La questione Val di Mello

SPECIALE OUTDOOR – Capitolo 14
Quando l’accessibilità incontra le esigenze di tutela dell’ambiente: un caso

(ph. Shutterstock)

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La val di Mello è una valle laterale della val Masino in provincia di Sondrio; inizia dal paese di San Martino e termina contro il gruppo del monte Disgrazia.

Un famoso sentiero in quota, detto sentiero Roma, proveniente e terminante in valli adiacenti, collega le testate dei grandi valloni secondari con un percorso escursionistico certamente tra i più spettacolari delle alpi. Ma l’aspetto più caratteristico di tutta la valle e delle sue valli laterali è l’estensione delle pareti rocciose che si presentano lisce e creano un paesaggio estremamente particolare spingendosi dai tremila metri, fino a lambire il fondovalle al di sotto dei mille metri di quota. La natura litologica della zona, in gran parte caratterizzata da ghiandone, molto compatta ed idonea all’arrampicata, fa si che la val di Mello sia una destinazione privilegiata per l’arrampicata. Nel gennaio 2009 la Regione Lombardia ha riconosciuto la Val di Mello come riserva naturale.

La scorsa primavera si è diffusa la notizia dell’intenzione, da parte dell’ERSAF (ente che gestisce le foreste e alcune delle riserve naturali regionali) di intervenire sul sentiero di fondovalle per renderlo “accessibile” alle persone disabili.

Questa ipotesi ha dato luogo alla formazione di un forte movimento di protesta a difesa dell’integrità della valle, anche a scapito della sua fruibilità da parte di un’utenza allargata.

Di fatto, l’intervento rientra in una programmazione complessiva che riguarda il territorio dell’intera Val Masino per il triennio 2019-2021, e non andrà a snaturare l’area, ma si limiterà alla manutenzione e sistemazione dell’esistente. Il progetto prevede, in particolare, la realizzazione di un sentiero di accesso collegato alle principali infrastrutture di mobilità ciclo-pedonale del fondovalle valtellinese (via dei Terrazzamenti, Sentiero Valtellina); la realizzazione di infrastrutture per attivazione del servizio di car sharing; la sostituzione/implementazione del trasporto pubblico (studenti e turisti) e infrastrutturazione per bike.

Tenuto conto che il fondovalle della riserva non è un ambiente “naturale” ma è il risultato della combinazione tra natura e mano dell’uomo, la manutenzione dei sentieri è cosa certamente necessaria. Il problema dell’accessibilità da parte di una fetta di popolazione fisicamente svantaggiata pone certamente di fronte ad una scelta di compromesso tra la salvaguardia di un certo tipo di ambiente e il diritto di questi.

Senza essere estremisti da un lato e dall’altro della querelle, si è così addivenuti ad un abbassamento del livello di intervento, non rinunciando però agli adattamenti giudicati indispensabili.

Nella gallery, alcune pagine del documento di ERSAF “Progetto val di Mello” da cui sono tratte anche le immagini precedenti

Verranno quindi compiuti interventi di manutenzione della sentieristica di collegamento da San Martino alla Val di Mello sia in sponda sinistra che destra orografica del torrente Mello, e in particolare, per quanto riguarda la sponda sinistra, la sistemazione dell’area parcheggio con un fondo in misto ghiaia. Sono previsti interventi di selciatura del guado, taglio e ripulitura della vegetazione erbacea infestante. Il fondo del sentiero verrà livellato con leggeri sterri e riporti; un ponte carrabile sarà limitato ad uso ponte pedonale con il rifacimento in legno delle passerelle. Verrà effettuata una manutenzione ordinaria dei muri a secco e di un ponte che collega sponda sinistra e destra del Mello.

Questi interventi renderanno percorribile il sentiero anche alle persone diversamente abili, non snaturando, però, la naturalità del luogo e lasciando pressoché intatte parti del sentiero che mantengono oggettive difficoltà di movimento. La visita non sarà possibile con le carrozzine a quattro ruote, ma i disabili motorii potranno noleggiare delle “joelettes”.