Efficienza energetica e incentivi

Siamo tutti consapevoli della necessità di limitare il consumo di risorse, e in sostanza di rendere più “efficiente” ogni attività e “sostenibile” ogni intervento. Anche nel campo dell’impiantistica sportiva. In questo report passiamo in rassegna gli incentivi economici e fiscali che possono favorire l’efficientamento energetico degli impianti, pubblici e privati.

Pubblicazione cartacea su: Tsport 336
Copertura dello Stadio Bentegodi di Verona (foto Roberto Mettifogo / Archivio Tsport).

Con un dossier aggiornato il 27 ottobre scorso, il Servizio Studi della Camera dei Deputati ha fatto il punto sulle misure relative al perseguimento da parte dell’Italia degli obiettivi comunitari di risparmio ed efficienza energetica (vedi QUI l’intero dossier).

Il dossier vanta una elevata performance del nostro paese, secondo solo al Regno Unito, grazie anche alle misure incentivanti sull’efficienza energetica nel patrimonio edilizio (il cosiddetto ecobonus).

Non vogliamo soffermarci sui risultati ottenuti, anche se guardando il grafico qui sotto (pubblicato da ENEA nella “Relazione annuale sull’efficienza energetica” nell’aprile 2020) l’Italia risulta sì con valori di “intensità energetica primaria” (data dal rapporto tra Prodotto Interno lordo, PIL, e Consumo Interno Lordo di energia, CIL) inferiori alla media ma solo perché parte da valori notevolmente più bassi degli altri Paesi europei, e la performance (ossia il miglioramento nel tempo) è assai più lenta rispetto ai partner.

336efficienza grafico

La citata relazione riferisce che gli obiettivi per il 2020 sono perseguiti principalmente dal meccanismo dei certificati bianchi (titoli negoziabili che certificano i risparmi energetici che devono essere conseguiti da parte dei distributori di energia elettrica e di gas naturale con più di 50.000 clienti finali), dalle detrazioni fiscali per le riqualificazioni energetiche (i cosiddetti ecobonus), utilizzati soprattutto per interventi di isolamento termico degli edifici, la sostituzione di infissi e l’installazione di impianti di riscaldamento più efficienti, e il “Conto termico“, meccanismo di incentivazione per interventi di incremento dell’efficienza energetica e di produzione di energia termica da fonti rinnovabili per impianti di piccole dimensioni.

 

Ecobonus e superbonus

E per noi che progettiamo, realizziamo e gestiamo impianti sportivi, quali incentivi ci sono? Non molti in realtà.

L’ecobonus (detrazione fiscale per interventi che aumentano il livello di efficienza energetica degli edifici esistenti, in misura variabile dal 50 al 90%), nato con il DL n. 63 del 2013, era riservato alle persone fisiche, ai contribuenti che conseguono reddito d’impresa, alle le associazioni tra professionisti, agli enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale.

Quest’anno, il Decreto Rilancio (DL n. 34/2020, convertito con la legge n. 77/2020), ha portato al 110% l’entità della detrazione per le spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021 e, con un emendamento, ha esteso anche alle società e associazioni sportive dilettantistiche iscritte al Registro CONI la possibilità di ricorrere all’incentivo. Ma con una limitazione importante: spetta infatti unicamente per i lavori destinati ai soli immobili o parti di immobili adibiti a spogliatoi.

Altra importante novità, introdotta dal decreto Rilancio, è la possibilità generalizzata di optare, in luogo della fruizione diretta della detrazione, per un contributo anticipato sotto forma di sconto dai fornitori dei beni o servizi (cd. sconto in fattura) o, in alternativa, per la cessione del credito corrispondente alla detrazione spettante.

I tipi di intervento ammessi sono:

– Interventi di isolamento termico degli involucri edilizi;

– Sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale sulle parti comuni;

– Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale sugli edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari di edifici plurifamiliari;

– Interventi di efficientamento energetico;

– Installazione di impianti solari fotovoltaici;

– Infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici.

Sistema di efficientamento energetico passivo con cappotto: 1 - Intonaco cementizio; 2 – Adesivo; 3 - Pannello coibentante; 4 – Rasatura; 5- Rete in fibra di vetro; 6 - Fondo acrilico pigmentato; 7 - Rivestimento acrilico pigmentato. (Catalogo Mapei).
Sistema di efficientamento energetico passivo con cappotto: 1 – Intonaco cementizio; 2 – Adesivo; 3 – Pannello coibentante; 4 – Rasatura; 5- Rete in fibra di vetro; 6 – Fondo acrilico pigmentato; 7 – Rivestimento acrilico pigmentato. (Catalogo Mapei).

