Speciale Acqua: impianti pubblici e privati

In questo speciale, che riprende il tema già trattato un anno fa in Tsport 327, affrontiamo nuovi argomenti o vecchi argomenti sotto una nuova luce, sia guardando al mondo della piscina come impianto sportivo, sia al divertimento e al benessere in acqua, nel pubblico e nel privato.

Pubblicazione cartacea su: Tsport 332
Dettaglio del Paracelsus Bad & Kurhaus di Salisburgo (Foto Christian Richters)

Lo Speciale Acqua pubblicato nel fascicolo 332 di Tsport si articola in diversi argomenti, dei quali questo articolo costituisce l’introduzione.

In questo portale trovate sviluppati, con gli ultimi aggiornamenti, gli articoli su questi temi:

La sfida della gestione piscine

Il trattamento di filtrazione

Le biopiscine

L’omologazione sportiva delle piscine

I parchi acquatici in Italia e in Europa

Parchi acquatici: uno sguardo alle attrazioni

Acquascivoli: le norme

Terme e spa: un approccio stilistico

 

Il mondo dell’acqua dopo l’emergenza Covid

Torniamo ad occuparci del comparto piscine in un momento in cui gli imprevedibili eventi collegati alla pandemia da Covid-19 hanno sconvolto ogni ordinaria attività in tutto il globo, rendendo vano qualunque programma – sociale, sportivo, economico – avessimo fatto per i prossimi mesi.

Al momento in cui scriviamo siamo ancora in lockdown, e possiamo solo tracciare una vaga ipotesi sul futuro: le pagine che seguono siano anche un invito a ripartire domani con la maggior consapevolezza di quello che si può e si deve fare da parte di tutti – progettisti, produttori, gestori – perché il settore si metta la crisi alle spalle.

Vasca per nuoto sportivo (Shutterstock)
Vasca per nuoto sportivo (Shutterstock)

L’impiantistica sportiva

Dalla fine di febbraio le attività nel nostro Paese sono state gradualmente limitate e infine sospese allo scopo di arginare l’espansione del contagio. Il provvedimento legislativo del 25 marzo ha ulteriormente definito quali lavori possono proseguire: fra questi è esclusa tutta la filiera degli impianti sportivi.

Sono rimasti fermi quindi tutti i cantieri di costruzione o manutenzione, compresi quelli relativi agli impianti natatori. S’intende che le commesse pubbliche ripartiranno, e se sarà onorata la promessa di dare una spinta alle opere pubbliche per far ripartire l’economia, si riprenderà a lavorare.

Molto più problematica la situazione dei gestori, che hanno visto azzerarsi le entrate e che non hanno la certezza di poter ricominciare a lavorare nemmeno in estate. Per loro le prime iniziative messe in campo dal Governo (al pari di ogni altro operatore economico) sono semplici palliativi.

La FIN ha chiesto (come altre Federazioni nel loro ambito) che vengano riconosciute più sostanziali provvidenze per garantire la sopravvivenza delle Associazioni e Società Sportive Dilettantistiche che mantengono in piedi lo sport italiano. La Federazione Italiana Nuoto raccoglie oltre 5 milioni e mezzo di praticanti nelle 1.500 società affiliate che gestiscono 775 scuole nuoto federali per un milione e mezzo di iscritti e 300.000 tesserati al settore agonistico: è questo il quadro di un settore in piena sofferenza.

Starà però alla capacità imprenditoriale del gestore, già gravato in condizioni ordinarie di obblighi e impegni, la possibilità di rimettersi in gioco con coraggio e lungimiranza, quando le circostanze esterne lo consentiranno, ma cominciando sin da oggi a progettare il futuro.

Piscina privata (Shutterstock)
Piscina privata (Shutterstock)

Il mercato della piscina privata

Il settore della piscina privata – sia che si tratti dell’impianto a disposizione del pubblico di alberghi, campeggi, terme, sia della piscina familiare o condominiale posta in giardino – è entrato in sofferenza non meno grave.

Le analisi di mercato, condotte fra gli altri da Assopiscine e rese note in convegni e report fino a pochi mesi fa sono oggi costrette ad un brusco ripensamento.

Dopo la crisi generale partita nel 2008 e protrattasi per diversi anni, il mercato delle piscine in Italia aveva ricominciato a percorrere una linea di tendenza relativamente positiva: tra il 2017 e il 2018, si è potuto rilevare un incremento nella produzione di piscine domestiche, sia pure con un trend più rallentato rispetto ad altri Paesi occidentali.

La cronica debolezza del nostro settore produttivo, però, risultava emergere dalla frammentarietà del tessuto, costituito da aziende piccole o piccolissime, oggettivamente non in grado di competere con i grandi gruppi multinazionali, e spesso a rischio di doversi arrendere facendosi inglobare se non a gettare la spugna per l’impossibilità di mantenere prezzi concorrenziali.

Su questo tessuto funzionante ma debole, lo shock da quarantena obbligata piomba a stravolgere analisi e prospettive. Si consideri che il settore più drammaticamente penalizzato è e sarà quello turistico-ricettivo: anche in vista di una possibile riapertura, il turismo da oltre frontiera tarderà molto a ripresentarsi.

C’è dunque da aspettarsi per lungo tempo l’impossibilità, da parte degli albergatori e dei gestori di spa e wellness farm, di investire in nuove commesse per arricchire la dotazione di vasche piscine e saune, un’area che contribuiva significativamente al trend in ascesa ante-epidemia.

Messe in atto tutte le azioni che ogni attore dovrà adottare per resistere allo shock (dalla moratoria su tasse e contributi, agli ammortizzatori sociali, all’accesso al credito), verrà però il momento di ripartire.

E si dovranno mettere in campo risorse non solo materiali: la qualità del lavoro, sia progettuale che esecutivo, deve essere la chiave per tornare sul mercato.

Il prodotto proposto deve costituire l’eccellenza sia nella progettazione architettonica, che nella scelta accurata dei materiali, nell’attenzione ai dettagli, nella ricerca delle migliori soluzioni tecnologiche e impiantistiche, senza sconti o scorciatoie, e nel rispetto totale di tutte le regole, scritte e non scritte. Ed a qualunque costo.

Solo così – dopo i necessari sacrifici iniziali – si potrà ricreare un mercato che sarà un nuovo mercato, dove l’eccellenza italiana verrà riconosciuta e premiata come in tanti settori di punta della nostra economia.