L’impianto natatorio comunale di Ferrara, immerso nel parco urbano, è stato totalmente rinnovato. Ne è risultata una struttura che dà spazio allo sport e al divertimento, attenta al risparmio energetico e all’inserimento ambientale, dove la tecnologia è votata alla semplificazione e messa al servizio di una gestione efficiente. Abbiamo parlato di questo progetto con il direttore lavori e responsabile della progettazione varianti, l’architetto Mario Loffredo.
Piscina Bacchelli a Ferrara, l’innovazione in un impianto tra il ludico e lo sportivo. Intervista all’architetto Mario Loffredo
Lo spray park (foto Giacomo Brini).
Immersa nel parco Bassani a Ferrara, la rinnovata piscina Bacchelli è un esempio di impianto di nuova generazione, che associa la pratica sportiva alla dimensione ludica e ricreativa: piscina coperta, vasca scoperta da 50 metri e un grande spray park dedicato ai più piccoli.
Per la sua complessità, il progetto della piscina Bacchelli di Ferrara ha imposto l’uso di soluzioni ad alta tecnologia, indirizzate a ottimizzare ogni parte nella sua funzione singola e nella sua interazione con le altre. Ne abbiamo parlato con il direttore lavori, l’architetto Mario Loffredo di Archliving, giovane società di architettura e ingegneria nata nel 2000 con un team multidisciplinare votato all’approccio integrato, specializzata in progettazione antisismica, diagnosi energetica ed energie rinnovabili. Dal 2014 ha ottenuto la certificazione UNI EN ISO 9001 per l’attività di verifica dei progetti ai fini della validazione.
Come nasce il progetto della piscina?
L’intervento alla piscina Bacchelli è partito da un impianto esistente, la piscina nella parte della vasca interna, rimasta attiva fino a due anni fa. In seguito alla richiesta per la verifica dell’agibilità sismica da parte del Comune, quando la vecchia gestione dell’impianto era in scadenza, è partito il Project Financing che ha condotto al nuovo progetto, indirizzato a demolire e ricostruire in gran parte la vecchia struttura. In particolare sono stati ricostruiti i locali tecnici e gli spogliatoi, mentre è stata mantenuta la parte coperta della vasca interna da 25 metri. Naturalmente sono stati ammodernati gli impianti e i rivestimenti e la parte energetica e strutturale.
Si tratta di un impianto natatorio diverso dalla classica piscina coperta e scoperta, con acquascivoli. Cosa ha spinto a proporre una struttura così innovativa?
In Italia sono ancora poche le proposte su questo filone, ma all’estero ce ne sono parecchie. Sono state studiate le esigenze del territorio per pensare a una proposta un po’ diversa dal solito, forse una delle prime del genere in partenariato pubblico-privato. Da un lato è stato dato spazio allo sport e alla competizione, con la piscina coperta da 25 metri e scoperta da 50 metri, richiesta in particolare dalla Pallanuoto Ferrara. Dall’altra è stata lasciata libertà al lato ludico e ricreativo, ideando lo lo spray park per i bambini, che utilizza strutture di ottima qualità.
Come si inserisce la piscina nel parco urbano?
Si è progettata una struttura perfettamente accolta nell’ambiente, nel rispetto del contesto naturalistico, con la piantumazione di oltre 130 alberi nel parco urbano, parte di un progetto condiviso con il Comune. Inoltre, è stata costruita una struttura indipendente dalla piscina, che ospita il bar e il ristorante, per accogliere le utenze del parco estivo, della piscina coperta e anche il pubblico del parco Bacchelli. Tutto ciò è stato pensato proprio per la collocazione della piscina all’interno del Parco Urbano di Ferrara, location d’eccezione e sede di numerosi eventi di rilevanza locale, regionale e nazionale.
Quali attenzioni avete posto sul piano energetico alla struttura, nel connubio tra vecchio e nuovo?
Nella parte nuova è quasi scontato dire che l’efficienza energetica sia ai massimi livelli, ma anche all’interno, sulla parte esistente, è stata prestata particolare attenzione a questo aspetto, con il rifacimento della vetrata che dà sul piano vasca, realizzata con vetri basso emissivi e con il cappotto strutturale. Tutti gli impianti sono stati rifatti in un’ottica di efficientamento energetico, con il riscaldamento a pavimento, il fotovoltaico e il sistema di riciclo del 92% delle acque. Il risparmio è assoluto: l’acqua delle piscine viene trattata e immessa nuovamente nelle vasche, mentre prima veniva convogliata nelle fognature e le vasche avevano bisogno di rabbocchi continui. Con l’impianto a energia solare inoltre recuperiamo energia e la trasferiamo all’acqua della vasca interna e di quelle esterne, con scambiatori a cascata.
Nel progetto sono state previste aree tecniche interrate: perché questa scelta?
Si tratta di una soluzione innovativa, particolarmente importante per il futuro dell’impianto. Il progetto ha previsto due aree interrate dove hanno sede i locali tecnici a servizio delle piscine, con le vasche di compenso per le piscine interne ed esterne. Abbiamo progettato dei “cunicoli smart”, ispezionabili e percorribili da uomini e mezzi, che permettono di intervenire sulla manutenzione degli impianti senza interferire con le attività del complesso natatorio; sono stati utilizzati con efficienza anche durante i lavori di costruzione, evitando che i mezzi viaggiassero in superficie, a maggiore garanzia di sicurezza. La manutenzione e il controllo sono resi così più semplici e diretti.
A livello acustico, quali soluzioni sono state adottate all’interno?
Palestra, spogliatoi e i servizi sono dotati di controsoffitti fonoassorbenti e ignifughi, mentre nel piano vasca interno sono stati inseriti pannelli antiriverbero sul soffitto. Anche la nuova vetrata da 30 metri contribuisce al comfort acustico.
Come è cambiata la progettazione in questi tempi?
La progettazione della piscina non è nata in era Covid, ma ne ha tuttavia “risentito”: abbiamo infatti apportato diverse migliorie in sede realizzativa e, non essendoci limitati a mantenere i requisiti minimi delle ampiezze delle superfici, siamo riusciti a rispettare le nuove normative in fatto di distanziamento e superfici minime. Più in generale, il nostro lavoro di progettazione non è molto cambiato in questo periodo di emergenza, di certo ciò che si è ulteriormente complicato è la fase di cantiere, sotto gli aspetti di Direzione Lavori e Sicurezza; sono più complesse le procedure e si sono allungati i tempi di realizzazione.
Abbiamo parlato del Parco Bacchelli in questo articolo.
Il progetto definitivo è stato redatto dai seguenti professionisti, facenti parte dell’ATI che si è aggiudicata il Project Financing::
– progetto architettonico: arch. Valentino Tropeano
– progetto strutture: arch Ugo Tomasone
– progetto impianti : ing. Andrea Caffini
– coordinamento della sicurezza : ing. Mario Tomasone.
Su Tsport 336, in uscita a fine dicembre, un servizio completo sul progetto di Parco Bacchelli.