Tempo di maratone. Con etiopi e keniani sempre in testa

Il mese di aprile vede alcune delle più importanti maratone di livello internazionale: dopo Milano, Roma, Parigi e Boston, ci aspettano Londra e Madrid.

La Roma Marathon del 2018 davanti all’Altare della Patria (Shutterstock)

In primavera fioriscono le grandi maratone, che poi si vedranno in pieno agosto solo nei paesi più freschi, come Reykjavik e San Pietroburgo, fino alla ripresa autunnale che culmina con la New York del 3 novembre.

Sono appena passate, negli ultimi week-end, le folle dei maratoneti per le vie di Milano e Roma e poi di Parigi e di Boston; aprile si concluderà con Madrid e Londra, per poi salire lentamente di latitudine.

Una maratona non è solo l’effetto di migliaia di atleti che si sfidano su 42 km di marcia, ma anche l’ambiente che viene attraversato dalla fiumana (celebri le immagini del ponte di Verrazzano nelle immense maratone newyorkesi).

Ci piace quindi vedere – in casa nostra – i momenti in cui si riconoscono, sullo sfondo dei marciatori, gli angoli identificativi di Roma piuttosto che di Milano: ed è ciò che caratterizza e distingue una maratona dall’altra. Perché, diciamocelo, i vincitori sono sempre gli stessi: kenioti ed etiopi, sotto ogni bandiera (così i risultati a Roma, a Milano, a Parigi, a Boston…). Anzi, per dovere di cronaca ricordiamo che a Milano il keniano Titus Eriku con 2 ore, 4 minuti e 46 secondi ha registrato il tempo migliore mai corso in Italia, quarto nella classifica mondiale.

Dunque maratona come momento di aggregazione e come riconoscimento identitario delle città che la ospitano, lungo percorsi che cercano di essere il più iconici possibile.

Del resto in Italia le maratone e le mezze maratone si sprecano: nel calendario di quelle riconosciute dalla FIDAL, per il solo anno in corso se ne contano 196: qui l’elenco completo.

La maggior parte sono di livello “Bronze”: la Federazione adotta, dal 2017, specifici parametri per classificare questo tipo di gare, e già il livello inferiore richiede una serie di caratteristiche minime (qui i requisiti), di tipo agonistico ed organizzativo; per salire di livello, questi sono tanto più stringenti che le gare “Silver” si riducono a una decina, mentre le “Gold” sono solo quelle di Milano, Roma, Venezia, oltre alle mezze di Milano (la “Stramilano”), Ostia, Verona, Napoli.

In questa tabella le maratone internazionali dei prossimi 12 mesi: