Speciale outdoor 2024: parliamo di skatepark con i nuovi impianti per lo skateboard in città, e una breve intervista agli autori.
La rinascita degli skatepark

La brasiliana Rayssa Leal, medaglia di bronzo nella categoria Skate Park alle Olimpiadi di Parigi 2024 (foto A. Ricardo).
Nel 2017 il Comitato Olimpico Internazionale approvava il programma per i Giochi di Tokyo 2020, inserendo tra le nuove discipline, per la prima volta, lo skateboarding. Nel numero 320 di Tsport (marzo-aprile 2018) abbiamo dedicato uno Speciale agli skatepark, pubblicando in dettaglio l’impianto di Trento (progettato dall’architetto Lara Zoccatelli con la consulenza specialistica di Marco Morigi) e richiamando i primi esempi di skatepark, pubblicati su Tsport a partire dal 2007, spesso realizzati al chiuso.
Oggi, quando anche l’Olimpiade di Parigi 2024 ha visto competere gli skateboarder di tutto il mondo, lo spazio dedicato alla tavola a ruote non manca mai nella pianificazione degli impianti pubblici accanto a playground e fitness outdoor.

La progettazione delle singole “attrezzature” che emergono dalla piastra dello skatepark richiede una conoscenza specifica dello sport per determinare distanze, altezze, curvature per favorire le migliori evoluzioni nella massima sicurezza. Infatti il più delle volte gli architetti incaricati di realizzare questo tipo di impianto devono necessariamente valersi della consulenza di chi il gioco lo conosce da vicino, spesso discutendone direttamente con gli utenti.
Nelle pagine seguenti abbiamo selezionato alcuni degli skatepark più recenti, e abbiamo con l’occasione rivolto qualche domanda ai progettisti: in particolare a CTRL+Z (Enrico Gorrea e Andrea Boido), un gruppo di persone accomunate dalla passione per lo skateboard “che insieme si è evoluto ed ispirato” e da qualche anno, in Italia, lavora con diversi Comuni e imprese edili per la progettazione e la realizzazione di strutture innovative all’interno di spazi pubblici; quindi a SBG Architetti (Sergio Gianoli e partners), attivi in vari settori dell’edilizia, che si sono valsi per lo skatepark di Rozzano, della consulenza di Ivan Fernandez.
Gorgonzola (Milano): la nuova skateplaza
Progetto: SLAB Studio con Ctrl+Z

Esteso su 1213 metri quadrati, il nuovo skatepark è stato progettato per essere inclusivo e adatto a skaters esperti e principianti.
Dopo le attrezzature calisthenics per l’allenamento a corpo libero e la riqualificazione dei playground di basket, con il nuovo skatepark a Gorgonzola si delinea un ecosistema pubblico per la pratica sportiva all’aperto e gratuita.
Il nuovo spazio sportivo è stato deliberato a dicembre 2022 con l’approvazione del progetto definitivo per un importo complessivo di 350 mila euro.
I lavori sono stati consegnati a settembre 2023, con 240 giorni di esecuzione.
Il design innovativo dell’impianto è frutto della collaborazione tra gli uffici comunali, l’associazione sportiva Skateboarding Martesana (una unione delle associazioni di skateboard e gruppi informali presenti nel territorio dell’Adda Martesana), lo studio CTRL+Z design e i progettisti di SLAB studio (architetti Efrem Sapienza, Pietro de la Pierre, Valeria Bertaccini), incaricati anche della Direzione dei lavori.


Pensato per essere un impianto in prevalenza street, lo skatepark prevede strutture che si rifanno all’architettura urbana come scalini e corrimano, muretti, piani inclinati: la zona è organizzata con difficoltà crescenti. La zona principianti è posizionata a est; nella parte ovest quasi un terzo degli spazi sono dedicati al park con elementi curvi come hip e corner per le acrobazie più spettacolari.
Nelle aiuole e lungo il perimetro dello skatepark è prevista un’area di sicurezza con uno spazio verde (per 400 mq totali) progettato per mitigare il calore nella stagione estiva. Sono previste piccole alberature ombreggianti e piantumazioni arbustive perenni, con sistema di irrigazione automatico. Le parti pavimentate si alternano a quelle realizzate a verde.
Lo skateplaza, pensato per aree separate ma continue fra loro, è realizzato in calcestruzzo a lisciatura superficiale – materiale resistente all’usura e al gelo che offre maggiore libertà nella creazione di forme complesse e garantisce minore impatto acustico. Inoltre, la scelta è stata fatta anche per una migliore percorrenza ed evitare abrasioni in caso di caduta.

