Il boom del padel e l’erba a pelo corto

Speciale erba 2021.
Fra le diverse applicazioni dell’erba sintetica negli impianti sportivi, prendiamo il caso del padel, lo sport che più di tutti è in fase di sviluppo anche da noi.

Pubblicazione cartacea su: Tsport 337
Padel Arena a Paderno Dugnano (archivio Tsport).

Come negli anni novanta i campi da tennis sono stati frequentemente trasformati in campi da calcetto, oggi sta avvenendo una nuova trasformazione, nella direzione dei più agili campi da padel, che occupano un terzo della superficie rispetto al tennis; e anche i campi da calcetto offrono la possibilità di trasformarsi in batterie da almeno 6 padel (vedi ad esempio l’intervento al Country Sport Village di Paderno Dugnano).

Il sottofondo

Nella realizzazione del campo – ma anche e soprattutto in caso di trasformazione di un impianto esistente – bisogna prestare attenzione innanzitutto al sottofondo.

È necessario infatti avere un massetto in calcestruzzo perfettamente livellato, cosa che un campo preesistente, ad esempio da calcetto, non possiede.

Scegliendo un calcestruzzo compatto di una ventina di centimetri, armato con rete elettrosaldata, sarà necessario realizzare una pendenza per lo smaltimento delle acque piovane (meglio prevederla anche se si gioca al coperto).

Un calcestruzzo drenante, invece, eviterà i ristagni d’acqua ma dovrà essere coadiuvato da un cordolo perimetrale armato (come nella foto sopra).

L’erba

Sul massetto sarà posata la pavimentazione sportiva. Dai primi campi in cemento sono state sperimentate, in parallelo con l’evoluzione dei campi da tennis, i vari tipi di resine sintetiche, approdando infine all’erba sintetica che unisce il comfort di gioco alle qualità tecniche di rimbalzo della pallina.

Il padel infatti è uno sport che prevede movimenti brevi e veloci, date le ridotte dimensioni di gioco: le caratteristiche biomeccaniche del manto devono garantire stabilità, sicurezza e rendimento. La morfologia dei fili deve essere tale da garantire l’assorbimento degli urti e un adeguato ritorno di energia, tenuto conto che le pareti laterali moltiplicano il rimbalzo e le direzioni di provenienza della palla in tutti i punti della superficie.

A seconda della velocità di gioco richiesta, i manti possono essere scelti con diverse tipologie di filato e di morbidezza; in genere sono dotati di un backing in latex con fori drenanti per favorire l’eliminazione dell’eventuale acqua infiltrata sotto il tappeto. L’altezza del filo è di 12-15 mm.

La sabbia

Un’importanza particolare è data infine dal riempimento in sabbia, che ha una funzione non solo stabilizzante come nell’erba per il calcio, ma anche prestazionale.

La sabbia infatti concorre a determinare il rimbalzo della palla, e deve pertanto essere distribuita uniformemente sul tappeto. Un campo nuovo richiede circa tre tonnellate di sabbia; appena distribuita apparirà evidente in superficie, ma sarà perfettamente intasata solo dopo un certo numero di ore di gioco. È comunque da prevedere una periodica attività di ridistribuzione della sabbia sul campo.

Con una cura costante, il manto potrà durare alcuni anni prima di essere sostituito.