Urbanistica tattica: Milano dalle piazze aperte alle strade aperte

(Speciale Playground e Paesaggio Urbano)
Il colore che invade la città si richiama a una visione “tattica” dell’urbanistica, in attesa di una vera e propria complessiva “strategia”. L’esempio di Milano.

Pubblicazione cartacea su: Tsport 341
Milano, via Venini (foto Comune di Milano)

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Il “tactical urbanism”

La definizione di “urbanistica tattica” (tactical urbanism) è stata introdotta nel 2015 all’interno della mostra “Uneven Growth: Tactical Urbanisms for Expanding Megacities” curata per il MoMa da Pedro Gadanho. Consiste nell’adozione di interventi localizzati, realizzati con mezzi leggeri e un ridotto processo burocratico, ma di forte impatto visivo, con lo scopo di innescare, nel loro insieme, in tempi brevi, un miglioramento della vivibilità urbana partendo dalla partecipazione dei cittadini.

Global Designing Cities Initiative (GDCI) è un programma della National Association of City Transportation Officials (NACTO), organizzazione non-profit con base a New York, programma costituito da un team di progettisti, urbanisti e pianificatori, che si concentra sul ruolo critico delle strade all’interno degli ambienti urbani di tutto il mondo, impegnandosi a scegliere e condividere le “migliori pratiche” del settore.

Nel 2016 NACTO e GDCI hanno pubblicato la Global Street Design Guide, basata su documenti come lo Street Design Manual di New York City e le Urban Street Design e Bikeway Design Guide realizzate negli anni precedenti. Finanziata da Bloomberg Philanthropies, la Global Street Design intende dare alle amministrazioni cittadine la possibilità di sviluppare al meglio il potenziale delle loro reti di spazi pubblici. Trattando le strade come spazi che integrano funzioni e usi diversi, la guida ha l’obiettivo di aiutare le città a trasformare le strade in luoghi sicuri, accessibili ed economicamente sostenibili.

Piazze aperte

Nel settembre 2018 il Comune di Milano ha varato il programma “Piazze Aperte”, elaborato in collaborazione con Bloomberg Associates, NACTO e GDCI.

Metodo-chiave del programma è l’uso dell’urbanistica tattica “per generare spazi pubblici al posto di strade o intersezioni ridondanti, attraverso la realizzazione di interventi leggeri, veloci ed economici in via Sperimentale”.

Il carattere temporaneo degli interventi consente di agire rapidamente e testare soluzioni in maniera reversibile, prima di investire tempo e risorse in una sistemazione strutturale definitiva, anticipando gli effetti con benefici immediati e supportando il processo decisionale verso una soluzione permanente (così si esprime il documento di presentazione del programma).

L’anno seguente, il Comune ha invitato, con un avviso pubblico, tutti i cittadini a proporre interventi sugli spazi pubblici, applicando i principi di natura sociale insiti nel concetto originale dell’urbanistica tattica, con il coinvolgimento degli abitanti nei processi di rigenerazione urbana a scala di quartiere.

Il risultato dei primi esperimenti attuati porta – almeno nei primi tempi in cui i colori sull’asfalto sono accesi e brillanti – ad un notevole effetto estetico sul piano dell’arredo urbano, mentre maggiori problemi comporta la gestione del traffico veicolare, che deve essere attentamente studiato a monte dell’intervento laddove si sottragga spazio cruciale alla viabilità.

Gli interventi realizzati

– Piazza Angilberto II

Fra i primissimi interventi attuati, piazza Angilberto è stata pedonalizzata nell’area tra via Bessarione e via Comacchio. La pavimentazione è diventata più colorata, è stata installata una nuova stazione di BikeMi e sono state posate delle rastrelliere per le biciclette private, alcune sedute, oltre a piante, fioriere e tavoli da ping pong. E’ stata ristretta la carreggiata dalla parte della piazza adiacente a via Bessarione ed è stata realizzata una nuova pista ciclabile su via Comacchio favorendo un collegamento con piazza Ferrara. Per far fronte all’incremento del traffico veicolare nelle aree limitrofe, si è intervenuti rimodulando i tempi dei semafori.

– Piazza Dergano

In piazza Dergano, il marciapiede sul lato nord della piazza è stato collegato con il nuovo spazio pedonale ottenuto recuperando metri quadrati di spazio stradale (prima occupato da auto parcheggiate). Lo spazio è stato ridisegnato per includere posti a sedere, spazi gioco per bambini, rastrelliere per biciclette private e condivise (BikeMi). L’intervento, analogo a quello di piazza Angilberto II, dopo una sperimentazione di dodici mesi e un confronto positivo con gli abitanti del quartiere, è destinato a passare alla sistemazione definitiva, integrandolo con opere strutturali ed espandendo la riqualificazione alle vie limitrofe, dove la pavimentazione sarà rifatta a raso in continuità con la piazza.

– Porta Genova

In risposta alla necessità delle Amministrazioni Comunali di riorganizzare gli spazi pubblici e privati delle città per contrastare la diffusione del Covid-19  il Progetto “StrategieGreen 2020” coglie l’occasione per ripensare gli spazi urbani nel breve periodo con soluzioni efficaci e di immediata realizzazione, sposando la logica dell’urbanistica tattica.

Il Progetto StrategieGreen 2020 propone quindi un quadro di interventi di arredo urbano e creazione di aree verdi, da attuare attraverso un partenariato promotore strategico aperto e un modello di gestione degli interventi a costo zero per l’Amministrazione o in cofinanziamento tramite sponsor a diverso titolo.

Per l’intervento in Porta Genova è stato siglato un patto di collaborazione con l’Amministrazione Comunale, da parte di Assoverde (capofila), Nespoli Vivai e Zack Goodman.

Tra le aziende che hanno collaborato, Mapei ha fornito i materiali per il rifacimento delle strisce colorate sulla superficie in asfalto e pietra, realizzate con Mapecoat TNS Extreme in combinazione con un primer epossidico per la presa sulle superfici e un protettivo poliuretanico a completamento, della stessa linea Mapecoat.

– Via Venini

La nuova ‘piazza aperta’ nel quartiere di NoLo (Nord Loreto), tra via Spoleto, via Venini e via Martiri Oscuri, consiste in uno spazio pedonale multicolore di fronte alla scuola primaria Cerisola: la pavimentazione è colorata nelle tonalità del giallo, azzurro e blu, e sono collocate fioriere, rastrelliere, panchine e tavoli da ping pong (vedi la foto a inizio di questa pagina). L’arredo è stato offerto da Vestre, un’azienda con sede ad Oslo.

Il nuovo spazio, che accoglie le richieste delle famiglie della scuola Cerisola, ha la funzione di rendere più sicure l’entrata e l’uscita da scuola per i più piccoli, e di creare un nuovo luogo di socialità e interazione per i cittadini del quartiere.

Il ripensamento integrale aveva l’obiettivo di rallentare e diluire il traffico di attraversamento, tramite sensi unici, piste ciclabili, passaggi pedonali: una rivoluzione che ha suscitato la prevedibile reazione negativa da parte di commercianti e automobilisti.

– Via Pacini

Un ulteriore intervento di Urbanismo Tattico è stato realizzato in via Pacini (in prossimità di una delle uscite della stazione MM1 Piola).

Si tratta della riqualificazione di un tratto della via effettuato con vernici e pennelli dai volontari di Retake Milano in base a un “Patto di collaborazione” tra Comune e cittadini, dopo che gli operai comunali avevano, nei mesi precedenti, posato nuove panchine e rastrelliere per biciclette.

Per una lunghezza di circa cinquanta metri, lo spartitraffico centrale (in parte già dotato di panchine e in parte sgombrato dalle auto in sosta) è stato colorato con campiture gialle e verdi, e arricchito di qualche altra panchina, due tavoli da picnic, rastrelliere per le bici.

Qui a occuparsi dell’urbanistica tattica è stato Apicultura Studio, un gruppo di giovani architetti e ingegneri con base a Milano ma sparsi in diverse regioni italiane.

– Piazzale Bacone

È stato infine appena completato l’intervento per ridisegnare piazzale Bacone e le vicine vie Spontini, Monteverdi, Matteucci e Paracelso, a nord est della città. 

La prima fase comprende la modifica della segnaletica e della viabilità, con istituzione di sensi unici e modifiche delle aree di sosta, che permetteranno l’ampliamento dei marciapiedi in piazzale Bacone e agli incroci per una maggiore sicurezza stradale degli attraversamenti e una migliore accessibilità alle scuole, aumento dello spazio pedonale, istituzione della zona 30 e ricucitura dei percorsi ciclabili. Sono quindi stati posati elementi di arredo (14 panchine, un tavolo da ping-pong, tre tavoli da pic-nic, otto rastrelliere per bici e 24 piante in vaso) e, con la partecipazione attiva dei cittadini, è stata colorata la pavimentazione dell’area.

Il secondo tempo dell’operazione, quello della riqualificazione strutturale che comprende anche la connessione tra corso Buenos Aires e piazza Lima a piazza Piola, il riordino della viabilità e la connessione ciclabile completa, oltre alla rimozione dei binari tranviari non più utilizzati, verrà avviato nel corso del 2022.

Dalle Piazze aperte alle Strade aperte

Ci è voluto l’irrompere dell’emergenza pandemica nel 2020 per far convergere la “tattica” delle Piazze aperte con le previsioni del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS), approvato anch’esso a fine 2018.

L’improvviso lockdown che ha bloccato quasi tutte le attività, e la forzata riduzione nell’uso dei mezzi di trasporto pubblici per evitare assembramenti, ha indotto il Comune ad accelerare quanto già delineato in prospettiva per orientare la città verso una mobilità più sostenibile.

La strategia di adattamento “Milano 2020 – Strade Aperte” si è proposta di “ripensare gli orari e i ritmi della città per ridurre e distribuire la domanda di spostamenti nell’arco della giornata e si pone l’obiettivo di migliorare e diversificare ancora di più l’offerta di mobilità, implementando e sfruttando al massimo il potenziale consentito per il trasporto pubblico e le infrastrutture del trasporto rapido di massa come metropolitane e metrotranvie, parallelamente a promuovere l’utilizzo della mobilità sostenibile e attiva e dello sharing”.

In coerenza con il PUMS, è partito così un “piano straordinario per nuovi itinerari ciclabili di emergenza”: per promuovere una mobilità attiva efficace, è stata accelerata la realizzazione di un sistema di itinerari ciclabili (telaio portante), sia radiali per la connessione con i quartieri della città più distanti dal centro e con i comuni della città metropolitana, che anulari e trasversali per favorire gli spostamenti sistematici tra le diverse centralità urbane. Gli itinerari portanti vengono integrati con interventi di ciclabilità diffusa e di ambiti a traffico moderato (zone 30) per una sicura e vivibile mobilità di quartiere.

In questa fase emergenziale, gli interventi per la creazione di nuove piste ciclabili sono stati realizzati con la stessa impostazione delle “Piazze aperte”: ossia con interventi di segnaletica orizzontale, rapidi e reversibili.

Si tratta di soluzioni, effettivamente “di emergenza”, dato che un piano completo ed efficace dovrebbe reimpostare l’intero sistema della viabilità urbana. Le nuove piste ciclabili disegnate sull’asfalto non sono sempre sicure ed efficienti, come ha dimostrato l’esperimento più noto, quello che attraverso Corso Buenos Ayres e viale Monza raggiunge i confini di Sesto San Giovanni.

Il dataset del Comune di Milano, consultabile on line, aggiornato al 28 agosto, rileva quasi 300 km di piste ciclabili: il totale si ottiene però sommando ben 3.550 singoli tratti, ognuno dei quali risulta a volte lungo appena tre o quattro metri… Nel totale, 102,8 km sono piste in sede propria, 71,6 delimitate con segnaletica, 69,7 promiscue con pedoni e 55,1 promiscue con veicoli. Delle piste in sede propria, poche superano i 400 metri di lunghezza; esemplare il caso di viale Monte Rosa che offre 2,4 km di pista spezzettata in 59 tratti.

La difficoltà di attuare un piano organico non ha impedito comunque il boom della bicicletta, sia come mezzo privato che come sharing: il servizio di condivisione gestito dal Comune (BikeMi) offre 15.400 biciclette di cui 3.500 a pedalata assistita., cui si affiancano i servizi privati “a flusso libero” RideMovi e Lime.