Due impianti in cantiere: Vajont (Pn) e San Vendemiano (Tv)

L’architetto Pietro Vittorio descrive i problemi di approccio a due interventi di riqualificazione di impianti per l’atletica, cantieri attualmente in corso.

Pubblicazione cartacea su: Tsport 339
Simulazione di progetto della pista di Vajont.

LO STATO ATTUALE

Vajont
L’intervento in corso a Vajont riguarda la riqualificazione dell’impianto sportivo comunale dedicato al calcio ed all’atletica leggera.
Tale impianto realizzato agli inizi degli anni ’70 si trova all’interno di un’area sportiva realizzata in più lotti, che può contare anche su un palasport e tre piattaforme esterne polivalenti.
In seguito a interventi successivi l’impianto sportivo è stato migliorato con la realizzazione di una tribuna per il pubblico e parcheggi esterni.
Attualmente è sede della società di calcio che milita nel campionato di eccellenza e di quella dell’atletica leggera, che si sta adoperando non poco per rilanciare tale sport nella zona.
In generale l’impianto si trova in buone condizioni, però purtroppo la pista di atletica non ha mai avuto interventi di manutenzione e/o retopping e di conseguenza non è più utilizzabile, dato che è stata realizzata più di 30 anni fa con tecnologie ormai superate.

Analizzando bene la abbiamo poi notato carenze normative, ovvero:

  • il passaggio dei 3000 siepi non è pavimentato, oltre ad avere la fossa in posizione non idonea secondo la Normativa FIDAL e IAAF;
  • la gabbia del disco/martello è da rifare, in quanto non più regolamentare;
  • la segnaletica della pista va rifatta.

La cosa più importante da fare quando si interviene su una pista di atletica decisamente ammalorata è verificare attentamente il sottofondo, per capire se può essere una buona base d’appoggio per il nuovo pacchetto di pavimentazione. Chiaramente in fase progettuale è possibile fare soltanto dei sondaggi per non compromettere l’attività sportiva, ma poi quando si iniziano i lavori queste verifiche vanno fatte in più punti ed in modo approfondito. All’impianto di Vajont abbiamo proprio fatto questo, ricevendo un confortante riscontro.

San Vendemiano

L’impianto di san Vendemiano è composto da una pista di 400 m a 6 corsie, senza corsia interna per i 3.000 siepi, da una pedana per il salto in alto, una pedana per il salto in lungo/triplo, una pedana per il salto con l’asta, oltre alle varie pedane per i lanci (peso, giavellotto, martello e disco).
Esiste un edificio a servizio degli atleti e degli arbitri/istruttori, con spogliatoi sufficientemente ampi e dotati di antiwc, wc e docce perfettamente rispondenti alla Normativa CONI; vi è inoltre una sala medica con annesso servizio igienico.
La pavimentazione attuale è composta da una resina acrilica stesa su un fondo in asfalto, intervento ormai risalente a circa 10/12 anni fa.
Le carenze dell’impianto sono riscontrabili soprattutto nell’anello a 6 corsie proprio per l’assenza di una pavimentazione omologata FIDAL con caratteristiche idonee di KA e SV, valori di riscontro elastico e deformazione del manto. Per tale motivo attualmente secondo le Norme FIDAL, si tratta di un impianto di tipo I/EA, ovvero incompleto, in quanto non omologabile per competizioni ufficiali.

Nel complesso l’impianto però ha senza dubbio le potenzialità per poter diventare un impianto di tipo B/EA, ovvero omologato per gare di carattere nazionale; questo perché il raggio di curvatura rispetta i parametri previsti (37,70mt.), lo spazio per 6 corsie di larghezza 1,22mt. è abbondante (le corsie attuali sono ancora con la vecchia larghezza di 1,25mt.) e le pedane per salti e lanci sono tutto sommato in ordine, salvo alcune migliorie che ne permetterebbero lo sfruttamento a pieno.
Inoltre la fossa dei 3000 siepi, oltre ad essere ubicata in posizione non corretta (la costruzione risale agli anni ‘90 periodo in cui la corsia era prevista in curva), deve essere spostata in tangenza con l’asse principale del campo di gara, completando adeguatamente la corsia in ingresso ed in uscita.
Vanno riviste anche le pendenze che dal rilievo avuto sono comunque rispondenti alla Normativa, salvo qualche piccolo aggiustamento necessario soprattutto in prossimità della corsia più esterna.

