Covid-19: le richieste della Federazione Italiana Nuoto

Come altre Federazioni anche la FIN, nella preoccupazione per la crisi conclamata di tutte le Associazioni e Società Sportive Dilettantistiche nel comparto del nuoto ha elaborato una serie di richieste affinché il Governo si attivi con urgenza a sostegno del settore.

Riportiamo direttamente le richieste della Federazione Italiana Nuoto contenute nella nota emessa dalla stessa FIN il 26 marzo scorso.

Raccolte molteplici e accalorate istanze e preoccupazioni da parte degli operatori del settore all’indomani della lettera aperta diffusa sul sito federale il 5 marzo scorso, la Federazione Italiana Nuoto e il presidente Paolo Barelli si stanno impegnando, con volontà di essere sinergici con le autorità competenti, affinché le seguenti richieste siano riconosciute ad integrazione del Decreto Legge del 17 marzo, cosiddetto Cura Italia, o inserite nei prossimi provvedimenti in calendario, e dunque approvate dal parlamento, al fine di rappresentare un iniziale e reale supporto e conforto per la sopravvivenza delle associazioni e società sportive (ASD e SSD) e praticamente dello sport italiano; ovvero:

– di ottenere la sospensione dei pagamenti dei canoni pubblici relativi agli impianti sportivi fino a quattro mesi dopo la data di riapertura o, laddove necessario, la revisione del piano economico-finanziario;

– di ottenere la proroga della scadenza delle concessioni in deroga al codice dei contratti pubblici, permettendo il parziale recupero del periodo di chiusura e del periodo necessario al riavviamento delle attività;

– di permettere alle associazioni, alle società sportive e alle altre organizzazioni riconosciute di accedere al Fondo Centrale di Garanzia (PMI) al fine di facilitare l’accesso all’Istituto del Credito Sportivo, o alla Cassa Deposito e Prestiti, o ad altro istituto bancario, per ottenere un finanziamento in tempi rapidi, con rimborso a lungo termine e preammortamento almeno di un anno;

– di consentire ai proprietari degli immobili privati che riducano il canone dovuto dalle associazioni, società sportive e altre organizzazioni riconosciute, di avvalersi di un congruo credito di imposta ai fini del recupero del mancato introito relativo al minor utilizzo della struttura;

– che i versamenti delle ritenute, dei contributi previdenziali, dei premi dell’assicurazione obbligatoria e dei termini degli adempimenti fiscali e contributivi vengano sospesi fino al 31 agosto con inizio del pagamento rateizzato a partire dal mese di settembre;

– la costituzione di un fondo presso l’Istituto del Credito Sportivo garantito dal PMI per finanziare la riattivazione delle attività e permettere anche il pagamento delle utenze di gas, energia elettrica, acqua, tassa rifiuti e altri costi relativi alla gestione e all’utilizzo degli impianti sportivi;

– l’incremento della somma a disposizione per l’indennità di marzo spettante ai collaboratori sportivi, in quanto ritenuta insufficiente a soddisfare i potenziali aventi diritto, e implementarla per il mese di aprile;

– che il fondo pluriennale Sport e Periferie presso il Ministero dello Sport sia indirizzato per riattivare, ristrutturare e mettere a norma gli impianti in gestione o in uso alle associazioni, società sportive e altre organizzazioni riconosciute con particolare riferimento a quelli destinati alle attività sportive di base e agonistiche;

– prevedere un riconoscimento fiscale (modello ecobonus) per gli interventi di ristrutturazione ed efficientamento degli impianti sportivi effettuato da associazioni e società sportive e altre organizzazioni riconosciute.