I successi del policarbonato alveolare

Speciale Materiali pt. 1: il policarbonato alveolare.
Un materiale sempre più diffuso, soprattutto nella realizzazione di impianti sportivi, sia per le evidenti ragioni economiche e sia per le innegabili qualità estetiche, che trova largo utilizzo in particolare per la chiusura di grandi volumi quali palazzetti dello sport, palestre, piscine.

Pubblicazione cartacea su: Tsport 342
speciale materiali policarbonato
(Ph. Tomaso Grillini / Tsport).

Il policarbonato alveolare è caratterizzato da una sezione con struttura a camere chiuse in grado di garantire un ottimo isolamento termoacustico, bassa riflettenza, e, nella sua versione a pannelli, grande leggerezza, facilità d’uso e di posa, resistenza agli urti e ai carichi. Tali pannelli possono ottenere livelli di alta trasparenza (fino al 78%) ed una buona trasmittanza luminosa. Le loro qualità isolanti sono in grado perfino di determinare un sensibile abbattimento dei costi energetici rispetto ad un’analoga realizzazione in vetro camera. Inoltre, negli ultimi anni questo materiale si è caratterizzato per la possibilità di garantire un parziale riciclaggio.
Semplicità, colore, immaterialità e luminosità sono le caratteristiche che questo materiale conferisce alle realizzazioni di grandi vetrate edilizie grazie alle qualità di cui è dotato, risultando pertanto particolarmente apprezzato dagli architetti che ne sono in grado di esaltare le intrinseche proprietà estetiche.
Ecco alcuni esempi di interventi realizzati nell’ultimo decennio.

POLICARBONATO ALL’ ESTERO

VALENCIA (SPAGNA): L’ALQUERIA DEL BASKET
Progetto: ERRE arquitectura (2017)

I progettisti, dovendo intervenire su di un complesso sportivo particolarmente ampio (circa 15.000 mq), si sono posti l’obiettivo di creare un unico grande spazio in cui i giovani giocatori del Valencia Basket potessero allenarsi e giocare nelle migliori condizioni possibili. La struttura è composta da 13 campi totali (9 interni e 4 esterni) ed è divisa in due volumi: un piano terreno destinato ai servizi e un livello superiore che contiene alcune aree per l’insegnamento e altre ad uso del pubblico.
Particolare attenzione è stata posta nelle soluzioni tecniche utili a migliorare le condizioni di illuminazione interna dei locali modulando opportunamente la luce naturale durante il giorno e la correzione artificiale nelle ore serali. Nelle ore diurne si è studiato un pannello con un livello di opacità proporzionale all’orientamento principale delle facciate esposte.
L’utilizzo del policarbonato alveolare, in questo caso di colore bianco, permette di realizzare una pelle con funzione isolante in grado di trasmettere la luce ed evitare fenomeni di abbagliamento.

RUMILLY (FRANCIA): MONERY GYMNASIUM
Progetto: Gbau (2010)

Questa struttura è stata progettata creando due volumi simili aventi entrambi un’altezza di 7 metri (dal livello del terreno) ma superficie differente: il primo (46×26 m) ospita le competizioni ufficiali, mentre il secondo (46×17 m) accoglie le aree di allenamento. La quota 0.00 delle due costruzioni si trova a circa 3,50 m sotto il livello naturale del terreno, in modo da realizzare a questa quota i locali di servizio (spogliatoi, servizi igienici, magazzini) e far emergere soltanto le aree sportive. Le pareti di entrambi i volumi sono state rivestite con il policarbonato alveolare colorato in grado di trasmettere una piacevole sensazione di omogeneità dell’intensità luminosa, nitidezza delle superfici ed immaterialità. Inoltre, viene strutturata a sbalzo una spessa pensilina su entrambi i volumi esposti in modo da creare un ombreggiamento sulle facciate sud-est e sud-ovest.

ETOY (SVIZZERA): CENTRE SPORTIF GEMS WORLD ACADEMY
Progetto: CCHE (2015)

L’impianto sportivo è realizzato in una posizione strategica, in adiacenza all’autostrada e alle linee ferroviarie. La caratteristica principale di questa architettura risulta essere la dualità spaziale, percepita sia internamente che esternamente. Infatti, le due aree sportive interne, quali la palestra e la piscina, sono collegate attraverso una zona pubblica che permette di poter guardare verso entrambe le direzioni. La diversa natura degli elementi interni viene evidenziata all’esterno dall’uso di differenti materiali. Gli spazi sportivi sono delimitati da pareti opache, al di sopra delle quali un rivestimento in policarbonato alveolare bianco crea un piacevole contrasto cromatico e risalta la struttura interna di copertura dell’edificio, soprattutto durante le ore serali tramite un’illuminazione artificiale.

