo ai lati del rettangolo verde di gioco, con alcuni inserti grigi di raccordo con il campo centrale. L’intervento di rifacimento ha comportato l’asportazione completa della vecchia pavimentazione e il rifacimento totale del sottofondo bituminoso, seguendo le norme IAAF per le pavimentazioni sportive.
Il manto finale è costituito da un manto prefabbricato da 13,5 mm, lo stesso che sarà pista ufficiale per le olimpiadi di Tokyo 2020.
Il processo di vulcanizzazione incorpora nello strato superficiale del manto una rete tridimensionale di granuli prevulcanizzati, di composizione ed elasticità controllate. Aumenta così in modo significativo la risposta elastica della superficie e assicura uniformità di risposta dinamica su tutta la pista. Tutto questo minimizza la necessità di regolazione della postura durante la corsa e si traduce in una diminuzione della fatica. Inoltre, garantendo un maggiore controllo sulla lunghezza del passo e sui movimenti, permette all’atleta di raggiungere con facilità il massimo della propria performance.


Lo strato superiore è caratterizzato da una texture brevettata, che garantisce il 20% di extra drenaggio superficiale e una maggiore aderenza in condizioni di bagnato, non solo in caso di pioggia, ma anche, ad esempio, in corrispondenza della fossa siepi. Migliora anche la resistenza antiscivolo e la trazione, al punto che, anche in condizioni di umidità, i tacchetti sulle scarpe degli atleti non devono penetrare la superficie della pista per ricercare la corretta aderenza.
Lo strato inferiore del manto è costituito da una struttura geometrica a forma di esagono allungato, deformabile in tre dimensioni, che fornisce una perfetta combinazione di ammortizzazione, immagazzinamento e ritorno di energia, riducendo l’intervallo di tempo che l’atleta in corsa utilizza per compiere il movimento di rolling del piede. Quando il piede dell’atleta impatta la superficie, le celle piene d’aria si comprimono, assorbendo forza di impatto e vibrazioni, e convertendo la massima quantità di energia cinetica in energia immagazzinata.
Non appena il piede lascia la superficie, l’aria compressa induce le celle a tornare alla loro forma originale, proiettando l’atleta in alto e in avanti.
Allo stesso tempo la deformazione laterale delle celle agevola il movimento di rotazione del piede dal 5º metatarso al 1º metatarso, fornendo un supporto ottimale e continuo al movimento del piede e riducendo il movimento laterale della parte inferiore della gamba.
In questo modo le forze di impatto e le vibrazioni vengono ridotte al minimo, l’efficienza di movimento è migliorata e il ritorno di energia è ottimizzato al massimo, con obiettivi miglioramenti delle prestazioni atletiche.

Le sedute

L’altro intervento, del valore complessivo di circa nove milioni di euro, riguarda invece la sostituzione totale dei 55.000 sediolini dello stadio, con il ripristino e il trattamento impermeabilizzante dei gradoni prefabbricati delle tribune su cui poggiano.
L’intervento ha richiesto tempi di intervento estremamente rapidi e inizialmente concentrati nei periodi in cui il Napoli giocava fuori casa; solo al termine del campionato i lavori hanno potuto essere affrontati nella loro pienezza, interessando ogni ordine dello stadio. Il cronoprogramma predisposto al momento dell’appalto è stato una sfida coraggiosa ma ponderata contro il tempo, avendo ben presente l’elevata qualità del lavoro che doveva essere svolto.
La sostituzione dei sediolini ha richiesto anche la sostituzione di tutti i supporti metallici di sostegno, con una difficoltà operativa decisamente elevata se si pensa allo sviluppo delle gradinate ed alla necessità di recapitare tutti i materiali sui vari gradoni. Per questo, vi è stata in cantiere anche la presenza di oltre 100 operai contemporaneamente, distribuiti nei tre turni lavorativi.
I colori delle sedute (azzurro, blu, grigio, bianco e giallo) sono i cinque colori della squadra partenopea e il loro mixage è frutto di un attento studio.


Il sedile, in due tipologie leggermente differenti, è del tipo a schienale alto, dimensionato in accordo con quanto raccomandato da FIFA e UEFA, ergonomicamente studiato per ottenere il massimo comfort d’uso in relazione alla posizione di “seduto in movimento” tipica di chi assiste a manifestazioni sportive.
La seduta è realizzata in materiale termoplastico stampato ad iniezione in un unico blocco privo di inserti metallici; una parte della fornitura riguarda un modello iniettato con gas per la formazione di tubolari cavi strutturali.
Il trattamento dei cementi armati precompressi con cui sono stati a suo tempo realizzati i gradoni delle tribune, è anch’esso il risultato di studi fatti da società specialistiche nel trattamento di manufatti cementizi. Si tratta di numerosi passaggi preparatori, protettivi e di finitura con materiali particolari, che consentiranno ai manufatti una lunga durata.

I megaschermi

Un altro fattore che rimarrà a beneficio dei tifosi napoletani è costituito dai due megaschermi di ultima generazione da 120 metri quadrati, uno posizionato nei Distinti, l’altro nella tribuna Nisida.
I pannelli a led, ad alta risoluzione grafica e tecnologia HDLS, misurano quasi 15 metri di base per 9 metri di altezza. Predisposti per rispettare tutte le normative, hanno la caratteristica di essere perfettamente leggibili, anche alla luce del sole, con un angolo di 140 gradi, garantendo quindi, con il doppio posizionamento, la visibilità da tutti gli spalti.
Ora che le Universiadi sono terminate, i megaschermi potranno essere utilizzati durante le partite di campionato per far rivedere i goal al pubblico.