L’ECHA e la dispersione delle microplastiche nell’ambiente

Speciale Erba 2021
L’Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche (ECHA) ha lanciato una nuova campagna di sensibilizzazione sul corretto uso dei materiali per intaso nei campi sportivi in erba artificiale, dopo quella sulla limitazione degli IPA (idrocarburi policiclici aromatici) nei granuli derivati da PFU.

Pubblicazione cartacea su: Tsport 337
(Shutterstock)

Il problema evidenziato nel nuovo dossier dell’ECHA riguarda la dispersione delle microplastiche nell’ambiente, e fa seguito ai pareri adottati rispettivamente dal Comitato per la valutazione dei rischi (RAC) nel giugno scorso, e dal Comitato Socio-Economico (SEAC) in dicembre.

Il comunicato stampa rilasciata dall’ECHA riferisce che “entrambi i comitati hanno concluso che una restrizione a livello UE ai sensi della legislazione UE sulle sostanze chimiche REACH è il mezzo più appropriato per affrontare i rischi di miliardi di piccole particelle di plastica solida che inquinano il nostro ambiente“.

Sebbene le microplastiche siano contenute in moltissimi prodotti, come vernici, dentifrici, detergenti e cosmetici, l’ECHA punta il dito contro i granuli polimerici utilizzati per l’intaso prestazionale dei campi sportivi, i quali durate l’uso verrebbero dispersi nel terreno e nelle acque reflue in una quantità stimata in 16.000 tonnellate l’anno da parte dei 21.000 campi di calcio a 11 e 72.000 campi più piccoli installati in Europa.

A prescindere dalle cifre, contestate da vari stakeholder e produttori, l’ECHA intende portare i pareri finali delle sue commissioni all’esame della Commissione Europea, la cui decisione deve essere approvata con una maggioranza del 55% che rappresenti almeno il 65% della popolazione europea.

Se la CE adotterà la proposta di vietare il collocamento sul mercato di infill polimerici, come è stato proposto da ECHA, dopo un periodo transitorio di sei anni, a partire dal 2028 non sarà più permesso mettere in commercio intasi polimerici, e i campi attuali potranno continuare ad essere utilizzati fino ad esaurimento delle scorte.

La norma CEN/TR 17519

L’attenzione alla necessità di non disperdere i materiali artificiali nell’ambiente è comunque già sentita, tanto è vero che all’inizio del 2020 è stata adottata la norma CEN/TR 17519Linee guida su come minimizzare la dispersione dell’intaso nell’ambiente”, pubblicata in Italia dall’UNI il 10 dicembre.

L’abstract chiarisce che “Il rapporto tecnico descrive le modalità di contenimento dei materiali di riempimento utilizzati in molti tipi di campi sportivi in erba sintetica entro i confini del campo sportivo, in modo che non vengano dispersi nell’ambiente circostante. Ha lo scopo di essere di uso pratico, per creare consapevolezza tra i progettisti del campo, i proprietari di impianti, le società di installazione e coloro che si occupano della manutenzione dei campi sportivi in erba sintetica. È applicabile a tutte le forme di campo sportivo in erba sintetica, da quelli utilizzati per attività comunitarie a quelli utilizzati da atleti professionisti”.

Le soluzioni considerate includono barriere di contenimento, griglie di decontaminazione e stazioni di pulizia degli scarponi, filtri per il sistema di drenaggio esistente, o un nastro filtrante intorno al campo, tutti sistemi utili per intrappolare il materiale di riempimento polimerico prima che lasci il perimetro del campo.

Con soluzioni di questo tipo dovrebbe essere possibile ridurre fino al 97% la dispersione dei materiali nell’ambiente, opzione che potrebbe ragionevolmente essere alternativa al drastico divieto di utilizzo dei materiali stessi.