I requisiti dello stadio per la FIGC

Speciale Calcio – Una panoramica sui “Criteri infrastrutturali” della FIGC per gli stadi italiani.

Firenze, rendering del progetto di restyling dello Stadio A.Franchi (Studio Arup).

Abbiamo avuto occasione, in questo articolo, di vedere come le squadre di Serie A hanno scelto di attrezzare i propri impianti per gli allenamenti, che hanno la piena libertà di organizzare come meglio ritengono.

Il problema più grande è però lo Stadio. È ormai annosa la questione dello stadio di proprietà, con le difficoltà quasi insormontabili di superare gli aspetti burocratici, urbanistici, politici, e di diffidenza popolare. Ancor oggi, dunque, non possiamo dar conto della sorte del Meazza a Milano, né della effettiva fattibilità delle ultime proposte sui tavoli dei Comuni limitrofi, come quella del Milan a san Donato.

Idem per lo stadio della Roma, ora proposto a Pietralata dopo l’abbandono del progetto a Tor di Valle, il cui studio di fattibilità è passato in Conferenza dei Servizi Preliminare, e di cui si attendono gli ulteriori livelli di progettazione.

È in gara l’ammodernamento dell’Artemio Franchi di Firenze dopo che è stato estromesso dai progetti di rigenerazione urbana del PNRR.

Di altri si parla, e si progetta.

Ma al di là delle ispirazioni architettoniche e delle supposte “tipologie” a cui fare riferimento (ne parlerà Antonio Cunazza nell’articolo successivo), bisogna confrontarsi “terra terra” con dei parametri numerici e quantitativi praticamente idnerogabili.

I Criteri Infrastrutturali

Come è noto, nei primi mesi di ogni anno la FIGC, nell’ambito del “Sistema Licenze NazionalI” pubblica le istruzioni cui devono attenersi le società di calcio per essere iscritte ai relativi campionati. Le disposizioni comprendono criteri legali ed economico-finanziari, criteri sportivi e organizzativi e – per quel che ci riguarda più direttamente – criteri infrastrutturali.

Questi ultimi prevedono che, entro i primi di giugno, le Società presentino presso l’apposita Commissione, la documentazione comprovante la proprietà dell’impianto sportivo che si intende utilizzare o il contratto o convenzione d’uso se l’impianto non è si proprietà. La Lega Nazionale di appartenenza (a seconda che si tratti di Serie A, B, o C) dovrà certificare alla medesima commissione che l’impianto indicato rispetti i requisiti infrastrutturali indicati come “Criteri infrastrutturali” nell’apposito allegato.

Per avere un quadro dei requisiti cui l’impianto deve rispondere facciamo riferimento ai Criteri dettati per la Serie A, validi nella stagione in corso, valutandone poi le differenze rispetto alle Serie minori.

Il terreno di gioco

Il terreno di gioco deve essere rettangolare e deve avere le misure, al lordo delle linee di segnatura, di m 105 x m 68. Solo in casi di limitazioni strutturali non eliminabili, è tollerata la riduzione della larghezza sino ad un minimo di m 65.

Lungo il perimetro del terreno di gioco deve essere prevista una fascia larga m 1,50, complanare con il terreno stesso, priva di asperità e di ostacoli, denominata “campo per destinazione”.

La distanza minima degli ostacoli fissi (es. muretti, ringhiere, pannelli pubblicitari, etc.) dal terreno di gioco deve essere di m 2,5 dalle linee laterali e di m 3,5 dalle linee di porta. Solo in caso di limitazioni strutturali non eliminabili, è tollerata la riduzione della distanza dalle linee di porta sino ad un minimo di m 2,5.

Deve essere prevista un’area per il riscaldamento dei calciatori durante la partita, lungo le linee laterali o dietro i pannelli pubblicitari situati alle spalle delle porte.