Per i Comuni

Per gli impianti e gli edifici di proprietà pubblica ci sono ulteriori incentivi.

Con il cosiddetto “Decreto Crescita” (decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34, convertito dalla legge 28 giugno 2019, n. 58) sono state definite alcune linee di supporto economico alle Amministrazioni Comunali per la realizzazione di investimenti in opere pubbliche destinate all’efficientamento energetico e allo sviluppo territoriale sostenibile.

Con il provvedimento contenuto nella legge di bilancio 2020 (L. 160 del 27/12/2019), è stato reso strutturale per cinque anni (dal 2020 al 2024) uno stanziamento annuale di 500 milioni di euro. Il contributo, a fondo perduto, è ripartito tra i Comuni in funzione del numero di abitanti residenti al 1 gennaio 2018, e va da 50.000 a 250.000 euro.

È utilizzabile per la realizzazione di interventi di efficientamento energetico, tra cui efficientamento dell’illuminazione pubblica, risparmio energetico degli edifici pubblici, installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, e sviluppo territoriale sostenibile (mobilità sostenibile, adeguamento e messa in sicurezza di scuole, edifici pubblici e patrimonio comunale, abbattimento delle barriere architettoniche).

Gli impianti sportivi, purché rientrino nel patrimonio comunale, rientrano in tutte le tipologie di interventi ammesse al contributo.

Per l’anno 2020, inoltre, sono stati assegnati 37,5 milioni di euro da ripartire tra i Comuni con popolazione inferiore a 1.000 abitanti, nella misura di 19.329,89 euro ciascuno.

Ricordiamo, infine, che il 30 ottobre scorso il Ministro dell’Ambiente ha firmato il decreto interministeriale che consente di accedere alle risorse residuate dal Fondo Kyoto Scuole, per la riqualificazione energetica degli edifici di proprietà pubblica, per un ammontare di 200 milioni di euro. Gli interventi finanziati devono conseguire un miglioramento del parametro di efficienza energetica dell’edificio di almeno due classi in un periodo massimo di tre anni e garantire un risparmio dei consumi energetici di circa il 25%.

 

Il Credito Sportivo

logo ICS

L’Istituto per il Credito Sportivo (ICS) propone da quest’anno l’iniziativa “Sport Verde Comune”, che offre a Enti Locali e Regioni finanziamenti a tasso fisso per investimenti nell’efficienza energetica di impianti sportivi già esistenti.

Le risorse messe a disposizione ammontano a 15 milioni di euro, per il totale abbattimento degli interessi e l’azzeramento delle spese di istruttoria. Ad ogni progetto è offerto un mutuo a tasso fisso fino all’importo di 500.000 euro con durata massima dell’ammortamento a 20 anni.

Le spese di efficientamento ammissibili riguardano il risparmio energetico certificato (efficientamento delle bollette e dei consumi certificati), la produzione di energia termica a maggiore efficienza, la realizzazione di interventi che prevedano l’utilizzo delle fonti rinnovabili, la produzione di energia attraverso sistemi ecocompatibili (fotovoltaico, cogenerazione etc), e anche la realizzazione di manti in erba sintetica ad intaso vegetale al 100%.

Per accedere al finanziamento è necessaria la certificazione da parte di un soggetto riconosciuto da Accredia del risparmio energetico effettivamente conseguito.

 

I fondi europei

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In Italia, la programmazione comunitaria 2014-2020 prevedeva la realizzazione di 75 Programmi Operativi cofinanziati a valere sui 4 fondi strutturali e di Investimento europei: Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), Fondo sociale europeo (FSE), Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e Fondo per la politica marittima e della pesca (FEAMP). In particolare, FESR e FSE cofinanziano 39 programmi regionali (POR) e 12 programmi nazionali (PON).

Pur non trattandosi di programmi finalizzati direttamente all’efficientamento energetico, gli obiettivi comunitari prevedono che una parte di risorse FESR deve essere specificamente destinata a progetti inerenti un’economia a basso tenore di carbonio: 20% nelle regioni più sviluppate, 15% nelle regioni in transizione e 12% nelle regioni in ritardo di sviluppo.

Purtroppo, da un’indagine della Corte dei Conti europea, resa nota la scorsa primavera, è risultato che raramente questo tipo di risorse (distribuite prevalentemente dalle Regioni) centra gli obiettivi del massimo risparmio energetico possibile, erogando risorse indipendentemente dal risparmio energetico conseguito.

Seguendo i bandi regionali è comunque possibile attingere anche a questo tipo di risorse per migliorare la sostenibilità degli impianti sportivi.

 

Questo articolo fa parte dello Speciale Efficienza Energetica / Tsport 336.

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