Da Torino 2006 a Milano-Cortina 2026: vent’anni di Winter Olympics

Speciale Ghiaccio 2020: 5 – L’eredità degli eventi olimpici passati e le promesse di quelli futuri.

Enrico Fabris durante le gare di pattinaggio di velocità ai Giochi di Torino 2006 (foto Paolo Bona / Shutterstock).

Vent’anni divideranno le due Olimpiadi invernali italiane. È naturale che l’occasione dell’evento sportivo mondiale abbia l’effetto di puntare i riflettori su quelle discipline, sollecitando l’interesse (per un periodo più o meno lungo) di sportivi e tifosi. Interesse che può scemare anche rapidamente: mentre gli impianti, realizzati all’occasione, rimangono in eredità ai Paesi ospitanti.

L’Olimpiade va quindi pianificata con una visione che superi i venti giorni dell’evento, e prenda in considerazione lo sviluppo che le discipline potranno avere negli anni successivi, e soprattutto la funzione che gli impianti realizzati potranno svolgere in futuro.

Sochi
Krasnaya Polyana, nell’area montana di Sochi, Russia (foto Evgenii Mitroshin / Shutterstock).

Lo Speciale Ghiaccio presentato da Tsport 335, e riproposto sulle pagine web di Spot&Impianti, ha passato quindi in rassegna le Olimpiadi invernali degli ultimi 14 anni e quelle già programmate, per vedere che cosa hanno lasciato le une e che cosa promettono di lasciare le altre, con una particolare attenzione agli impianti per gli sport su ghiaccio; questi gli articoli relativi ai singoli eventi:

6 – Torino 2006

7 – Vancouver 2010

8 – Sochi 2014 e PyeongChang 2018

9 – Pechino 2022

10 – Milano-Cortina 2026

WO banner

Un breve excursus storico

Il primo sport su ghiaccio in sede olimpica risale alle olimpiadi estive di Londra 1908. Va ricordato che fino al 1925 non si sono svolte vere e proprie Olimpiadi invernali, ma solo delle settimane di sport invernali abbinate alle edizioni estive. Fu appunto nel 1925 che il CIO istituì i Giochi Olimpici Invernali da svolgersi ogni quattro anni alternativamente a quelli estivi.

Compresa l’edizione del 1924 (svoltasi a Chamonix come “Settimana internazionale degli sport invernali” e dichiarata Olimpiade a posteriori), si sono svolte fino ad oggi 23 Olimpiadi invernali, essendo saltate quelle del 1940 e del 1944, delle quali due appannaggio dell’italia (Cortina nel 1956 e Torino nel 2006).

Lo statunitense Brian Gionta a Gangneung (Corea) nel 2018 (foto Leonard Zhukovsky / Shutterstock).
Lo statunitense Brian Gionta a Gangneung (Corea) nel 2018 (foto Leonard Zhukovsky / Shutterstock).

Gli sport nel programma olimpico

Ad oggi gli sport invernali inseriti nel programma olimpico sono 15, distinti poi in singole specialità.

Partendo dagli sport su neve, innanzitutto lo sci alpino, comprendente discesa libera, super-g, slalom gigante, slalom speciale e combinata. Lo sci di fondo invece comprende l’inseguimento, lo sprint, la staffetta. Quindi il biathlon, che abbina allo sci da fondo il tiro a segno con carabina.

Classico anche il salto con gli sci ma anche la combinata nordica, che unisce il salto con lo sci di fondo.

Il freestyle è di più recente introduzione, e diventa olimpico solo nel 1992; oggi comprende gobbe, ski cross e salti. Un altro sport recente è lo snowboard, introdotto nel 1998, con le specialità dello slalom gigante, l’half pipe e il cross.

Su piste ghiacciate, ma ancora in montagna, si svolgono il bob (a quattro e a due), lo slittino (singolo e doppio) e lo skeleton.

Passando agli sport che si svolgono nei palazzi del ghiaccio, ricapitoliamo quali sono compresi nel programma olimpico.

Il pattinaggio di figura è il primo a comparire nelle Olimpiadi (inizialmente si svolgeva all’aperto); comprende il pattinaggio artistico e la danza. È indoor solo dal 1994 anche il pattinaggio di velocità, che comprende specialità su diverse distanze. Di recente introduzione (1992) lo short track.

Infine, da sempre presente l’hockey su ghiaccio, mentre il curling è in programma solo dal 1998.

Il russo Aleksandr Krushelnitskii a gangneung (Corea), 2018 (foto Leonard Zhukovsky / Shutterstock).
Il russo Aleksandr Krushelnitskii a gangneung (Corea), 2018 (foto Leonard Zhukovsky / Shutterstock).

Vai agli altri articoli dello Speciale Ghiaccio 2020:

1 – Andar sul ghiaccio (in Italia, e oltre)

2 – Le piste natalizie e l’Ice Rink by the Sea

3 – Il ghiaccio sintetico: Santo Stefano d’Aveto

4 – Non solo ghiaccio: gli impianti di risalita nelle Dolomiti trentine