Le misure sono le stesse richieste anche per la Serie B, mentre per la C è tollerata la riduzione delle misure fino al minimo di m 100 x m 64. Tutte le squadre per i loro centri di allenamento dispongono di almeno un campo avente le dimensioni regolamentari previste per gli stadi.

Quanto al terreno di gioco, questo può essere in erba naturale, oppure mista/rinforzata (“ibrido”), o anche In erba artificiale approvata dalla FIFA tramite il rilascio di apposita licenza per gare di campionati professionistici (FIFA Quality Pro). Gli stadi italiani tendono a dare la preferenza all’ibrido, che consente di avere la qualità dell’erba naturale unita auna maggiore resistenza all’uso; la Serie A – come abbiamo visto nelle pagine precedenti – preferisce comunque allenarsi su campi in erba naturale.

Il mantenimento in efficienza del terreno di gioco è un altro punto essenziale, che dà luogo a severe sanzioni per le Società che risultino inadempienti nel corso della stagione. Nello specifico, per le Serie A e B i terreni di gioco in erba naturale e naturale rinforzata/mista devono essere dotati di idonei sistemi di riscaldamento del prato o analoghi sistemi di protezione dal gelo (apparati tecnologici funzionali all’innalzamento, anche momentaneo, della temperatura superficiale del terreno di gioco ovvero coperture plastiche – teloni – atte a mantenere il calore geotermico dello stesso terreno di gioco, seppur in condizioni non estreme), che consentano di mantenere i terreni praticabili per tutta la durata della stagione sportiva. Per la C si richiede quanto meno l’impegno a conservare in efficienza il campo di gioco, ed in particolare a mantenere condizioni di uniforme inerbimento e complanarità del terreno, per tutta la durata della stagione sportiva.

Attorno al rettangolo di gioco non devono essere presenti piste per gare ciclistiche; gli stadi di nuova costruzione, inoltre, devono essere privi di piste di atletica.

La capienza dello stadio

L’altro fattore significativo, che incide sulle caratteristiche dimensionali e architettoniche dell’impianto sportivo, è dato dal numero di spettatori che potrà ospitare; fattore che si rivela critico per le squadre neoammesse alla Serie superiore quando non dotate di uno stadio adeguato.

Per la Serie A La capienza minima dello stadio deve essere di 12.000 posti, tutti dotati di sedute individuali numerate, fissate al suolo, munite di schienale di altezza minima 30 cm. Per la Serie B la capienza minima è di 5.500 posti, per la C di 1.500.

I posti a sedere muniti di sedute individuali devono essere distribuiti in almeno 4 settori indipendenti.

Tra questi, almeno un settore deve essere destinato ai sostenitori della squadra ospite con una capienza minima pari ad almeno il 5% rispetto alla capienza totale; perla Serie B è sufficiente “un congruo numero di posti” destinato agli ospiti. Per la serie C i settori indipendenti devono essere almeno 2, e ai sostenitori della squadra ospite devono essere destinati almeno un numero di posti pari al 5% della capienza complessiva, con un minimo di 500 posti.

Disposizioni per i servizi igienici sono dettate in proporzione alla capienza degli stadi.

In Serie A, I posti a sedere in Tribuna Autorità/d’Onore devono essere coperti e situati nella tribuna principale in una posizione che sia il più centrale possibile. Deve essere presente un’area ospitalità esclusiva, situata il più possibile in prossimità delle sedute Autorità/d’Onore. A partire dall’ottenimento della Licenza Nazionale per la stagione sportiva 2024/2025, lo stadio dovrà essere dotato di 100 posti in tribuna autorità/d’onore. Inoltre, l’area ospitalità dovrà avere un’estensione di almeno 200 mq. Gli stadi di nuova costruzione dovranno essere dotati di 250 posti in tribuna autorità/d’onore, di cui almeno 50 riservati alla società ospite.

