Speciale Outdoor – Piste ciclabili: dal bando Bloomberg all’Urban Award, le città in movimento

La fondazione filantropica americana ha premiato (con altre città del mondo) il progetto di ciclabilità proposto di Milano, mentre Bologna è stata premiata nell’ambito dell’iniziativa nostrana patrocinata dall’ANCI. E Legambiente intanto stila le classifiche delle performance ambientali nelle nostre città.

Pubblicazione cartacea su: Tsport 354
Il noto incrocio di corso Monforte con via San Damiano a Milano (foto Tomaso / Tsport).

CAMBIO, il Biciplan della Città Metropolitana di Milano

Del premio assegnato al Comune di Milano da parte di Bloomberg Philantropies abbiamo già parlato in questo articolo. Inoltre, abbiamo avuto modo di confrontare, in quest’altro articolo, la segnaletica disegnata sull’asfalto dell’incrocio di Corso Monforte con le linee guida proposte dalla Global Street Design Guide.

Sopra, uno schema, messo a disposizione delle dieci città vincitrici del BICI dalla Global Designing Cities Initiative, che illustra come riprogettare un’intersezione per servire utenti di tutte le età e abilità aggiungendo piste ciclabili protette, mediane e isole di rifugio d’angolo.

Ora, se Milano come città individuale propone il progetto BICI, Milano come Città Metropolitana (ossia ex Provincia) propone il progetto CAMBIO, e non meravigliamoci che l’uno non sembra parlare con l’altro. Come si può intuire dallo schema, il piano della Città Metropolitana parte dall’esterno della cerchia urbana e intende mettere in rete i Comuni della ex Provincia.

Di seguito la sintesi riportata dal sito della Città Metropolitana.

Nel dicembre 2021 il Consiglio metropolitano di Milano ha approvato il Biciplan “Cambio” che prevede in totale 24 linee super-ciclabili distinte in:

  • 4 circolari;
  • 16 radiali;
  • 4 greenways.

24 tracciati messi in rete al fine di connettere scuole, aziende, stazioni, ospedali, parchi e musei, dall’hinterland al cuore di Milano e viceversa e per collegare tra loro i comuni.

Di queste linee in progetto, cinque sono finanziate dall’Unione europea – NextGenerationEU all’interno dei Piani Urbani Integrati M5C2I2.2.

La Città Metropolitana ha approvato contestualmente le “Linee Guida Progettuali” (LGP), redatte dallo Studio Chiarini e dalla società Decisio, che rappresentano un supporto operativo e tecnico per la progettazione e la realizzazione della rete. Le LGP descrivono la visione al futuro della ciclabilità metropolitana e identificano gli obiettivi dello sviluppo della ciclabilità a partire dalla domanda di mobilità attuale e dalle potenzialità del territorio.

Cambio è un documento strategico che analizza i dati di mobilità, dove vivono e dove vanno le persone e come si muovono per arrivarci, i poli attrattori di moltissimi spostamenti, cioè scuole, ospedali, stazioni ferroviarie e metropolitane, grandi-medie strutture commerciali e propone la rete dei corridoi super-ciclabili.

La rete prevista dal Biciplan consente di raggiungere in bicicletta l’80% dei servizi di interesse del territorio che si trova alla distanza massima di 1 km da almeno una delle linee ciclabili.

Il premio Urban Award alla città di Bologna

La settima edizione del riconoscimento ideato da Ludovica Casellati di Viagginbici e Luxurybikehotels.com con il sostegno di Anci e il supporto di Intesa Sanpaolo, ha premiato le buone pratiche dei Comuni italiani più virtuosi nella promozione di stili di vita più sano e sostenibile.

La premiazione ha avuto luogo il 25 ottobre a Genova durante la 40ma assemblea nazionale ANCI.

L’Urban Award ha analizzato i progetti della mobilità sostenibile dei centri urbani. Fin dalla sua prima edizione vengono prese in considerazione le iniziative già attive che incentivino, in particolare, l’utilizzo della bici per lavorare (bike to work), per andare a scuola (bike to school), per la logistica urbana con le cargo bike e le progettualità di mobilità integrata. Il tutto deve essere accompagnato da attività di comunicazione e sensibilizzazione, eventi e momenti di approfondimento che promuovano una nuova cultura del mezzo di trasporto e di fruizione degli spazi urbani. La giuria si concentra sulle idee più innovative che siano effettivamente utili e fruibili con un impatto positivo sul territorio, sia in termini ambientali che di qualità di vita.

Bologna

Oltre al limite di 30 km/h posto sull’intero sistema viario del centro cittadino, i numeri che hanno portato Bologna al primo posto sono tanti.

La Bicipolitana di Bologna ha al suo attivo 237 chilometri già percorribili sui 1.000 progettati con il coinvolgimento di 45 Comuni limitrofi. Due le reti principali, una dedicata agli spostamenti giornalieri con 20 linee e un’altra con 14 percorsi per il tempo libero. In tutto 34 linee funzionanti per il 40% di cui il 75% su carreggiata protetta e il resto in sede condivisa.

