Veroli (Frosinone): ristrutturazione del “PalaCoccia”

La riqualificazione del palazzetto dello sport, spettacolo, cultura e tempo libero, ha portato ad un segno tutto nuovo nel paesaggio, in un dialogo studiato con il profilo dell’abitato storico e dell’ambiente naturale.

Pubblicazione cartacea su: Tsport 341

L’Amministrazione comunale di Veroli, alla luce della necessità di adeguare, ristrutturare ed ampliare il Palazzetto dello Sport esistente, ha colto l’occasione per innescare un processo di riqualificazione dell’interno contesto urbano e nel contempo implementare l’offerta di servizi, ritenendo che tale circostanza rappresenti una fondamentale opportunità per lo sviluppo sociale ed economico della Città e dell’intero territorio.
La riqualificazione del PalaCoccia ha come nodo centrale l’ampliamento del Palazzetto dello Sport e delle aree connesse, in modo da: innalzare la capienza degli spettatori a circa 5.000 posti; consentire l’utilizzo per le gare ufficiali dei campionati di pallacanestro e pallavolo fino alla serie A; implementare la tipologia delle attività sportive al chiuso, così da rispondere pienamente alle istanze delle altre Società ed associazioni sportive presenti sul territorio; rendere polivalente e polifunzionale l’intero organismo edilizio, anche per manifestazioni culturali, spettacolari e campionarie, il tutto nell’ottica di una corretta e professionale fase gestionale; diversificare il sistema economico locale attraverso un’offerta specialistica del centro polivalente con le funzioni in esso contenute per ricadute nel settore turistico-ricettivo.

L’approccio progettuale

Il Palazzo dello sport, spettacolo, Cultura e Tempo Libero “PalaCoccia” interessa un’area ubicata a poca distanza dal centro storico di Veroli, caratterizzato da eccezionali valenze storico-architettoniche e paesaggistiche.
L’approccio progettuale è partito da un’attenta riflessione sul contesto urbano esistente, ove si colloca l’intervento, ponendo particolare attenzione al delicato rapporto con il patrimonio storico-architettonico, ambientale e paesaggistico e le molteplici interazioni. Si è trattato in sintesi di “riqualificare” e “rigenerare” un frammento di Città, attraverso la realizzazione di un’opera pubblica di elevata qualità architettonica, che si fonda su un confronto organico tra valenze ambientali e paesaggistiche e tessuto edilizio storico consolidato.

Il progettista ha ritenuto importante fornire un’immagine di rilievo simbolico e rappresentativo, sia sotto il profilo urbanistico, sia su quello architettonico, strutturale e tecnologico.
La struttura polivalente si confronta con il disegno urbano e con le presenze storiche e paesaggistiche, da cui sono stati tratti segni riconoscibili, quali i contrafforti ed i merli della fortificazione medievale che cinge la città di Veroli. Tale processo progettuale è stato ritenuto indispensabile al fine di conservare e valorizzare anche l’interno del manufatto, puntualizzando valori funzionali, distributivi e d’uso alle varie scale di approfondimento, tenendo presente sempre il ruolo di rappresentatività dell’edificio.
I “tagli” (superfici finestrate) realizzati in policarbonato, nelle ore diurne garantiscono un’illuminazione naturale e nelle ore notturne (illuminazione interna) ne enfatizzano le forme per effetto dell’alternanza dei “pieni” e dei “vuoti”.

Il “contenitore sociale”

La progettazione ha affrontato il tema fondamentale relativo all’integrazione tra le esigenze ed il comfort dei fruitori (atleti e spettatori), e l’ottimizzazione delle soluzioni estetiche, funzionali, strutturali e tecnologiche, esaltando il ruolo del complesso polifunzionale come “contenitore sociale”.
Il risultato ha consentito di realizzare un complesso polivalente, costituito da “pieni” e “vuoti”:

  • rispettoso dell’ambiente circostante, della cultura e del patrimonio locale (genius loci);
  • gradevole, durevole, funzionale, accessibile, in grado di migliorare il benessere di chiunque entri in contatto con tale organismo per svolgervi attività e servizi;
  • efficiente sotto il profilo del contenimento dei consumi energetici, tramite sistemi climatici passivi, fonti energetiche rinnovabili, il riuso di acque meteoriche, ecc.;
  • congruo in termini di costi (in fase di realizzazione, di esercizio, gestione e manutenzione);
  • flessibile, facilmente modificabile ed aggiornabile, soprattutto per gli elementi tecnologici.

Tutte le parti d’opera edilizie, strutturali, di finitura, così come tutti gli impianti tecnologici, sono stati scelti nell’ottica della semplicità di esecuzione, efficienza, durabilità, facile manutenzionabilità, modificabilità nel tempo, nonché di esaltazione dell’aspetto estetico.
Trattandosi di edificio ad uso collettivo, si è voluto accentuare la praticità d’uso complessiva, dei materiali e dei componenti impiegati, caratteristica che è stata assunta come valore estetico da denunciare apertamente.
Partendo appunto da queste considerazioni, si è giunti a definire una tipologia d’intervento caratterizzata dalla semplificazione e uniformazione dei componenti. Il principio si è dimostrato particolarmente valido nei locali e spazi polivalenti, come la sala centrale (invaso) in cui è stato dato maggior rilievo al volume globale, ai materiali, ai colori, agli elementi strutturali della copertura.

