Milano: giochi e fitness alla Biblioteca degli Alberi

(Speciale Playground – 3)
Non ha bisogno di presentazioni il parco Biblioteca degli Alberi (BAM), parte integrante della riqualificazione dell’area milanese di Porta Nuova: ne andiamo a visitare i due “cerchi” dedicati ai giochi e al fitness.

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Prato rustico fiorito davanti ai salici che circondano il Cerchio dei Giochi (Foto BG/Sport&Impianti).

Se oggi si pratica quotidianamente il fitness alla Biblioteca degli Alberi, dobbiamo ricordare che fino a pochi anni fa questo vasto spazio tra la stazione di Porta Garibaldi e la via Melchiorre Gioia era davvero terra di nessuno.

Il concorso internazionale di idee per la realizzazione del parco urbano risale al 2004; la tempistica non consentì – come sarebbe stato auspicabile – di vederlo compiuto in occasione di Expo 2015, ma grazie all’intervento della Fondazione Riccardo Catella, in collaborazione con Fondazione Nicola Trussardi e Confagricoltura, si trovò la soluzione temporanea di realizzare “Wheatfield”, un’opera d’arte ambientale dell’artista americana Agnes Denes. Su cinque ettari di quello che in seguito sarebbe diventato il nuovo parco pubblico venne seminato un campo di grano, accessibile a tutti, in perfetta coerenza con la tematica della contemporanea esposizione universale.

Fu un test sulla futura fruizione del nuovo parco e sul suo ruolo di collegamento tra i lembi urbani fino ad allora separati dalla “terra di nessuno” reliquata tra la stazione Garibaldi e il quartiere Isola.

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A sinistra il “Wheatfield” di Agnes Denes nel giugno 2015; a destra lo stesso scorcio oggi, con gli alberi delle “foreste circolari” (foto BG/Sport&Impianti).

La realizzazione del parco

Il progetto vincitore del concorso è firmato dall’olandese Petra Blaisse dello Studio Inside Outside. Giova ricordare che per la sua complessa attuazione è stato necessario impostare un sistema integrato di direzione lavori che ha coinvolto diversi soggetti (vedi scheda).

Una Direzione Lavori “avanzata” che ha messo in campo un organigramma articolato su figure portanti, il Direttore lavori generale e il Direttore lavori delle opere a verde, ma anche una serie di Direttori operativi (opere edili, impianti, ecc.) per ogni area tematica, ognuno con i propri ispettori di cantiere e un attento supporto di back office. Ad aiuto di questa struttura erano inoltre previsti una serie di specialisti che di volta in volta seguivano le esigenze del cantiere.

Il parco si presenta come un giardino botanico ma con una impostazione totalmente nuova: le cento specie vegetali sono disposte non come un catalogo ma come elementi architettonici che partecipano al disegno dell’insieme.

Nella gallery, scorci del Parco Biblioteca degli Alberi (foto Mariagiusi Troisi).

La struttura connettiva è data dai percorsi in calcestruzzo graffiato, bianchi quelli larghi 5 metri e neri quelli secondari, larghi tre metri. Su questa trama sono distribuiti 22 cerchi, le “foreste circolari”, che contengono diverse funzioni fruitive.

Le aree che risultano delimitate da questa geometria sono i campi, variamente destinati al prato rasato e calpestabile o alle selvagge fioriture di piante apparentemente spontanee o al giardino composto di piante aromatiche, di arbusti, di tappezzanti.

Le foreste circolari

In tutto il parco, gli alberi sono disposti a formare dei cerchi monospecifici di una o più file concentriche; lungo i percorsi di collegamento il visitatore trova ai suoi piedi delle informazioni botaniche in acciaio inox spazzolato e annegate in opera.

Queste “foreste circolari” sono al loro interno contenitori di attività diversificate: dalla sosta, al gioco, all’attività fisica, alla organizzazione di eventi.

Due di queste sono dedicate in particolare al gioco e al fitness, che andiamo a vedere da vicino.

Il Cerchio dei Giochi

Parzialmente incastonato in un campo geometrico di Lonicera nitida, il cerchio dedicato al gioco degli utenti più piccoli si presenta come un anello in gomma antitrauma, arancio e rosso, deformato da undici collinette, e circondato da tante panchine in legno collocate su prato armato. Il cerchio è ombreggiato da salici piangenti (Salix babylonica).

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Il cerchio dei giochi.

I giochi non sono attrezzi isolati disseminati sul campo, ma fanno parte di un’unica struttura appositamente disegnata. Un cerchio in tubolare d’acciaio da 30 cm di diametro, sorretto da cavalieri anch’essi in tubolare, corre sospeso in corrispondenza dell’anello pavimentato in gomma. Al cerchio, alternati con le collinette del suolo, sono appesi undici giochi, realizzati assemblando elementi provenienti da diversi cataloghi.