I percorsi sono assistiti da una rete di servizi: rastrelliere con 12.500 posti totali, una ciclo stazione funzionante e 10 in progettazione in prossimità delle fermate del servizio ferroviario metropolitano, 10 colonnine installate per il gonfiaggio e la riparazione delle gomme, la riqualificazione della velostazione con parcheggio custodito, servizio di noleggio, officina, area relax e wi-fi gratuito, il servizio di marchiatura, il bike sharing con 500 biciclette normali e 1.800 e-bike disponibili su strada 24h/24 in circa 200 postazioni riservate in varie zone, segnaletica delle direttrici ciclabili e mappatura online e cartacea delle reti.

Torino

La città di Torino ha ricevuto una menzione speciale di Intesa san paolo, per la creazione dei “quartieri resilienti” a 30 km/h. Il progetto è finanziato con fondi REACT e sta ridisegnando per intero il popoloso quartiere di Basso San Donato. Sono in fase di realizzazione interventi di riqualificazione del verde, dell’arredo urbano, piste ciclabili e pedonali che ridefiniscono la convivenza tra i diversi fruitori degli spazi pubblici.

Ascoli Piceno

Il secondo posto assegnato alla città marchigiana premia i servizi rivolti ai bambini delle scuole primarie e agli studenti di medie e superiori con il progetto “A scuola a piedi e in bici in sicurezza”. Anche Ascoli Piceno ha istituito in alcuni quartieri della città le zone 30 e ha realizzato corsie ciclabili a servizio dei 9 istituti superiori del quartiere di Porta Maggiore donando nuove rastrelliere attrezzate.

Lecce

Con il progetto “Reactivity” Lecce ha ottenuto il terzo premio. L’iniziativa è finanziata nell’ambito del progetto europeo “Future Mobility 2023” e prevede un sistema di incentivi con voucher guadagnati utilizzando modalità di viaggio pubbliche, sostenibili e attive, spendibili nei negozi locali. Al termine del progetto, inoltre, verranno messi a disposizione anche abbonamenti al trasporto pubblico locale come premio extra per gli utenti più virtuosi.

Oliveri (Messina)

Una menzione speciale è valsa anche al Comune siciliano di 2.000 abitanti per l’iniziativa del sindaco Francesco Iarrera, il quale ogni mattina va in giro con una bici vintage dotata di cassetta e raccoglie i rifiuti per la strada: un’azione che vuole essere di esempio per i cittadini.

Ecosistema Urbano, l’analisi di Legambiente

È uscita in ottobre la trentesima edizione di “Ecosistema Urbano”, il report di Legambiente realizzato in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 ORE, sulle performance ambientali di 105 Comuni capoluogo.

Nella lettura dei trent’anni di analisi, risulta che le città sono cresciute in termini di popolazione e dimensioni, ma nonostante lievi miglioramenti le emergenze continuano ad essere smog, auto circolanti, trasporti, perdite della rete idrica. In crescita, invece, le performance nella raccolta differenziata e nelle piste ciclabili.

Complessivamente, Trento, Mantova e Pordenone sono in testa alla classifica 2023, mentre in coda sono Caltanissetta, Catania e Palermo. Roma risulta all’89mo posto, Milano al 42mo.

In questa analisi, il tema delle piste ciclabili è solo uno dei parametri che contribuiscono alla sostenibilità ambientale dei centri urbani.

Gli estensori del Rapporto chiariscono che la misura dei percorsi ciclabili (rapportata comunque all’ampiezza della popolazione), e più in generale di tutte le misure infrastrutturali a supporto della ciclabilità, fornisce solo una prima indicazione di tipo quantitativo che non può misurare altre caratteristiche come il grado di sicurezza, la funzionalità, la logica dei percorsi o la capillare distribuzione degli stessi all’interno della città.

L’indice relativo ai “metri equivalenti” di percorsi ciclabili non ha pertanto la pretesa di valutare il livello qualitativo della rete, ma cerca di mettere insieme quelle informazioni, oggettive e misurabili, che tutte le pubbliche amministrazioni sono in grado di fornire.

Nella classifica della ciclabilità, dunque, risulta in testa la città di Mantova, con 41,22 m/eq di piste per 100 abitanti, seguita da Reggio Emilia (40,46) e Cremona (36,15).

In coda, con una disponibilità di rete ciclabile inferiore a 1 metro per 100 abitanti, 16 capoluoghi, due dei quali (Chieti e Potenza) non segnalano nessun tipo di infrastruttura dedicata alla ciclabilità.

Naturalmente è inesatto confrontare città con caratteristiche morfologiche e orografiche diverse: è evidente che nel Nordest sia più semplice la realizzazione di piste ciclabili, in un ambito prevalentemente piano e su città di estensione relativamente ridotta, che infatti nel report mostra una media di 18,07 m equivalenti per 100 abitanti. Più complessa la creazione di piste ciclabili nelle isole, sia per l’orografia dei luoghi sia per le distanze tra i centri abitati, che infatti mostrano una media di 3,36.

Il resto d’Italia varia tra i 6,08 metri delle regioni del Sud, gli 8,80 delle regioni del Centro Italia e i 13,12 del Nord Ovest.

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