Speciale: Erba naturale per lo sport – Il campo da golf

Parte 5 di 7
Progettare un campo da golf richiede un impegno maggiore rispetto alla realizzazione di impianti sportivi la cui dimensione è definita a priori dai regolamenti. Ecco qualche indicazione.

Il campo da golf di Caiolo (Sondrio). Foto BG.

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Introduzione

Il drenaggio

La composizione floristica

Manutenzione e rigenerazione

Gli aspetti ecologici

Il prato rinforzato (o ibrido)

 

Il campo da golf

Il campo da golf è uno di quegli impianti sportivi che deve essere progettato e omologato di volta in volta. L’omologazione può essere fatta a livello standard o a livello superiore; i campi possono poi essere “promozionali” oppure “certificati”.

Riferendoci al percorso per il golf certificato, il progettista dovrà rispettare alcuni requisiti minimi. Il percorso dovrà avere almeno 9 buche per la classificazione standard e 18 per la classificazione superiore.

Ogni “buca” parte da un “tee”, la piazzola di tiro, che è collocata in posizioni più o meno avanzate a seconda che sia destinata a uomini, donne, o dilettanti; la lunghezza minima della buca è di 90 metri, misurati dal tee più vicino. Il punto di arrivo è il green, un’area con erba molto rasata, che deve avere una superficie media di 300 mq, e minima di 200. Lungo il percorso della buca si sviluppa il fairway, mentre ai lati l’erba viene mantenuta più alta (rough). Ai margini del percorso vengono posti ostacoli naturali: corpi d’acqua o buche in sabbia (bunker). Le superfici di gioco sono tutte in erba naturale, e per tutti gli elementi del percorso è previsto un accurato drenaggio.

Oltre ad altri parametri dimensionali specifici, l’omologazione del percorso richiede una lunghezza totale delle buche di 2.750 metri per la qualifica standard e 5.200 metri (ridotti a 4.600 per i percorsi femminili) per la qualifica superiore.

Disegnare un campo da golf

L’architettura dei percorsi di golf si è evoluta nel corso degli ultimi decenni soprattutto sotto la spinta delle moderne tecniche ed i nuovi materiali per il gioco, nonché delle nuove tecnologie costruttive e agronomiche sempre più mirate al rispetto dell’ecosistema e del paesaggio, ma anche in funzione delle nuove esigenze dei giocatori e di coloro che promuovono la realizzazione di nuovi impianti nonché di coloro che li gestiscono.

I percorsi moderni e in modo particolare quelli sviluppatisi in aree turistiche ad alta densità di gioco e abitativa, hanno dovuto adeguarsi alle nuove esigenze di usura, dovuta all’intenso traffico di giocatori, nonché alle sempre più pressanti richieste di risoluzione dei problemi relativi alla compatibilità ambientale. Pertanto la progettazione moderna si è concentrata su due aspetti fondamentali e collegati fra loro come l’aspetto tecnico, ovvero tecnologico, e quello ecologico – ambientale.

 

Il Golf Club Campo d'Oglio a Chiari (Brescia). Progetto Fulvio Bani.
Il Golf Club Campo d’Oglio a Chiari (Brescia). Progetto Fulvio Bani.

 

Lo studio di fattibilità

L’analisi preliminare dell’area risulta fondamentale in quanto è, di fatto, la verifica della sua suscettività alla trasformazione in percorso golfistico. Nel caso di un percorso di 18 buche, al netto delle superfici da destinare all’eventuale sviluppo immobiliare, alberghiero, ecc., l’area interessata non è solitamente inferiore ai 60 ettari.

Obbligatoriamente occorre pertanto valutare in sito e con l’ausilio di mappe, in scala adeguata, alcuni presupposti fondamentali come l’orografia del terreno, la natura agronomica del suolo, la presenza o meno di drenaggio naturale, di una rete idrica, di alberature o fasce boscate, la giacitura e l’orientamento prevalente del terreno. Al fine dell’analisi del sito risulta indispensabile inoltre raccogliere informazioni sul microclima, in tutti i suoi aspetti di interesse agronomico.

Sarà così possibile effettuare una valutazione di fattibilità, con un primo lay-out provvisorio del percorso.

 

Il progetto

Nel progetto, che individuerà sia le aree di pratica (battitore, landing area, tettoia di pratica; putting green, pitching green, bunker di pratica, chiping green) sia il percorso di gioco (posizione e dimensioni di tee, fairway, green, bunker, laghi, altri ostacoli, rappresentati da fossi, gruppi di alberi, ecc., strade per i car, ponti, nuove piantumazioni, altri elementi presenti lungo il percorso come ricoveri per i giocatori o servizi igienici).

Di seguito, un dettaglio delle principali tavole che compongono il progetto di un campo da golf (disegni di Fulvio Bani):

Schizzo di progetto del campo da golf.
Schizzo di progetto del campo da golf.

Tavole:

Il progettista, delineando le caratteristiche delle varie buche, e quindi del percorso definitivo, crea le strategie di gioco e le variabili dello stesso: sia in termini costruttivi che estetici il progetto assume così in via definitiva la propria matrice che verrà poi codificata all’interno delle tavole facenti parte del progetto definitivo ed esecutivo.

Indica quindi in dettaglio i punti di picchettatura degli elementi principali del percorso golf come le partenze (tee), gli arrivi (green), i punti di arrivo dei colpi (landing area), i bordi dei laghi, le colline e le depressioni lungo il percorso, gli ostacoli di sabbia (bunker) ecc., con le quote del terreno esistente e di progetto (avendo cura che gli sterri e i riporti di terra si equivalgano); definisce poi il sistema del verde e i tracciati del sistema drenante.

(Con il contributo di Fulvio Bani)