Dettagli tecnici di progetto relativi alla copertura.

Mentre gli “unica”: percorsi, servizi consolidati, spazi d’accesso, interessati da una sostanziale unitarietà di funzioni, sono stati caratterizzati sia formalmente che nei materiali di finitura e colorazioni in modo da consentire una riconoscibilità immediata e una maggiore rispondenza ai carichi d’uso.
La progettazione è risultata notevolmente complessa in quanto ha comportato la integrazione tecnico-costruttiva di parti di opere esistenti (da adeguare sismicamente) con quelle da realizzare ex-novo, interessando oltre alle strutture, le opere edili e gli impianti tecnologici.

Gli impianti

Nel progetto gli elementi impiantistici e tecnologici sono stati concepiti non come componenti da “nascondere” (con i conseguenti problemi che ne derivano in fase manutentiva), al contrario si è cercato di esaltarli ed integrarli architettonicamente con il resto della struttura, prestando particolare attenzione agli aspetti manutentivi, sostituitivi, e d’implemento.
La progettazione degli impianti tecnologici ha affrontato gli aspetti riguardanti l’efficienza energetica ed ambientale.
La sostenibilità dell’intervento è stata analizzata sin dall’avvio della fase progettuale, ponendo l’attenzione sulle tematiche che caratterizzano gli edifici cosiddetti “Green”: un’attenta ed accurata analisi del contesto locale e del relativo microclima ha permesso di conoscere gli effetti che essi procuravano sull’opera, da cui sono state individuate le strategie bioclimatiche attive e passive mirate a garantire elevati livelli di comfort interno ed esterno, massimizzare il risparmio energetico e ridurre le emissioni di CO2.

Il PalaCoccia è pensato come una risposta sostenibile che, oltre a favorire la qualificazione del contesto, promuove l’aumento del comfort convenzionale e l’ottimizzazione dei consumi, ponendo particolare attenzione: all’importanza della luce naturale; alla connessione con gli spazi esterni; all’efficientamento dei processi energetici; alla verifica della luce artificiale; alla qualità e quantità di aria fornita agli spazi interni; al controllo dei carichi solari e dell’abbagliamento; all’orientamento degli edifici; all’importanza della qualità degli spazi; al recupero delle acque meteoriche; alla scelta di specie arboree autoctone, ecc.

L’ottimizzazione dei costi

Tra gli obiettivi fondanti il progetto, vi è stato quello di realizzare un’opera di elevata qualità architettonica, edilizia, strutturale ed impiantistica, impiegando componenti per la riduzione ed ottimizzazione dei costi di costruzione.
Tutte le parti d’opera costituenti l’intervento (edilizie, strutturali, finiture, impianti tecnologici), sono caratterizzate dalla semplificazione e uniformazione dei componenti:

  • gli elementi prefabbricati costituenti le tribune spettatori;
  • la carpenteria metallica di copertura (aste e nodi) ed i pannelli;
  • i pannelli metallici perimetrali dell’invaso.

Il progetto si è posto, sin dall’inizio, l’obiettivo della riduzione ed ottimizzazione dei costi di manutenzione e di gestione lungo il ciclo di vita dell’opera, come risultante delle soluzioni individuate attraverso la scelta dei vari componenti, comportando notevoli economie in fase di esercizio del complesso sportivo, segnatamente agli interventi di manutenzione (ordinaria e straordinaria), ai costi di gestione (diretti ed indiretti), con il risultato di avere un’opera in buono/ottimo stato di conservazione per l’intero programmato periodo di “vita utile attesa”.

Nello specifico:

  • L’uso sul perimetro esterno del fabbricato di pannelli sandwich a doppia lamiera con interposto strato isolante da cm 10, permette di abbattere in maniera considerevole i costi di manutenzione dell’intero manufatto; non vi sono costi di manutenzione di intonaco e pitturazioni esterne ed interne.
  • L’utilizzo di pannelli solari, disposti in copertura, con accumulo per la produzione di acqua calda sanitaria, soddisfa quasi per intero le esigenze dell’interno complesso, azzerando per la quasi totalità i costi energetici necessari per la produzione di acqua calda sanitaria.
  • L’uso di lampade a LED per l’illuminazione di tutti gli ambienti, produce, oltre ad un risparmio energetico, anche un ridotto impatto ambientale, in quanto la durata di tali lampade a LED risulta essere lungamente superiore a quelle che tradizionalmente possono essere utilizzate per l’illuminazione (lampade fluorescenti, CLF, alogene, ecc.).
  • L’installazione di un sistema centralizzato di segnalazione e allarme del guasto, riduce costi e tempi d’intervento, per una corretta manutenzione di tutti gli impianti elettrici, sicurezza e segnalazione, oltre a quelli termici e di trattamento aria (UTA).
  • L’uso di caldaie a condensazione per la produzione di acqua calda sanitaria, di ausilio ai pannelli solari, e per il riscaldamento, riduce di circa il 30% il consumo di gas naturale, diminuendo, di conseguenza, le emissioni di C02 nell’ambiente.