Nella gallery, scorci del Cerchio dei Giochi (foto Mariagiusi Troisi).

La dotazione comprende tre altalene a “cestone”, del tipo “Giove” con il fondo a funi intrecciate; quattro altalene con seggiolini a tavoletta o a sedile; due altalene a gomma d’automobile (con il finto pneumatico posto verticalmente a cavallo di un seggiolino piano); due sistemi di arrampicata con funi del tipo “erkules”. Tutti gli elementi, inclusi funi, catene, ganci, manicotti di alluminio, sono dotati di certificazione di conformità alle norme tecniche di sicurezza, mentre non trattandosi di singoli giochi prodotti da una specifica azienda non sono dotati delle targhette previste dalla UNI EN 1176, di cui abbiamo parlato nelle pagine introduttive.

Nella gallery, dettagli delle attrezzature nel Cerchio dei Giochi (foto BG/Sport&Impianti).

Il Cerchio del Fitness

Il cerchio del fitness è circondato da un doppio filare di Liquidambar styraciflua, e delimitato da un percorso circolare in gomma sportiva di colore blu, della lunghezza di 100 metri, sul quale sono segnati gli step ogni 20 metri a beneficio dello sportivo che vuole percorrerlo misurandone la distanza.

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Il Cerchio del Fitness con le relative attrezzature.

La ricerca di una omogeneità dell’immagine all’interno del cerchio ha portato a scegliere una serie di attrezzi per il fitness tra le Stazioni e i Percorsi Vitality® di Proludic, le cui attrezzature sono realizzate in materiali selezionati, che privilegiano una dimensione tattile piacevole e confortevole.

l vari moduli, adatti ad un pubblico molto vasto di utenti di qualsiasi fascia d’età, propongono diverse attività per allenarsi e mantenersi in forma. Tutti, sportivi occasionali o esperti, possono eseguire gli esercizi scelti in base ai propri ritmi e alle proprie capacità.

Milano, Biblioteca degli Alberi. Produzione Proludic (Foto BG/Sorteimpianti).
Targa illustrativa degli esercizi da effettuare per il singolo attrezzo, con l’indicazione dello sforzo fisico.

L’anello è congegnato come una Stazione, interamente predisposta in un unico punto, che include sette attrezzature, collocate a raggiera, che svolgono ciascuna una funzione precisa, privilegiando di volta in volta la resistenza oppure la potenza. Le Stazioni Proludic sono sempre accompagnate da una segnaletica specifica volta ad informare gli utenti in merito al livello di difficoltà di ogni esercizio e all’intensità cardiaca di ogni attività praticata.

Gli attrezzi installati alla BAM sono graduati per tutti i livelli di sforzo. Tra i più impegnativi scelti fra le Stazioni, la sbarra fissa e il bracciolo; ad intensità cardiaca media ci sono il vogatore e la spalliera; meno impegnativa la cyclette. In aggiunta, si trovano due attrezzi scelti dalla serie dei Percorsi Vitality® (che sono congegnati per allenare gli sportivi con una sequenza continua di esercizi facendo lavorare numerosi gruppi muscolari), le sbarre parallele e la doppia spalliera.

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Cyclette. Le foto delle attrezzature sono di BG/Sport&Impianti.

(Questa sezione è stata realizzata in collaborazione con Proludic; vedi anche la notizia qui.)

 

AG&P greenscape

logoLo studio AG&P greenscape nasce nel 1985 a Milano, da un gruppo di architetti e agronomi che affrontano in modo interdisciplinare il progetto degli spazi esterni. Lo studio lavora a differenti scale, sia in Italia che all’estero. L’impegno dei soci, Emanuele Bortolotti, Paolo Palmulli e Paolo Villa (recentemente scomparso), si raccoglie anche nelle pubblicazioni e nelle attività di insegnamento universitario e presso le Scuole di specializzazione.

La Fondazione Catella

logo catella ridottoLa Fondazione Riccardo Catella è attiva dal 2007 con la missione di diffondere la cultura della sostenibilità nello sviluppo del territorio e di contribuire attivamente al miglioramento della qualità della vita urbana attraverso progetti di valorizzazione degli spazi pubblici e delle aree verdi.

Dal 2019, grazie a un’innovativa partnership pubblico-privata tra il Comune di Milano e COIMA, la Fondazione è responsabile della gestione, della sicurezza, della manutenzione e del programma culturale del parco pubblico BAM – Biblioteca degli Alberi Milano.

 

Vai agli altri articoli dello Speciale Playground:

1 – Speciale playground: il parco giochi oggi

2 – Roma: un playground in ogni Municipio

4 – Bari: quattordici playground

5 – Besana in Brianza: il Giardino Incantato di Villa Raverio

6 – Lucca: parco giochi sulle antiche mura

7 – Lecce: la riqualificazione sostenibile del Parco Montefusco

8 – Il playground incontra l’arte contemporanea