CHAMPAGNÉ (FRANCIA): NATHALIE MAUCLAIR GYMNASIUM
Progetto: SCHEMAA (2015)

La nuova struttura sportiva viene costruita in adiacenza alla palestra Jean Rondeau esistente, costituendo un “delicato” ampliamento architettonico attraverso la realizzazione di un portico. Le aree esterne circostanti sono progettate per convogliare i flussi pedonali e per creare delle piacevolissime aree verdi utilmente irrigate dalle acque piovane provenienti dalle soprastanti coperture. L’edificio sportivo utilizza linee semplici ed eleganti, con un vivace dinamismo garantito dalla struttura in legno lamellare rivestita esternamente con materiale metallico.
Il materiale utilizzato per il rivestimento delle facciate è il policarbonato alveolare di colore bianco con finitura opaca antiriflesso, a eccezione del lato nord dove viene impiegato anche il vetro creando una relazione tra lo spazio interno ed esterno. Il policarbonato, oltre a evitare problemi di abbagliamento per i giocatori, permette all’edificio di ottenere proprietà cangianti grazie al suo carattere riflettente.

MONTPELLIER (FRANCIA): GYMNASE CLAPIERS
Progetto: MDR Architectes (2011)

Questo progetto è stato concepito in modo da ottimizzare la distribuzione interna degli spazi e contenere in modo virtuoso il consumo di energia termica primaria.
Il layout distributivo interno dell’impianto sportivo è costituito da uno spazio di smistamento e di accoglienza e da un successivo lungo disimpegno, ai lati del quale vengono ricavate le due grandi aree sportive principali. Il foyer di ingresso risulta quasi interamente vetrato sfruttando in questo modo l’illuminazione naturale, mentre le pareti delle zone sportive risultano per la maggior parte opache, con la sola realizzazione di alcune finestre strette e lunghe sul prospetto ovest.
La fascia inferiore dell’edificio precedentemente citata è costituita da calcestruzzo isolato, per conferire al progetto una caratteristica monolitica, mentre i volumi soprastanti utilizzano un tamponamento in policarbonato alveolare bianco, il quale filtra i raggi solari e garantisce una luminosità ottimale. Attraverso l’illuminazione artificiale, di notte, i grandi pannelli di policarbonato mettono in risalto le linee e la forma del fabbricato. Nelle due sale sportive viene creata un’atmosfera calda ed accogliente utilizzando il legno sia come struttura per la copertura sia come rivestimento interno delle pareti. Infine, i tetti sono per la maggior parte realizzati con una copertura vegetale integrando ed uniformando il progetto al contesto.

VIBORG (DANIMARCA): STREETMEKKA
Progetto: EFFEKT (2018)

L’edificio originale, un tempo adibito a fabbrica di mulini a vento, è un tipico esempio di uno dei numerosi capannoni o fabbriche di produzione in serie della fine degli anni ’60 e degli anni ’70 che si trovano in quasi tutte le zone industriali suburbane del mondo occidentale.
L’approccio progettuale è stato quello di rimuovere le pareti alle due estremità dell’edificio e di collocare tutte le funzioni amministrative e gli spazi dell’officina su un lato della struttura esistente, e le aree per il pattinaggio sull’altro lato, lasciando intatto lo spazio produttivo interno. Questa chiara riorganizzazione dota l’edificio anche di un involucro e di un esterno completamente nuovi e permette di attirare più luce diurna attraverso le due nuove facciate in vetro, migliorando al contempo la connettività con gli spazi e le attività esterne.
Il progetto apre l’introverso edificio industriale e trasforma l’imponente spazio centrale della fabbrica in un nuovo tipo di spazio interno: un paesaggio stradale coperto aperto verso l’esterno. Il nuovo volume è poi avvolto da una funzionale pelle di policarbonato traslucido, che conferisce l’aspetto di un edificio leggero e accogliente, e funge anche da gigantesca tela per gli artisti visivi locali per mostrare e proiettare la loro arte, ma che differenzia nettamente l’edificio dagli impianti industriali circostanti. (Da Tsport 328).

STOCCOLMA (SVEZIA): IL PALAZZETTO DI TELEFONPLAN
Progetto: AIX Arkitekter (2020)

Il quartiere dove sorgeva la fabbrica di telefoni Eriksson è oggi un distretto scolastico e residenziale, con molte strutture sportive. Un nuovo palazzetto dello sport è stato realizzato per l’uso da parte della scuola e della comunità.
Il piano terra ha una facciata in mattoni marrone-rossastro, che si abbina alle facciate della scuola e delle abitazioni, rendendo evidente il collegamento con l’area. Il volume superiore è rivestito con costole di legno di Kebony in due diverse profondità, per creare una sensazione organica e naturale. Dopo un po’ di tempo, il colore marrone del legno diventerà grigio, aggiungendo un contrasto più chiaro tra i volumi. Due grandi aperture orizzontali sono realizzate con pannelli di policarbonato Scanlight, che filtrano la luce verso l’interno del palazzetto dello sport e illuminano l’edificio all’esterno nei bui mesi invernali. La striscia nella facciata sud, verso Klensmedsvägen, è stata trattata con una pellicola a infrarossi per ridurre il passaggio di calore all’interno del palazzetto. (Da Tsport 334).