A contrasto gli elementi metallici neri che delineano gli ostacoli di spigoli, corrimano e muretti per un’immagine “street” coordinata che ne esalta le forme integrando perfettamente lo skatepark nel contesto e nel verde e rendendolo luogo identitario. Lo skatepark è senza barriere e utilizzabile da tutti in totale sicurezza, raggiungibile anche a piedi e in bicicletta attraverso la ciclo-pedonale esistente.
Un sistema di illuminazione a LED permette la pratica sportiva con orario prolungato e lo svolgimento delle competizioni.
Le caratteristiche tecniche e di sicurezza rispondono agli standard richiesti per lo svolgimento di gare ed eventi sportivi di rilievo della FISR – Federazione Italiana Sport Rotellistici. Sarà anche possibile, in occasione di eventi sportivi, attrezzare gli spazi liberi con tribune mobili.

Enrico Gorrea e Andrea Boido dello studio CTRL+Z: Come si svolge il vostro lavoro: vi affiancate ai progettisti in autonomia o vi chiamano loro, e in quale fase del progetto?
Da praticanti e appassionati di skateboarding ci siamo un po’ dovuti inventare questo lavoro: all’inizio degli anni 2000 i primi progetti di skatepark venivano fatti senza interpellare “esperti” dello sport e quindi risultavano essere spesso inutilizzabili e progettati male.

Abbiamo dovuto lavorare molto per poter entrare nel mondo delle PA e guadagnarci la credibilità di professionisti esperti. Ora veniamo direttamente contattati da Comuni e tecnici comunali interessati alla progettazione e realizzazione di impianti sportivi dedicati alle discipline rotellistiche.
Oppure collaboriamo con professionisti e studi che ci contattano per avere consulenza sulla progettazione di area e zone particolari all’interno dei loro progetti (Land per progettazione di Sesto san Giovanni e Bari, DSB landscape per Carugate e Bari, Studio A. Rosania x Orta Nova etc.)
Di solito veniamo contattati all’inizio della fase di progettazione e seguiamo interamente i nostri progetti fino alla fase della realizzazione in cantiere.
In alcuni casi, collaboriamo direttamente con le imprese che realizzeranno le opere di cantiere per garantire la corretta realizzazione di progetti che risultano essere incompleti o carenti.
Abbiamo realizzato anche qualche piccolo intervento in giardini e case private, che di solito sono progetti brevi ma più divertenti, perché alleggeriti dalla burocrazia tipica delle opere pubbliche.
In base alla vostra esperienza, trovate una maggiore attenzione da parte della PA relativamente a questa tipologia di impianti sportivi, anche rispetto alla qualità del lavoro per realizzarli?
Negli ultimi anni, grazie a tutto il lavoro svolto in Europa in generale da professionisti come noi che arrivano dalla passione per questi sport, e alla crescente visibilità di queste discipline sportive che sono passate da essere considerate “giochi per bambini” a discipline olimpiche, la mentalità con cui si guarda agli skatepark è molto cambiata.

I nostri primi interventi, a inizio di questo millennio, erano quasi sempre realizzati con strutture modulari da “appoggiare a terra” e facilmente rimovibili nel caso non dovessero “funzionare”, abbiamo cominciato avendo a disposizione budget di poche migliaia di euro e i nostri progetti venivano inseriti quasi sempre nella categoria di “parchi gioco”.
Finalmente dopo più di 20 anni di lavoro possiamo dire di lavorare alla realizzazione di veri “impianti sportivi”, piazze e spazi pubblici dedicati a un uso multidisciplinare. La crescita della credibilità della disciplina sportiva e della sua visibilità è andata di pari passo alla “specializzazione” e aumento di “professionalità” che noi studi di progettazione di skatepark abbiamo dovuto sviluppare in questi anni: quando abbiamo cominciato non esistevano “skaters architetti che potessero firmare i propri progetti” mentre ora solamente in Europa esistono decine di studi specializzati.
Crescendo la visibilità mediatica e sportiva dello skateboarding, aumentando anche in Italia il numero di praticanti e appassionati, insieme alla conoscenza della cultura che c’è dietro a queste discipline, le PA hanno dovuto adeguarsi a nuovi standard per realizzare piste da skate e impianti sportivi in modo più moderno.
Finalmente anche in Italia si cominciano a vedere impianti che rispettano le dimensioni richieste dal CONI e dal comitato Olimpico, e molti studi di paesaggisti ci contattano per inserire elementi di architettura urbana all’interno di spazi pubblici multifunzionali. Progetti come quello di Carugate stanno finalmente portando l’Italia a livello di Paesi più all’avanguardia e moderni dal punto di vista del disegno e della progettazione di piazze e parchi.
Rozzano (Milano): Parco dello Sport e Freestyle Park
Progetto: SBG Architetti

