Non solo Valtellina: la pista del Garda

SPECIALE OUTDOOR – Capitolo 8
È il tratto di maggior suggestione del futuro anello del Garda quello, aperto un anno fa, che dall’abitato di Limone (Brescia) raggiunge il confine con il Trentino affiancandosi alla vecchia Strada Gardesana Occidentale: con la particolarità che, dove la strada entra in galleria, la pista ciclopedonale si aggrappa alla roccia sporgendo a sbalzo sulle acque del lago.

(foto BG per sport&impianti)

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Le principali scelte architettonico-paesaggistiche e strutturali, mirate ad inserire il nuovo manufatto nel rispetto di un ambiente naturale di grandissimo valore, hanno dedicato la massima attenzione ai dettagli e alle finiture e proponendo, nel contempo, soluzioni di assemblaggio e di posa in opera della nuova infrastruttura capaci di minimizzare le interferenze con la viabilità della Gardesana. Il tutto studiato in modo da limitare gli interventi di manutenzione e riparazione nel tempo: ogni elemento costruttivo utilizzato, dalla vite al parapetto, dalla struttura metallica portante alla pavimentazione, è stato scelto anche in base alla propria durabilità nel tempo, per garantire lunga vita alla ciclabile.

L’intervento prevede due tipologie di passerella: la prima “a sbalzo su muro” e la seconda “a sbalzo su roccia”.

Per entrambe le tipologie si è previsto di staccare il sedime del nuovo percorso dal muro e dalla roccia, per dar vita ad un tracciato che, slegato sia dalla linearità del bordo strada sia dalla irregolarità del profilo della parete rocciosa, possa avere un andamento planimetrico più armonioso, con raggi di curvatura adeguati alle esigenze di un percorso ciclabile, rispettando in taluni casi le essenze arbustive esistenti che caratterizzano il versante.

Nell’ottica di limitare i disagi derivanti dal cantiere, si è implementato un sistema costruttivo che ha permesso di realizzare la passerella a sbalzo con un impalcato pre-assemblato in officina, in moduli di m 6.00 ciascuno, garantendo tempi di posa estremamente limitati. La struttura portante principale è longitudinale, con un ancoraggio a “doppio cavalletto”, che dà ottimi risultati anche in termini paesaggistici, in quanto si inserisce in modo puntuale sulla falesia.

Per la finitura della pavimentazione la scelta è caduta su una soluzione caratterizzata da una prefabbricazione fuori opera, in pannelli da 2,00 x 2,60 m realizzati in betoncino armato ad inerti selezionati e ferossidi colorati inseriti nel getto, con finitura superficiale a vista in rilievo che riprende l’effetto della dogatura in legno.

Descrizione completa su Tsport 323 e nell’articolo: Limone sul Garda: la pista ciclopedonale a sbalzo sul lago

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