Progettare l’accessibilità: sentieri e percorsi

SPECIALE OUTDOOR – Capitolo 12
A monte del progetto di aree o percorsi per la libera fruizione da parte di tutti, è necessario tenere conto delle caratteristiche necessarie perché ne sia garantita l’”accessibilità”. Per inquadrare l’argomento riprendiamo una parte degli interventi pubblicati in passato sulle pagine di Tsport dall’architetto Tommaso Empler.

(ph. Shutterstock)

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Altri temi:

Progettare l’accessibilità: accessori (cap. 13)

I giochi inclusivi (cap. 16)

I requisiti generali

Il tema riguarda sia le sistemazioni urbane (giardini pubblici, parchi urbani, aree gioco per bambini), che quelle extraurbane (parchi naturali, sentieri ed itinerari naturalistici, aree balneari), ovvero quei luoghi in cui si possono svolgere attività di carattere ludico, ricreativo e del tempo libero a contatto con la natura.

Per garantire l’accesso a queste aree, occorrono una serie di requisiti:

1) parcheggi con posti auto riservati ai possessori di contrassegno in prossimità dell’ingresso principale o in punti alternativi di facile accesso al giardino/parco;

2) ingresso accessibile, con dissuasori che inibiscano, però, l’accesso ai motocicli;

3) percorso pedonale che colleghi tutte le strutture d’uso pubblico ed i servizi, accessibile alle esigenze di chiunque per sviluppo, dimensioni e caratteristiche della pavimentazione. L’andamento dei percorsi, inoltre, deve essere studiato in modo tale da consentire la scelta tra più alternative, rispetto alla lunghezza del tragitto e deve dare la possibilità di effettuare, in determinati punti, delle scorciatoie;

4) aree di sosta, opportunamente dimensionate ed arredate, collocate lungo il percorso almeno ogni 200 metri;

5) servizi igienici accessibili;

6) punti informativi utilizzabili anche dai non vedenti, che diano indicazioni precise sui percorsi di visita, che ognuno possa scegliere in funzione delle proprie esigenze personali e/o energie residue, su ciò che si trova lungo il tragitto e sulla posizione dei servizi;

7) elementi d’arredo fruibili da tutti.

 

Nella gallery modalità di accesso mediante rampa, passerella con invito, percorso loges per ipovedenti (ph. Shutterstock 2, BG 1)

Punti d’ingresso

In prossimità degli ingressi devono essere previsti dei parcheggi riservati ai possessori di contrassegno. Laddove l’area verde prevede dei percorsi di servizio carrabili, questi devono essere utilizzabili dalle auto dotate di contrassegno.

Nelle aree con dimensioni contenute devono essere previsti degli elementi che possano dissuadere l’ingresso delle autovetture e dei motocicli, consentendo al contempo il passaggio delle sedie a ruote, dei passeggini e delle biciclette.

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Sentiero/percorso

La distinzione tra i termini “sentiero” e “percorso” è in funzione della loro ubicazione: si può parlare di sentiero in ambito naturalistico, di percorso in ambito urbano.

I sentieri/percorsi possono essere distinti in funzione delle loro caratteristiche d’accessibilità in:

– facilmente accessibili, con uno sviluppo longitudinale prevalentemente in piano e alcuni brevi tratti inclinati con pendenze inferiori al 5%. La superficie della pavimentazione è compatta e sono presenti pochi ostacoli e irregolarità sulla superficie del camminamento;

– moderatamente accessibili, con uno sviluppo longitudinale inclinato e pendenze contenute tra il 6% e l’8%. La superficie della pavimentazione è compatta e sono presenti pochi ostacoli e irregolarità sulla superficie del camminamento;

– accessibili con accompagnatore (accessibilità condizionata), con uno sviluppo longitudinale inclinato con pendenze contenute tra il 6% e l’8% (dove la superficie della pavimentazione è poco compatta o sono presenti alcuni ostacoli sul percorso), e altri parti del percorso con pendenze tra l’8% e il 12% (dove la superficie della pavimentazione è compatta e sono presenti pochi ostacoli sulla superficie del camminamento).

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Una caratteristica importante, oltre alla pendenza longitudinale, dei sentieri naturali e dei percorsi nelle aree verdi, atta a garantire l’accessibilità, è rappresentata dal tipo di pavimentazione. Infatti fondi sconnessi, fangosi, sabbiosi, o composti da materiali incoerenti in genere (brecciolino o ghiaietto) risultano difficilmente praticabili dai disabili motori, oltre che dai passeggini e in certa misura anche dalle biciclette. La superficie del percorso deve, pertanto, essere compatta e possedere caratteristiche di durevolezza e resistenza alle intemperie e all’usura. L’adeguamento del percorso consiste spesso in operazioni molto semplici di rullaggio e compattazione del fondo.

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D’altra parte il progettista attento, piuttosto che sentire il requisito dell’accessibilità come una limitazione, potrà interpretarlo come uno stimolo progettuale, differenziando i materiali delle pavimentazioni ed inserendo percorsi con superfici lisce; realizzando rampe, che, nel superare i dislivelli, “disegnino” il terreno, potenziando la bellezza e le qualità spaziali del sito naturale.

(ph. Tommaso Empler)