Speciale Padel: gestione e quadro economico

per un risultato economicamente efficace occorre partire da una corretta progettazione, un’accurata scelta dei materiali, e un attento piano economcio-finanziario, affinché la gestione dell’impianto dia i suoi frutti anche sulla lunga distanza

Pubblicazione cartacea su: Tsport 345
gestione e quadro economico per campi da padel speciale
Formazione del sottofondo per un campo da padel (foto Eurosquash).

I prezziari ufficiali non contemplano i costi per un campo da padel. Sicché, i valori inseriti nei computi metrici in sede di gara si basano su “nuovi prezzi” creati in base alle offerte che il progettista ha avuto da uno o più possibili fornitori.
Il prezzo “a corpo” viene inserito con una descrizione di questo tipo:
Campo da Padel 10×20 mq compreso di ogni onere e attrezzatura compreso il trasporto in sito, il montaggio e l’illuminazione LED per il gioco notturno. In acciaio zincato, vetri antisfondamento e reti. Tappeto, polvere al quarzo per fondo adeguato al gioco del padel; conforme alle norme federali; il tutto installato su platea (esclusa).
Va da sé che questa definizione si presta a diverse interpretazioni, e a prezzi oggettivamente diversi. Il prezzo a corpo comprende sempre:

  • la struttura (che dovrebbe essere specificamente calcolata, come abbiamo visto nelle pagine precedenti), e potrebbe essere costituita da tubolari in acciaio di diversa sezione e di diverso spessore: ma eventualmente anche in vetroresina; con pannelli grigliati diversamente sagomati; con ancoraggi e saldature di diverso tipo;
  • i vetri, che possono essere temperati o stratificati, da 10, 12, o 6+6 mm;
  • il tappeto, che può essere in erba sintetica fibrillata o testurizzata;
  • l’illuminazione, che in genere è costituita da 4 coppie di proiettori a led, ma le cui caratteristiche non sono mai definite nel computo metrico.

Unica certezza, la platea cementizia non è compresa, e infatti non fa parte di quanto offrono i fornitori di campi da padel, trattandosi di opere da costruttore edile.
Il campo da padel “a corpo”, potrebbe così costare 10, 15 o 20.000 euro: e fino a 30.000 per le soluzioni migliori. Il tutto, senza tener conto dei recenti sbalzi nei costi delle materie prime (acciaio, vetro). Secondo le nostre indagini non dovrebbe costare meno di 18.000 euro.
Possiamo dire che il problema, in questi termini, si pone per gli appalti pubblici, che devono mettere a gara un preventivo senza sapere chi sarà a realizzare le opere e a fornire i prodotti.
L’operatore privato andrà più sul sicuro, facendosi fare il prezzo dal fornitore dopo aver scelto esattamente le caratteristiche richieste.

I COSTI

Volendo affrontare dunque l’impresa di realizzare uno o più campi da padel per avviare un’attività economica, si parte dai preventivi. Saranno quindi da mettere in conto:

  • la struttura completa per il padel = euro da 18.000 a 30.000
  • la platea in cls, a seconda della tipologia: da 9.500 a 14.000

Questi valori vanno moltiplicati per il numero di campi, non essendoci risparmio nel farne più di uno.
Fin qui per i campi scoperti; la copertura tessile, pressostatica o tensostatica, andrà quotata in base all’ampiezza della superficie da coprire. A puro titolo di esempio, sulla base del prezziario di Sport&Impianti/Strumenti per il progettista, la copertura di un campo singolo può costare da 11.500 euro per una pressostruttura a membrana unica (consigliabile solo nelle regioni del sud) a 56.000 euro (archi a tre cerniere in legno lamellare, copertura con doppia membrana in poliestere bispalmato in pvc, tamponamento laterale scorrevole con porte, ancoraggio alla base), ovviamente con tutte le possibili soluzioni intermedie.
Si potrà quindi preventivare un costo minimo di 28.000 euro per un campo scoperto e almeno 40.000 per uno coperto: e da qui in avanti, a seconda delle esigenze di numero e di qualità.