IL POLICARBONATO IN ITALIA

Anche nel panorama nazionale comincia ad intravedersi una grande diffusione di questo innovativo materiale; ultimamente, infatti, si è assistito ad una perfetta corrispondenza fra la pubblicazione di sempre più rigorose prescrizioni normative ministeriali in termini di dispersione termica e la produzione di materiali vieppiù efficaci ed economici.
Auguriamoci per il prossimo futuro la produzione di materiali che ad un passivo comportamento termico possano garantire anche il contemporaneo utilizzo di accessori di rilevazione e monitoraggio della traslucenza con una possibile mitizzazione della trasmissione della luce.

SETTIMO TORINESE (TO): PALA200
Arch. Stefano Longhi (2021)

È appena stato inaugurato il palazzetto dello Sport di Settimo.
Il tamponamento della palestra, nello specifico del volume che emerge dal profilo della struttura sportiva, è realizzato con un sistema modulare in policarbonato alveolare a incastro fino al pacchetto di copertura: questo perché la versatilità del policarbonato consente di ottenere ottime caratteristiche di prestazione termica e di resistenza al vento, garantendo al tempo stesso leggerezza e stabilità delle pareti: è ideale infatti per la realizzazione di tamponamenti verticali, con un elevato valore di trasmissione luce, una buona proprietà termoisolante ed un ottimo effetto visivo grazie all’eliminazione di inestetici profili di giunzione. (Qui l’articolo sull’inaugurazione).

MERATE (LC): FITNESS VILLAGE
J+S architecture & engineering (2017)

I criteri che hanno ispirato il nuovo layout architettonico dal punto di vista funzionale, dell’ampliamento e della realizzazione dei singoli servizi tecnico-prestazionali si sono incentrati sulla volontà di adeguare il volume esistente ormai obsoleto e visivamente logorato dal tempo creando un nuovo involucro edilizio il più possibile unitario, funzionale, flessibile.
In particolare, l’ampliamento nella zona sud contiene anche la nuova area fitness di circa 240 mq con relativi spogliatoi; comprende una sala attrezzi posta a piano terra e attraverso una scala si accede alla sala corpo libero di circa 210 mq posta al piano primo.
L’edificio è realizzato con una struttura in c.a. e legno, e i tamponamenti verticali sono a secco con finiture che ne garantiscono le alte prestazioni energetiche e acustiche. Il rivestimento esterno è in pannelli di policarbonato estruso in due tonalità di blu, materiale trasparente che permette un affascinante gioco di ombre e chiari/scuri, con un piacevole effetto “lanterna” durante le ore notturne. (Da Tsport 320).

BELLINZAGO NOVARESE (NO): PALESTRA SCOLASTICA
Progetto: SdiA arch. Paolo Pettene (2019)

Nello studio dell’involucro sia interno che esterno, si è cercato di proporre in questo progetto una nuova morfologia di tipo “leggero” mitigando i volumi con quinte perimetrali, privilegiando materiali di rivestimento trasparenti/traslucidi in combinazione con le superfici opache. La configurazione dei prospetti è risolta con un dinamico alternarsi di campi in legno, quinte in policarbonato, specchiature in vetro e metallo-alluminio, in combinazione compositiva delle superfici perimetrali a formare un’ampia trama a scacchiera in fase con il ritmo dei pilastri. L’effetto morfologico visivo (quasi grafico) del collage dei materiali diversi, tra zone opache, traslucide e trasparenti è amplificato dall’uso dei colori delle lastre di policarbonato. (Da Tsport 327).

VARESE: RETTILINEO INDOOR PER ATLETICA LEGGERA
Progetto: arch. Stefano Longhi (2019)

I prospetti sono stati trattati cercando di garantire una certa sinuosità anche nella distinzione dei materiali che ne compongono la facciata: ecco quindi che viene utilizzato un carter metallico quale elemento di separazione funzionale fra il sottostante nastro di serramenti dotati di vetrocamera termoisolante e vetro di sicurezza antisfondamento e il soprastante pannello in policarbonato alveolare.