In Serie B, Lo stadio deve essere dotato di almeno n. 50 posti in tribuna autorità/d’onore; per la prossima stagione questi diventano 75. Non ci sono vincoli invece per la Serie C.

Ampie prescrizioni sono dettate, infine, per quanto riguarda i mezzi di comunicazione: tribuna stampa, postazioni per radio e telecronisti, sala stampa, spazi per la produzione audiovisiva, Tv compound, Mixed zone (per le interviste), sala conferenze stampa. Il tutto in proporzione a scalare dalla Serie A alla Serie C.

Altri requisiti

Non entriamo nel dettaglio delle specifiche prescrizioni per le porte, le bandierine, le panchine, i pannelli pubblicitari.

Dell’impianto di illuminazione, elemento determinante soprattutto dove sono previste le riprese televisive dagli incontri, parliamo in dettaglio in un successivo articolo.

L’ingresso in campo delle squadre, degli arbitri e degli ufficiali di gara (tunnel, sottopassaggio, etc.) deve essere separato dal pubblico e protetto dal lancio di oggetti mediante sistemi che non devono impedire o ridurre la visibilità del pubblico. Il pubblico e la stampa non devono avere alcuna possibilità di accesso a tale percorso. Norma identica per tutte le Serie.

Gli spogliatoi, distinti ma con caratteristiche equivalenti per la squadra di casa e la squadra ospite, devono essere dimensionati per un minimo di 25 persone, con 10 docce, 3 wc (per la Serie B 6 docce e 2 wc), lettino per massaggi, lavagna per spiegazioni tattiche. Inoltre, solo per la Serie A è previsto uno spogliatoio separato destinato allo staff di ciascuna squadra, dimensionato per 5 persone. La Serie C differisce dalla B solo per un numero minimo di 20 persone anziché 25.

Cremona, Stadio Zini: spogliatoi (foto da Tsport 348).

Lo spogliatoio arbitri va previsto per un minimo di 6 persone (4 in Serie C), se si prevede un arbitraggio con personale di sesso femminile occorre un ulteriore spogliatoio da 2 persone.

Seguono le istruzioni per la stanza destinata ai delegati di Lega, all’infermeria, al controllo doping.

I parcheggi, riservati a squadre, arbitri e ufficiali di gara, devono prevedere almeno 2 posti per gli autobus delle squadre e almeno 10 posti per le vetture (4 perla Serie C).

Altri spazi parcheggio obbligatori sono previsti per gli spettatori della Tribuna Autorità.

Una “nota programmatica” (non valida, quindi, fino alla stagione in corso) è relativa ai maxischermi. partire dalla stagione 2024/2025 lo stadio di Serie A dovrà essere dotato di un Maxi schermo che possa garantire la visualizzazione del punteggio, del tempo di gioco nonché di immagini video autorizzate tramite l’impiego di una regia dedicata. Per tutti è comunque prescritta la presenza di un impianto di diffusione sonora.

La Divisione Calcio Femminile

La FIGC ha stabilito una nuova organizzazione per il calcio femminile di vertice. per garantire ulteriore sviluppo al movimento. Dalla stagione 2023-24, la FIGC ha stabilito una nuova organizzazione per il calcio femminile di vertice: dalla Divisione Calcio Femminile, sono nate così: la Divisione Serie A Femminile Professionistica; la Divisione Serie B Femminile.

Anche per la divisione professionistica femminile sono dunque stati definiti i Criteri Infrastrutturali.

Le misure minime del terreno di gioco sono 105×65, con un minimo, in caso di impedimenti strutturali, fino a 100×60. Analoghe alla Serie A maschile le altre caratteristiche, comprese le dimensioni delle porte e le altre attrezzature.

La capienza dell’impianto deve essere non inferiore a 500 spettatori.

Per quanto riguarda l’illuminazione sono dettati gli stessi parametri previsti per la Serie C maschile; degli altri elementi accessori non vengono date indicazioni dettagliate.

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