IL PIANO ECONOMICO FINANZIARIO

Perché l’impresa dia prospettive di guadagno, non basta prevedere i costi: occorre stendere un piano economico-finanziario.
L’investimento iniziale comprenderà, oltre ai costi di costruzione:

  • i costi di progettazione (spese tecniche);
  • gli eventuali oneri di urbanizzazione da versare al Comune;
  • gli ammortamenti finanziari dei cespiti;
  • i costi finanziari dell’eventuale indebitamento.
    Il mantenimento della struttura deve prevedere dei costi fissi periodici:
  • assunzione in organico di: receptionist, manutentore, contabile (in proporzione all’ampiezza del centro sportivo);
  • costi di manutenzione ordinaria e straordinaria;
  • utenze ed eventuali canoni comunali;
  • imposte e tributi.
    La previsione dei ricavi dovrà tenere conto di questi fattori:
  • affitto dei campi: quanti campi, per quante ore al mese, a quale tariffa;
  • lezioni individuali e di gruppo: da calcolare al netto del compenso agli istruttori;
  • eventuale merchandising.

Mentre la parte del piano economico-finanziario riguardante i costi è abbastanza prevedibile, è molto più arduo identificare i possibili ricavi; il passaggio è fondamentale per stabilire quanti campi si vogliano mettere in cantiere. Se si ritiene che il bacino di utenza sia sufficientemente ricco di potenzialità (facilità di accesso, scarsa concorrenza), si può allargare l’investimento con il maggior numero possibile di campi, in modo da aumentare le ore di affitto complessive. Ecco perché quando si effettuano delle scelte iniziali non bisogna trascurare la qualità e l’efficienza delle strutture che si vanno a realizzare, a pena di non conseguire i risultati economici attesi, a fronte di costi che si presenteranno comunque puntuali.

LA MANUTENZIONE DELLE SUPERFICI

Poiché la manutenzione del campo è essenziale per la conservazione nel tempo delle caratteristiche di gioco, la programmazione di periodiche operazioni manutentive permette di proteggere il campo sia dalle stesse azioni di gioco che da fattori esterni, in particolare se i campi sono all’aperto.
Vanno quindi messe in calendario periodiche ispezioni del campo e periodiche operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria; in particolare per le superfici in erba sintetica le operazioni riguarderanno la pulizia del manto, la distribuzione della sabbia di intaso, la rimozione di corpi estranei (mozziconi, avanzi di cibo, o, all’esterno, foglie ed erbe infestanti).
Per rimuovere i piccoli residui si utilizza una normale scopa o un soffiatore, facendo attenzione a non disperdere l’intaso. Per i campi outdoor occorre rimuovere in particolare fiori, foglie, semi, per evitare che si decompongano e si possano formare funghi o muffe sulla superficie, usando una spazzola morbida.
Per i campi al coperto, in assenza della pioggia che rimuove polvere e fuliggine all’aperto, il manto va bagnato periodicamente con un semplice diffusore.

Per il mantenimento dell’intaso occorre effettuare uno spazzolamento periodico, onde ridistribuire la sabbia eventualmente spostata dai movimenti dei giocatori; eventualmente potrà essere necessario aggiungere della sabbia.
A cadenza semestrale o almeno annuale vanno previsti degli interventi di manutenzione straordinaria, che dovrebbero essere eseguiti da personale specializzato, con attrezzature adeguate, a differenza di quelli precedentemente descritti che possono essere effettuati direttamente dal gestore dell’impianto. Si tratta di interventi di pulizia generale, di decompattazione e redistribuzione dell’intaso in sabbia, della riparazione di eventuali strappi (in particolare lungo le segnature e lungo le giunzioni), nonché dell’applicazione di prodotti antigerminativi, in particolare per i campi outdoor.
Se la superficie è invece in resina, la manutenzione è analoga a quella dei campi multisport. Dopo la rimozione della polvere con aspirapolvere o scopa mop, si effettua il lavaggio, con un semplice detergente a pH neutro diluito in acqua, senza ricorrere ad agenti schiumogeni o solventi. Il risciacquo sarà effettuato con abbondante acqua pulita.