I Criteri Ambientali Minimi per chi progetta

Speciale Progettazione Sostenibile – 2. I Criteri Ambientali Minimi (CAM) sono i requisiti ambientali definiti per le varie fasi del processo di acquisto da parte della Pubblica Amministrazione, volti a individuare la soluzione progettuale, il prodotto o il servizio migliore sotto il profilo ambientale lungo il ciclo di vita, tenuto conto della disponibilità di mercato.

Campo fotovoltaico a Porto Viro (Rovigo). Foto BG/Tsport.

L’ applicazione sistematica ed omogenea dei CAM consente di diffondere le tecnologie ambientali e i prodotti ambientalmente preferibili e produce un effetto leva sul mercato, inducendo gli operatori economici meno virtuosi ad adeguarsi alle nuove richieste della pubblica amministrazione.

In Italia, l’efficacia dei CAM è stata assicurata grazie all’art. 18 della L. 221/2015 e, successivamente, all’articolo “Criteri di sostenibilità energetica e ambientale” del “Codice degli appalti”, nelle sue successive modificazioni e aggiornamenti, che ne hanno reso obbligatoria l’applicazione da parte di tutte le stazioni appaltanti.

Questo obbligo garantisce che la politica nazionale in materia di appalti pubblici verdi sia incisiva non solo nell’obiettivo di ridurre gli impatti ambientali, ma nell’obiettivo di promuovere modelli di produzione e consumo più sostenibili, “circolari” e nel diffondere l’occupazione “verde”.

Oltre alla valorizzazione della qualità ambientale e al rispetto dei criteri sociali, l’applicazione dei Criteri Ambientali Minimi risponde anche all’esigenza della Pubblica amministrazione di razionalizzare i propri consumi, riducendone ove possibile la spesa.

Il Piano d’Azione Nazionale

Nella Gazzetta Ufficiale n.193 del 19 agosto è stato pubblicato il decreto del MASE di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze e del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, recante “Approvazione del piano d’azione nazionale per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della pubblica amministrazione 2023”.

Il Piano aggiorna in particolare i criteri e gli obiettivi cui si devono ispirare i CAM, la cui definizione in dettaglio spetta ai singoli decreti relativi a ciascun settore.

Il documento (che costituisce l’allegato al Decreto) ripercorre lo sviluppo normativo sul tema della sostenibilità ambientale aggiornandolo in base alle più recenti determinazioni in sede europea, dettando quindi indirizzi nei confronti dell’azione da parte delle stazioni appaltanti e degli altri soggetti coinvolti nella catena delle azioni, dalle imprese agli enti pubblici alle associazioni di categoria.

Tre sono gli obiettivi principali identificati dal Piano d’azione:

  • a) la mitigazione dei cambiamenti climatici, riducendo le emissioni di gas climalteranti attraverso un aumento dell’efficienza energetica di prodotti e servizi, la riduzione dell’utilizzo di fonti energetiche non rinnovabili o emissive, la promozione dei modelli di economia circolare e la razionalizzazione dei consumi e degli acquisti;
  • b) promuovere la transizione verso un modello di economia circolare, migliorando l’efficienza nell’uso dei materiali e riducendo i rifiuti prodotti, attraverso una migliore progettazione di prodotti e servizi, favorendo il riutilizzo dei materiali provenienti dal riciclo e la simbiosi industriale, estendendo la vita utile dei prodotti e riducendo gli acquisti di prodotti;
  • c) prevenzione e riduzione dell’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo, riducendo l’utilizzo e le emissioni di sostanze pericolose.

Come si vede, il Piano racchiude e sintetizza un po’ tutto quello che ad oggi costituisce il pensiero e l’azione di un modo di procedere “sostenibile”.

I CAM vigenti di maggiore interesse per il nostro settore sono ad oggi i seguenti.

Nell’articolo completo pubblicato su TSPORT 353 (sfoglia qui il pdf) sono analizzati in particolare i temi:

Le specifiche di livello territoriale-urbanistico

  • Permeabilità della superficie territoriale
  • Riduzione dell’effetto “isola di calore estiva” e dell’inquinamento atmosferico

Le specifiche tecniche progettuali per gli edifici

  • Diagnosi energetica e prestazione energetica
  • Altri criteri
  • Disassemblaggio e fine vita

Le specifiche tecniche per i prodotti da costruzione

I criteri premianti per l’affidamento del servizio di progettazione

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