Il prospetto est ha i tamponamenti laterali in serramenti vetrati fino a un’altezza di 220 cm, al di sopra delle quali si sviluppa un sistema modulare in policarbonato alveolare di spessore mm 40 multicamera, montati a incastro fino al pacchetto di copertura; mentre il prospetto ovest è costituito interamente da pannelli in policarbonato a tutta altezza, questo perché la versatilità del policarbonato consente di ottenere ottime caratteristiche di prestazione termica e di resistenza al vento, garantendo al tempo stesso leggerezza e stabilità delle pareti. È ideale infatti per la realizzazione di tamponamenti verticali, con un elevato valore di trasmissione luce, una buona proprietà termoisolante e un ottimo effetto estetico grazie all’eliminazione di inestetici profili di giunzione.
Sempre nel prospetto ovest sono state inserite due coppie di aperture finestrate, indicativamente nelle campate corrispondenti a quelle delle aperture sul lato est, con serramenti in alluminio con apertura a vasistas e meccanismo motorizzato, per consentire una maggiore ventilazione estiva. Essi hanno tamponamento in lastre di policarbonato di tipologia identica a quelle di facciata.
Le pareti opache sono invece realizzate con l’uso di pannelli sandwich bilamiera da parete con anima isolante in schiuma poliuretanica, caratterizzati dal sistema di incastro a fissaggio a scomparsa, che consente realizzazioni di lunga durata dall’elevato pregio estetico. (Da Tsport 329).

ORIO AL SERIO (BG): PALAZZETTO DELLO SPORT
Progetto: studio28architettura (2020)

L’architettura, dalle forme rigorose ed apparentemente semplici, è caratterizzata da un uso organico di diversi materiali giustapposti fra loro: il policarbonato traslucido riveste una gran parte delle facciate che danno luce alla sala di gioco, e al tramontare del sole manifestano e caratterizzano la presenza dell’impianto portandone all’esterno l’illuminazione artificiale .
Le scale di sicurezza e gli apparati tecnologici sono dissimulati dagli importanti angolari realizzati con cassette pressopiegate e traforate. A questi fanno da contrasto i pannelli del basamento in lastre di gres porcellanato a basso spessore color ruggine che, allo stesso tempo, caratterizzano esteticamente i prospetti e proteggono il cappotto esterno. Il prospetto d’ingresso, infine, è evidenziato dalla facciata continua in vetro.
Per quanto riguarda gli aspetti di illuminazione naturale dello spazio di attività, che assume un ruolo fondamentale nella progettazione di uno spazio sportivo, è stata realizzata, nella parte alta delle pareti dello spazio di gioco, una parete traslucida in pannelli tecnici di policarbonato alveolare. Tale sistema filtra la luce diretta e la diffonde, illuminando uniformemente gli ambienti ed evitando l’abbagliamento diretto.
Il pannello in policarbonato ha da un lato il vantaggio di ridurre l’abbagliamento e contemporaneamente di avere un elevato coefficiente di isolamento di gran lunga superiore rispetto al classico serramento vetrato. (Da Tsport 332).

VEROLI (FR): IL PALACOCCIA
Progetto: d_progetti Donati D’Elia Associati (2021)

La struttura polivalente si confronta con il disegno urbano e con le presenze storiche e paesaggistiche, da cui sono stati tratti segni riconoscibili, quali i contrafforti ed i merli della fortificazione medievale che cinge la città di Veroli.
Tale processo progettuale è stato ritenuto indispensabile al fine di conservare e valorizzare anche l’interno del manufatto, puntualizzando valori funzionali, distributivi e d’uso alle varie scale di approfondimento, senza dimenticare di tenere presente sempre il ruolo di rappresentatività dell’edificio.
I “tagli” (superfici finestrate) realizzati in policarbonato, nelle ore diurne garantiscono un’illuminazione naturale e nelle ore notturne (grazie all’illuminazione interna che filtra attraverso i pannelli) ne enfatizzano le forme per effetto dell’alternanza dei “pieni” e dei “vuoti”. (Da Tsport 341).

VERCELLI: IMPIANTO NATATORIO LE PISCINE
Progetto: SdiA arch. Paolo Pettene (2021)

La copertura della vasca esterna è stata realizzata con una soluzione telescopica, costituita da archi e baraccature di testata in legno lamellare con tamponamenti in policarbonato alveolare altamente prestazionali, con trattamento antiabbagliamento.
La copertura è costituita da 4 settori (i 2 centrali scorrono ciascuno sui 2 laterali fissi). Gli archi sono impostati con sistema a piastre su cordoli di fondazione in calcestruzzo armato con binario di scorrimento in acciaio inox. (Da Tsport 341).

TORINO: CIRCOLO DELLA STAMPA SPORTING
Progetto: Studio De Ferrari Architetti (2021)

(Pubblicato su Tsport 342).