Nell’ortofoto (Google Earth): 1 – Freestyle skatepark; 2 – Parco dello sport; 3 – Mercato piazza Foglia; 4 – Palazzetto dello sport; 5 – Istituti scolastici; 6 – Centro civico.
Il recupero di aree residuali nel tessuto rubano si presta anche in questo caso alla creazione di spazi pubblici innovativi: il nuovo Parco dello Sport a Rozzano rigenera un’area residuale tra il municipio e il complesso scolastico di Viale Liguria e si compone in una sequenza di aree gioco colorate e immerse nel verde. Il parco è stato inaugurato lo scorso maggio.
Questa vera e propria “palestra all’aria aperta” di 4.000 mq è a totale disposizione degli studenti in orario scolastico, mentre dal pomeriggio in poi viene “restituita” alla cittadinanza affinché possa condividere la pratica sportiva di pallacanestro, calcetto, pallavolo e fitness outdoor.
I campi sportivi sono tra loro collegati in un unico ambiente recintato destinato sia allo sport all’aperto che all’aggregazione sociale. I campi sportivi sono riconoscibili grazie alle loro diverse forme e funzioni, sottolineate da vivaci colorazioni di pavimentazioni e arredo urbano. L’illuminazione pubblica garantisce l’utilizzo h24 degli spazi sportivi.


Al fine di creare un parterre di gioco unico privo di ostacoli le strutture di gioco quali canestri, recinzioni e illuminazione sono tutti sorretti da un tubo metallico colorato che scorre a quota mt 2,50 lungo l’intera area. Il tubo diventa esso stesso gioco e completa l’illuminazione dei campi sportivi con una linea luminosa lungo i percorsi principali del Parco Sportivo.
Completa il progetto un murales intitolato “Scorrere” e realizzato a tutta parete dall’artista Manu Invisible utilizzando le stesse tinte di giallo, viola e arancio dei campi sportivi.
Nelle immediate vicinanze si trova il Freestyle Park, uno spazio innovativo e unico nel suo genere che attira gli skaters di tutte le età e capacità tecniche, inaugurato nel giugno 2003.
L’area Freestyleè un’area gioco attrezzata di circa 600 mq, aperta a tutti, priva di recinzione e aperta h24, in cui si possono eseguire evoluzioni con skateboard, monopattini, roller e bici: è costituita da due aree curvilinee modellate con alture e dossi specificamente dimensionati per i trick tipici di questo sport e colorate con campiture che ne evidenziano le forme sinuose. L’area più grande è quella per gli utenti più esperti, mentre una seconda area adiacente è destinata principalmente al pattinaggio e ai principianti.


Dopo l’inaugurazione dello skatepark i lavori di riqualificazione sono proseguiti con il rifacimento dell’adiacente parcheggio di piazza Foglia, che è stato ridisegnato con aree colorate che rendono l’area pubblica più funzionale sia per la sosta delle auto che per il mercato del sabato mattina.
Le colorazioni di giallo e tonalità di azzurro delimitano infatti i posteggi per le auto, i camminamenti pedonali e la numerazione dei posteggi dedicati alle bancarelle del mercato settimanale. L’intervento di riqualificazione estetica del parcheggio non ha modificato la capienza dello stesso che può continuare ad ospitare oltre 200 posti auto. Fra gli stalli per le auto sono stati messi a dimora anche 22 alberi selezionati tra i generi celtis australis e liquidambar.
I lavori per il parcheggio di piazza Foglia, insieme con le aree sportive, fanno parte del più ampio progetto strategico approvato dall’amministrazione comunale per riqualificare completamente il centro cittadino.

Chiediamo all’architetto Sergio Gianoli di SBG un commento su questo particolare lavoro, che si discosta un po’ dal loro ordinario protfolio.
SBG, con questi progetti in campo Sport Urbanism, riesce ad offrire alle amministrazioni pubbliche, oltre all’esperienza pluridecennale in progettazione urbana, un approccio progettuale contemporaneo che mira a promuovere l’attività fisica e lo sport nelle città, includendoli nella pianificazione urbana.
Questo approccio per SBG architetti si traduce nella creazione di spazi pubblici arricchiti da luoghi dedicati allo sport amatoriale che incoraggiano il movimento e il benessere dei cittadini in modo integrato alla vita comunitaria all’aria aperta delle città.
L’esperienza pandemica ha messo in risalto l’importanza della qualità dello spazio pubblico e delle nuove potenzialità dello sport praticato all’aperto in modo libero e inclusivo.
SBG architetti, a partire da alcune felici intuizioni di committenti pubblici, ha perciò fatto degli Skate Park il fulcro di numerosi progetti di rigenerazione urbana realizzando nuovi luoghi di aggregazione e di incontro per persone di diverse età e capacità e promuovendo la vita comunitaria e il benessere.

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