Non solo sport: l’ illuminazione stradale

I Comuni hanno bisogno di rendere sempre più efficiente e sostenibile l’impiego dell’energia nei servizi di loro competenza: l’illuminazione pubblica è una delle voci più onerose.

Pubblicazione cartacea su: Tsport 336
Illuminazione stradale e dei monumenti di Bergamo Alta (foto Pierluigi Palazzi / Shutterstock).

Se tra gli edifici pubblici che possono godere delle risorse per efficientamento ci sono, eventualmente, anche gli impianti sportivi, la parte del leone nei costi energetici per i Comuni la fa l’ illuminazione stradale.

Non a caso, la corsa all’efficientamento spinge già da alcuni anni le Amministrazioni locali a rinnovare radicalmente il sistema di illuminazione stradale, a partire dalla sostituzione delle vecchie lampade con sistemi a LED. Solo negli ultimi due mesi (1 ottobre-30 novembre) sono stati pubblicati bandi di project financing per l’efficientamento energetico dell’illuminazione pubblica in oltre 40 Comuni italiani.

Bandi di project financing pubblicati tra ottobre e novembre 2020 per l'efficientamento dell'illuminazione stradale.
Bandi di project financing pubblicati tra ottobre e novembre 2020 per l’efficientamento dell’illuminazione stradale.

Le norme UNI

Anche per l’illuminazione pubblica occorre rifarsi a delle precise norme tecniche, che sono state aggiornate nel 2016: si tratta delle UNI 11248 e 13201.

La norma UNI 11248 propone una classificazione delle strade, definendo così un metodo per determinare la classe illuminotecnica in funzione di alcuni parametri specifici, come la complessità del campo visivo, la luminosità dell’ambiente, il tipo di sorgente utilizzato, il flusso di traffico. La UNI 11248 riporta i criteri di suddivisione delle zone di studio: zone a traffico veicolare, piste ciclabili e zone pedonali, zone di conflitto e zone per dispositivi rallentatori e attraversamenti pedonali.

Con riferimento a tale classificazione, la UNI EN 13201-2 assegna i valori minimi di luminanza, illuminamento, uniformità e controllo dell’abbagliamento e definisce, per mezzo dei requisiti fotometrici, le classi di impianti di illuminazione per l’illuminazione stradale indirizzata alle esigenze di visione degli utenti della strada e considera gli aspetti ambientali dell’illuminazione stradale. Le UNI EN 13201-3 e -4 definiscono, rispettivamente, le modalità di calcolo specifiche per la progettazione degli impianti da installare e quelle di verifica e collaudo degli impianti stessi. La 13201-5, infine introduce gli indicatori di performance energetica.

Luci a led lungo un’arteria di scorrimento (Foto Milan Noga /Shutterstock).
Luci a led lungo un’arteria di scorrimento (Foto Milan Noga /Shutterstock).

Le norme tengono conto della necessità di progettare gli impianti affiancando le esigenze di sicurezza alla necessità di contenimento dei consumi energetici. È previsto infatti che, in presenza di flussi di traffico ridotto, in specifiche fasce orarie, sia possibile adottare una classe di illuminamento inferiore, scendendo addirittura di due classi quando il traffico effettivo risulti pari al 25%. Analogamente, nel caso in cui vengano utilizzate lampade con resa di colore superiore a 60, si può scendere di una classe anche in condizioni di traffico normale, conseguendo così un ulteriore risparmio pur salvaguardando la sicurezza.

Alla definizione dei parametri illuminotecnici dovrà seguire una opportuna scelta dei corpi illuminanti, tenendo conto di fattori specifici del singolo prodotto, come l’efficienza luminosa, la regolabilità del flusso, il decadimento del flusso luminoso nel tempo, la vita utile delle lampade e la resa del colore.

Le luci stradali di Milano riprese dalla Stazione Spaziale Internazionale il 31 marzo 2012 durante la missione n. 30 comandata dall’astronauta russo Oleg Kononenko (Credit: Earth Science and Remote Sensing Unit, NASA Johnson Space Center) .
Le luci stradali di Milano riprese dalla Stazione Spaziale Internazionale il 31 marzo 2012 durante la missione n. 30 comandata dall’astronauta russo Oleg Kononenko (Credit: Earth Science and Remote Sensing Unit, NASA Johnson Space Center) .

Smart Lighting nella Smart City

Se la Smart City è la città intelligente e quindi dotata di servizi integrati e connessi, rendere “intelligente” il sistema di illuminazione pubblica è un passaggio essenziale.

Ecco allora che una rete di illuminazione connessa consente una differenziazione dei flussi luminosi – nel tempo e nello spazio – oltre a un costante controllo da remoto di ogni punto luce semplificando la rilevazione di guasti e sveltendo la manutenzione. Ma non solo: la Smart City è in grado contemporaneamente di offrire tutta una serie di servizi integrati come la videosorveglianza, il monitoraggio della qualità dell’aria, reti wi-fi cittadine, e tutto quello che specifiche applicazioni possono consentire attraverso la rete.

I progetti di efficientamento energetico oggetto attualmente di bandi, prevalentemente in project financing, prevedono sempre la realizzazione di un sistema di telecontrollo se non di una vera isola Smart City.

Gli appalti hanno per oggetto la concessione per la progettazione definitiva-esecutiva, il coordinamento della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione, la direzione lavori, la realizzazione di risparmio energetico per gli impianti di illuminazione con adeguamento normativo ed isola Smart City, nonché la successiva gestione funzionale ed economica.

Panorama notturno della città di Torino nel maggio scorso (foto Roberto Morabito / Shutterstock).
Panorama notturno della città di Torino nel maggio scorso (foto Roberto Morabito / Shutterstock).

La concessione comprende la sostituzione delle lampade ad alto consumo energetico con lampade a tecnologia led, il montaggio di sistemi di controllo del flusso energetico al fine di migliorare l’efficienza dei costi di energia elettrica e la sostituzione di apparecchiature elettriche e quadri; la realizzazione dell’isola Smart City; la manutenzione ordinaria e straordinaria dell’intero impianto di pubblica illuminazione.

Si tratta di una concessione 20 o 30 anni, con il vantaggio che la società affidataria del sevizio realizza per il Comune gli interventi di riqualificazione ed efficientamento, di messa a norma e installazione dei nuovi impianti di pubblica illuminazione sobbarcandosene l’onere; il Comune non anticipa nulla, e pagherà al concessionario un canone annuale concordato.

L’adozione di un partenariato tra pubblico e privato – come nel caso del project financing – è l’unico modo di consentire la realizzazione di opere che richiedono investimenti importanti che i Comuni non sono in grado di affrontare; in questo sono di supporto le società ESCo che possono presentare di loro iniziativa le proposte d’intervento volte all’efficientamento energetico di impianti o edifici pubblici assumendosi il rischio dell’investimento.

Esempio di un intervento di efficientamento energetico del sistema di illuminazione urbana in un Comune di circa 6.000 abitanti:

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Questo articolo fa parte dello Speciale Efficienza Energetica / Tsport 336.

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