GLI INTERVENTI PREVISTI

Vajont
Come prima accennato, lo stato della pista e delle padane dei salti è tale da non permettere lo svolgimento dell’attività sportiva.
La pavimentazione esistente in rub-tan (ovvero colato in opera di vecchia generazione) è ormai irrecuperabile, stante la manutenzione assente e lo stato di usura arrivato ben sotto i minimi tollerati.
Anche le pedane, in particolare nella zona di battuta risentono di tale consunzione e non sono più usufruibili.
Inoltre come sopra segnalato, non sono considerabili a Norma né la corsia della fossa dei 3.000 siepi, né la gabbia del martello.
L’intervento da eseguire è la completa rimozione della pavimentazione esistente e la stesura di un manto prefabbricato di nuova generazione, con resinatura e semina di granulo finale.

In particolare si andranno ad eseguire i seguenti interventi:

  • rimozione del manto esistente e suo conferimento in discarica;
  • sistemazione del fondo esistente mediante ricariche di asfalto a freddo per chiudere e compattare le eventuali fessurazioni;
  • inserimento di profilati metallici tubolari per sistemazione del perimetro della cordonata;
  • sistemazione pista con inserimento di caditoie e canalette di scarico dell’acqua piovana;
  • tappetino di usura in asfalto min.3cm. lungo tutta la pista e sulle pedane dei salti;
  • posa di nuova pavimentazione costituita da un tappetino prefabbricato in granuli di gomma, successiva rasatura per renderlo impermeabile, quindi resinatura con materiale bicomponente e finitura in semina di granulo di gomma;
  • posa di attrezzature sportive per la zona salti e lanci;
  • segnatura della pista, come da normativa FIDAL;
  • posa di cordolo perimetrale interno in alluminio modello c7.

San Vendemiano

L’attuale pavimentazione, oltre ad essere ampiamente fessurata, non risponde alle caratteristiche tecniche previste per le piste omologate (materassino elastico in gomma). L’unica soluzione possibile che non stravolga l’esistente risulta quella di creare un nuovo sottofondo in pendenza mediante un tappetino d’asfalto che si posi sulla pavimentazione esistente coprendola fino a filo della cordonata interna che risulta in stati accettabili per poter essere utilizzata a tale scopo.
Per poter livellare correttamente le pendenze e garantire sia il rispetto Normativo (<1%) sia un corretto drenaggio, dovrà essere posizionata su tutto il perimetro esterno sul lato interno della cordonata esistente una zoccolatura in cls eseguita in opera che consenta un più facile raccordo del terreno esterno, un miglior drenaggio delle acque meteoriche ed una distanza tra tappeto di gara e manto erboso sufficiente sia per effettuare correttamente taglio e diserbo.

Dopo aver “messo in quota” la pista verrà steso un tappetino in asfalto da 3 cm del tipo chiuso che creerà la perfetta base per la futura pista.
Fatto ciò sarà posata la pavimentazione scelta, un manto omologato IAAF composto da uno strato di gomma prefabbricata realizzato in rotoli avente prestazionalità costanti e uniformi, con uno spessore di 10mm., peso minimo 7,50 kg/mq, riduzione della forza minimo 30%.
Il rotolo verrà incollato al sottofondo bituminoso mediante adesivo poliuretanico bicomponente formulato in modo specifico con un consumo su asfalto denso a temperature moderate: 1,0 – 1,1 kg/m² circa.

Lo strato superficiale finale dello spessore nominale di 4mm. verrà eseguito mediante stesura a spatola di primo strato di rasatura del tappetino prefabbricato in sbr con rasante poliuretanico bicomponente e successiva stesura di secondo strato con rivestimento continuo in poliuretano, resistente ai chiodi, applicato allo stato liquido di poliuretano autolivellante; la finitura superficiale prevederà la semina manuale di granuli di gomma EPDM colorata con diametro controllato da 1,0 – 3,5 mm.
Completeranno il tutto la segnaletica realizzata con liquido poliuretanico di colore bianco per le corsie e colorato per le varie partenze intermedie previste dal regolamento FIDAL nonché la targhettatura esterna ed interna di riferimento.
Gli altri interventi riguardano il riposizionamento della corsia siepi, e la risistemazione delle pedane per i salti e i lanci.

Questo articolo fa parte dello Speciale Atletica pubblicato su Tsport 339: vedi gli “articoli correlati” nella colonna a destra.