La sostenibilità nelle nuove linee guida FIFA

Speciale Progettazione Sostenibile – 5. Nell’ambito di uno sforzo sempre più evidente di stimolare una progettazione consapevole della nuova generazione di stadi, FIFA (massimo organo internazionale del calcio) ha dedicato una parte importante proprio alla sostenibilità all’interno della recente edizione 2023 delle sue “Football Stadium Guidelines”.

Il Westhills Stadium a Langford, Canada (foto Jacqueline Downey). Le immagini del servizio sono riferite allo stesso Stadio.

Scottata da alcuni esempi-chiave di “sprechi strutturali” e di pessima eredità sportiva (su tutti il Mondiale di Brasile 2014 e parzialmente quello di Russia 2018, senza spingerci fino a Italia 90 che nasceva comunque in un mondo molto diverso da oggi), e sulla scia di un impegno verso la sostenibilità già promosso da tempo dal CIO (Comitato Olimpico Internazionale) per le candidature e l’organizzazione dei Giochi Olimpici, la FIFA sta puntando molto sulla sensibilizzazione alla progettazione sostenibile – non ultimo l’esempio su grande scala del Mondiale di Qatar 2022 e del suo approccio di torneo “temporaneo” (ne abbiamo parlato su TSPORT 347).

Nelle nuove Guidelines, FIFA parte da tre pilastri che possono imporre uno standard:

  • ecosostenibilità e rispetto dell’ambiente
  • sviluppo sociale
  • sviluppo economico

Il primo punto è quello considerato fondamentale (gli altri due una conseguenza di ricaduta positiva su ambiente e società) e promuove una progettazione di impianti sportivi che deve dialogare sempre di più con l’ambiente naturale, essendo sempre meno impattante in fatto di materiali ed emissioni e gestibile sul lungo periodo.

Non è un caso che emerga una frase (quasi una provocazione) su tutte:

La decisione più importante da prendere è se davvero ci sia bisogno di costruire quello stadio”.

Questo porta l’approccio di FIFA a un ragionamento sul futuro delle strutture sportive, la cosiddetta “legacy”, e sulla facilità di gestirle in modo ottimale a lungo termine. Ma anche sul consigliare i progetti di ristrutturazione – ove possibile – come ottima pratica di riuso e di sostenibilità (“Se uno stadio esistente può essere ristrutturato, mantenendo intatta buona parte della struttura originale, questo condurrà a un progetto sostenibile e meno impattante a livello ambientale”).

Vengono sottolineate anche alcune domande chiave che devono guidare la matita e le scelte dei progettisti. Quale sarà l’impatto ambientale del nuovo stadio e quante emissioni di CO2 produrrà per via del materiale con cui è costruito? Posso costruire uno stadio davvero “green”?

Non a caso viene portato l’esempio di un piccolo, ma virtuoso, impianto completato nel 2019 nella cittadina di Langford, in Canada: il Westhills Stadium, il primo stadio al mondo a dotarsi di almeno una tribuna interamente in legno lamellare, in questo caso addirittura due (vedi approfondimento in coda a questo articolo).

FIFA incoraggia a seguire alcuni parametri di riferimento (seppur non stringenti) come il dato di emissioni di CO2 di 1000 kg/mq per stadi di grandi dimensioni e 750 kg/mq per stadi medio-piccoli, e consiglia l’utilizzo del legno dove possibile al posto di materiali di più comune utilizzo come l’acciaio e il cemento armato nelle grandi travature delle coperture o nelle strutture delle gradinate (ovviamente rimanendo in linea con i parametri di sicurezza e anti-incendio).

C’è anche un ragionamento importante sul cosiddetto “kilometro zero”, suggerendo di affidarsi ad aziende locali che, a loro volta, possono fornire materiali prodotti in loco o provenienti dalle vicinanze, abbattendo tutte le emissioni dovute al trasporto.

Energia, consumo di acqua e biodiversità fanno poi parte di un altro ampio ambito a cui guarda la sezione Sostenibilità delle Stadium Guidelines di FIFA.

L’orientamento dell’edificio, così come tutti gli impianti di produzione di energia sostenibile vanno assolutamente utilizzati (pannelli fotovoltaici, impianti eolici, geotermici ecc) ed è consigliata l’installazione di sistemi di recupero e stoccaggio dell’energia (viene citato l’esempio dell’Amsterdam ArenA con il suo riuso di batterie per automobili riconvertite, in collaborazione con Nissan e attivo dal 2018).

Il risparmio di acqua passa invece dall’utilizzo di sistemi di irrigazione ottimizzati da un sistema informatico centrale, oltre che dagli impianti già nati in quest’ottica per i servizi igienici al pubblico, ma si pone l’attenzione anche su specifici elementi architettonici e sulla loro gestione (usare meno vetro nei rivestimenti equivale, per esempio, a dover consumare meno acqua per la futura pulizia ordinaria).

Infine, l’indicazione di non costruire stadi in aree ambientali tutelate o da preservare per la loro biodiversità, e altresì di non realizzare impianti sportivi il cui impatto sarà negativo sulla varietà della flora e fauna locali – pensando invece all’importanza di realizzare aree verdi che siano parte stessa del design complessivo (soprattutto dei grandi stadi), integrando la progettazione paesaggistica e il rinnovamento urbano con l’architettura dell’oggetto-stadio di nuova introduzione.

Vai alle Linee Guida FIFA ed. 2023.

Il Westhills Stadium

Inaugurato in agosto 2019 nella città di Langford, British Columbia (Canada), il Westhills Stadium è stato disegnato dall’architetto italiano Jaime Manca di Villahermosa, fondatore della Bear Stadiums International. È il primo Stadio interamente costruito in legno lamellare, ingegnerizzato, prodotto ed assemblato dalla azienda Altoatesina Rubner; in fase di progetto era stata calcolata una previsione di riduzione di oltre 1.000 tonnellate di emissioni di CO2 rispetto alla stessa struttura costruita con materiali tradizionali.

Casa del Pacific FC, squadra prominente della Pemier League canadese, lo stadio è anche la sede del Rugby Canada e dei Westshore Rebels, squadra di football canadese. Lo stadio è inoltre utilizzato per ospitare concerti ed eventi per la comunità locale.

I lavori del Westhills Stadium, ora ribattezzato Starlights Stadium, sono iniziati nel marzo del 2019, e sono stati completati nel tempo record di 5 mesi. Lo stadio ospita circa 5.500 spettatori distribuiti nella Main Stand, dotata di 18 skybox, chioschi e servizi, e nella West Stand, mentre il lato nord ospita un Beer Garden all’aperto per fans e famiglie. È prevista una ulteriore espansione fino a 2.500 posti aggiuntivi, per una capienza totale di 8.000 posti.

Gli Stadi modulari in Legno Lamellare come quello realizzato a Langford prevedono la prefabbricazione dell’intera struttura, con grande attenzione al dettaglio in fase di progettazione. Un metodo costruttivo che consente straordinaria precisione e semplifica il cantiere per una realizzazione rapida e pulita. Lo studio degli elementi modulari rapportati all’area edificabile consente di programmare una realizzazione in più fasi, per offrire alle società sportive una struttura adeguata alle loro esigenze, che può crescere negli anni.

Si ringrazia per la documentazione la Rubner di Bressanone (Bz), azienda leader in Europa nelle costruzioni in legno lamellare di grandi dimensioni ed elevata complessità. Per le foto di cantiere: courtesy Bear Stadiums).

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