Vancouver 2010

Speciale Ghiaccio 2020: 7 – Le olimpiadi invernali di Vancouver si sono svolte nella città canadese per quanto riguarda gli sport su ghiaccio, e nelle montagne retrostanti per le discipline su neve

L’interno del Richmond Olymmpic Oval (archivio Tsport).

Se una parte delle gare sono state disputate su impianti già esistenti, le strutture realizzate appositamente per l’Olimpiade, e rimaste in eredità alla città, sono il Vancouver Olympic Centre, dedicato al Curling, il Doug Mitchell Thunderbird Sports Centre, per l’hockey su ghiaccio, e il Richmond Olympic Oval per il pattinaggio di velocità. Vediamo in particolare questi ultimi due impianti.

Il Doug Mitchell Thunderbird Sports Centre

Progetto: Kasian Architecture

Nato per le Olimpiadi come UBC Winter Sports, fa parte del campus della British Columbia University ed è sede delle partite casalinghe degli UBC Thunderbirds, la squadra dell’università; il nome attuale è dedicato a un dirigente sportivo che ne ha cofinanziato la costruzione.

Costato 47 milioni di dollari, l’edificio è stato impostato per essere una struttura polifunzionale efficiente, adattabile ed ecosostenibile, convertendosi dopo le Olimpiadi a molteplici utilizzi sportivi, ricreativi e sociali in contemporanea.

La struttura compatta del progetto organizzato attorno a dorsali centrali di circolazione e servizio serve a ottimizzare l’utilizzo degli impianti centrali e di supporto e favorisce l’idea di flessibilità di interscambio. Ciascun campo da gioco è stato pensato per essere utilizzato in modo indipendente, anche in contemporanea con altri eventi. Allo stesso modo, gli impianti secondari sono stati studiati per ottimizzare il supporto ai vari campi, separatamente o tutti insieme, oppure per funzionare in modo indipendente.

La struttura dell’impianto prevede alcuni elementi chiave: ingresso / portale ed elemento di ancoraggio per un insieme di spazi sportivi; dimensioni e volumetria adatte a rispondere al contesto locale; espressione e utilizzo di materiali radicati nell’esperienza della west coast.

Il complesso è formato da tre arene distinte, tutte realizzate con pannelli in calcestruzzo. L’arena A, la più grande delle tre, è sottodimensionata rispetto al contesto circostante; la sua volumetria si estende lungo il pendio, in posizione ribassata rispetto al viale. Da Thunderbird Boulevard il volume della struttura appare semplicemente come una parete lineare radicata sul leggero pendio.

Da notare, anche l’esclusiva disposizione dei posti a sedere nelle varie arene. In tutti i campi sono previste soluzioni attive e passive per gli spettatori: posti a sedere riservati e possibilità di guardare anche da atri e aree di passaggio. La struttura a ferro di cavallo dell’arena A concentra i posti a sedere sui lati e offre la possibilità di vedere a spettatori che si trovino nell’atrio terminale. L’arena B viene lasciata con i suoi circa 1.200 posti a sedere preesistenti, a quali viene garantito un accesso universale, e con la possibilità di vedere il campo da gioco dalle aree di passaggio circostanti. L’arena C può ospitare spettatori sia a livello della pista che a livello delle zone di passaggio. Dall’area lounge è possibile vedere all’interno dell’arena A e ammirare il parco. Per quest’area esiste un comodo accesso dall’arena B e c’è la possibilità di fornire servizi in modo indipendente.

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Il Richmond Olympic Oval

Progetto: Cannon Design

La città di Richmond fa parte dell’area metropolitana di Vancouver. Il Richmond Oval è oggi uno stadio multifunzione che comprende due anelli di ghiaccio, una palestra, e una pista da 200 metri.

Le strutture per le gare di pattinaggio su pista lunga sono immense e gli edifici realizzati soltanto per ospitare le competizioni olimpiche nella fase successiva ai giochi si sono trovati in passato ad affrontare considerevoli problemi economici e di gestione (si veda anche il caso di Torino). Per convenire economicamente, una struttura per il pattinaggio di velocità su pista lunga deve poter essere riconvertibile ad altri usi.

Costato, nel 2008, l’equivalente di circa 113 milioni di euro, oltre a servire da catalizzatore per la trasformazione del lungofiume in un quartiere urbano ad alta densità, l’Oval è stato pensato quindi per ospitare futuri eventi di aggregazione, creando un retaggio duraturo che va al di là dell’utilizzo immediato in occasione dei Giochi Olimpici.

La struttura si articola in tre settori di attività: un settore dedicato al ghiaccio, una zona con campi da gioco, una zona con la pista. È quindi possibile ospitare eventi sportivi sul ghiaccio contemporaneamente all’uso da parte di altri sport o per manifestazioni di altro genere. La struttura è anche dotata di numerose aree fitness, e di servizi per le scienze sportive, tra cui strutture e attrezzature per i test degli atleti e per la medicina sportiva.

La struttura principale dell’Oval è costituita da 15 archi compositi in legno lamellare, che si estendono per l’inedita lunghezza di 100 m. È stato utilizzato dell’abete douglas di provenienza locale, disposto in strutture composite a forma di V in modo da coprire l’ampiezza desiderata, sostenute da 30 supporti in cemento.

Le caratteristiche acustiche desiderate sono state ottenute con l’utilizzo di un legname morbido, con perforazioni all’interno delle travi di pino inscatolate, con strati interni di materiale fonoassorbente e con pannelli dal profondo profilo a “V”.

Lo spazio principale permette la coesistenza di sport sul ghiaccio con sport di altro genere e in qualunque momento la struttura è in grado di riconvertire la pista ovale di 400 metri per il pattinaggio di velocità mediante la posa di un pavimento rimovibile.

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