Dal Ministero delle Infrastrutture c’è la disponibilità a intervenire in favore delle impese di costruzione che sono incappate nell’improvviso rialzo dei costi dei materiali.
Aumento prezzi: le misure previste dal Mims
Il rialzo dei prezzi delle materie prime che si è inaspettatamente verificato, per contingenze globali, alla fine del 2020, ha messo in difficoltà (come abbiamo già visto in questo articolo) le imprese di costruzione che stanno lavorando con i prezzi preventivati appena pochi mesi prima.
I costi delle materie prime, sui mercati internazionali, hanno raggiunto, nel primo trimestre di quest’anno, incrementi percentuali di assoluto rilievo, pur tenendo conto del relativo ribasso che si era verificato in conseguenza dei rallentamenti produttivi nella prima fase della pandemia.
I costi complessivi di produzione dei manufatti edilizi hanno risentito dei rialzi scontando aumenti superiori all’8% rispetto ai minimi del 2020, come attestano le rilevazioni ISTAT riportate in questo grafico:
Gli osservatori sono tuttavia concordi nel considerare gli aumenti attuali del tutto temporanei, non essendo legati a situazioni strutturali ma essenzialmente alle difficoltà insorte a seguito dei provvedimenti, assunti in tutto il globo, per limitare le conseguenze della pandemia. Si osservi, ad esempio, il prezzo del legname in USA che, dopo la fiammata di aprile, tende a portarsi su valori più bassi, sia pure superiori alle medie dei due anni precedenti (fonte: https://markets.businessinsider.com/commodities/lumber-price).
L’intervento del Mims
A seguito delle pressioni provenienti dal mondo imprenditoriale e dalle categorie economiche, un emendamento al disegno di legge per la conversione del decreto Sostegni Bis, approvato l’8 luglio scorso in Commissione Bilancio della Camera, prevede un meccanismo che dovrebbe salvare il settore delle costruzioni, sia pure con i tempi non certo rapidissimi della burocrazia.
Entro il 31 ottobre, il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile (Mims) rileverà le variazioni dei prezzi dei materiali rispetto all’anno precedente; la compensazione a favore dell’impresa sarà determinata applicando le variazioni di prezzo alle quantità dei singoli materiali impiegati e contabilizzati dal Direttore Lavori dal 1 gennaio al 30 giugno 2021.
Saranno considerate le variazioni eccedenti l’8% se l’offerta era stata fatta nel 2020, e il 10% se antecedente.
Le stazioni appaltanti potranno provvedere alla compensazione utilizzando le risorse accantonate per gli imprevisti e/o i ribassi d’asta; nel caso queste fossero insufficienti, potranno accedere ad un apposito Fondo che sarà istituito con decreto del Mims. Il Fondo avrà una dotazione di 100 milioni.
La compensazione non sarà automatica: entro 15 giorni dalla pubblicazione del decreto con cui il Ministero rileverà le variazioni di prezzo, l’appaltatore dovrà presentare istanza di compensazione.
L’adeguamento prezzi negli Strumenti per il progettista
Dopo alcuni anni in cui le variazioni dei prezzi, stante la bassa inflazione, incidevano in modo assai limitato sui costi complessivi di costruzione (spuntando anzi un calo fino al 2% nel 2020 rispetto al 2019), l’impennata rilevata a partire da gennaio ha fatto sì che anche i prezzi medi dei lavori per la realizzazione di impianti sportivi subiscano un deciso aumento, che abbiamo stimato, mediamente, pari al 6,7% rispetto agli ultimi valori riportati dalle nostre tabelle all’interno degli “Strumenti per il progettista”.
Tutte le tabelle sono pertanto state aggiornate al giugno 2021. Trattandosi di valori medi, utili per una preventivazione di massima, possono divergere nel caso di specifiche necessità progettuali; così come si potranno trovare, ad oggi, costi superiori in presenza di opere dove incide particolarmente l’uso del legno o dell’acciaio rispetto a lavori di diversa natura.
Negli Strumenti per il Progettista trovate, oltre agli standard dimensionali e ai regolamenti federali, i prezziari aggiornati per i seguenti impianti sportivi e ludici: