Gli attestati energetici nella normativa italiana

Nel quadro del report dedicato da Tsport 336 all’efficientamento energetico, passiamo in rassegna i principali sistemi di attestazione energetica degli edifici, dalle certificazioni obbligatorie a quelle volontarie.

Pubblicazione cartacea su: Tsport 336
I tre grattacieli di Citylife, a Milano, tutti certificati LEED (foto BG/Sport&Impianti).

Nella normativa italiana, la disciplina in tema di rendimento energetico dell’edilizia è contenuta nel D. Lgs. 19 agosto 2005, n. 192 (attuativo della direttiva 2002/91/CE) e successive modificazioni e integrazioni. L’Attestato di Certificazione Energetica (ACE), redatto secondo le particolari norme e i criteri di cui alla relativa disposizione di legge, era il documento attestante la prestazione, l’efficienza o il rendimento energetico di un edificio (D. Lgs. 29 dicembre 2006, n. 311).

A decorrere dal 1 gennaio 2007 condizione necessaria per accedere agli incentivi, alle agevolazioni e agli sgravi fiscali di qualsiasi natura finalizzati al miglioramento delle prestazioni energetiche dell’edificio, dell’unità immobiliare o degli impianti interessati è il possesso dell’Attestato di Certificazione Energetica dell’edificio o della unità immobiliare oggetto dei lavori di riqualificazione energetica.

A partire dal 1 luglio 2007 tutti i contratti, nuovi o rinnovati, relativi alla gestione degli impianti termici o di climatizzazione degli edifici pubblici o nei quali figura come committente un soggetto pubblico, devono prevedere la predisposizione dell’Attestato di Certificazione Energetica dell’edificio o dell’unità immobiliare interessati entro i primi 6 mesi di vigenza del contratto.

L’ Attestato di Prestazione Energetica

Con il D.L. n. 63 del 4 giugno 2013 la denominazione del documento è stata modificata in “Attestato di Prestazione Energetica” (APE).

L’APE è il documento che stabilisce in valore assoluto il livello di consumo dell’immobile inserendolo in un’apposita classe di appartenenza. È un documento ufficiale, valido 10 anni, prodotto da un soggetto accreditato (certificatore energetico) e dai diversi organismi riconosciuti a livello locale e regionale.

L’APE era necessario per ottenere dal GSE gli incentivi statali sull’energia prodotta da impianti fotovoltaici; attualmente è richiesto per gli atti notarili di compravendita e per i contratti d’affitto, mentre non è obbligatorio per gli edifici di culto, i fabbricati non abitativi, i fabbricati industriali e artigianali riscaldati per esigenze particolari: fra questi sono espressamente citate le “strutture stagionali a protezione degli impianti sportivi”, fra i quali rientrano le tensostrutture e le coperture pressostatiche.

È comunque necessario per poter accedere agli incentivi fiscali per l’efficientamento energetico degli edifici, sotto forma di ecobonus (dal 50 all’85%) o superbonus (110%).

il Decreto Legislativo 10/06/2020, n.48 che modifica il D.Lgs. 192/2005, attuando così la Direttiva UE n. 844 del 30/05/2018 sulla prestazione energetica degli edifici, ha introdotto ulteriori novità, che riguardano il metodo di calcolo (rimandato però a un ulteriore decreto), l’aspetto sanzionatorio in assenza dell’APE quando è obbligatorio, il format dell’attestato.

APE2020

La certificazione energetica e ambientale volontaria

In Italia sono in uso diversi protocolli volontari di certificazione energetica e ambientale applicabili alle costruzioni.

I protocolli sono riferibili alla progettazione integrata dell’intero edificio del quale valutano l’impatto ambientale in relazione a diversi parametri: il sito di costruzione, il risparmio energetico, la riduzione delle emissioni di CO2, la gestione dell’acqua, i materiali impiegati, lo smaltimento dei rifiuti, la salubrità degli spazi interni, il benessere degli utilizzatori.

 

Logo-LEEDLEED®

Il LEED® è un programma di certificazione volontario, sviluppato dalla U.S. Green Building Council (USGBC) e in uso oggi in almeno 40 Paesi, che si basa sull’attribuzione di ‘crediti’ per ciascun requisito.

La certificazione dell’edificio, nella versione attuale, si basa su una checklist suddivisa in otto categorie: Trasporto e Ubicazione, Sostenibilità del sito, Efficienza risorse idriche , Energia e Atmosfera, Materiali e Risorse, Qualità degli ambienti interni, Innovazione, Priorità Regionale. Ogni area è a sua volta suddivisa in prerequisiti e crediti che identificano nel dettaglio il tipo di caratteristica da soddisfare. Il peso, in termini di punteggio di ogni area non è omogeneo, e varia a seconda del tipo di edificio da certificare.

In base al punteggio raggiunto si ottiene la certificazione LEED di base oppure Silver, Gold, Platinum.

La lista degli edifici in corso di certificazione o certificati è visionabile in questa pagina web.

 

logo-gbc-italiaGBC

GBC ITALIA (Green Building Council Italia), è l’associazione nata nel 2008 per diffondere nel nostro Paese la certificazione volontaria di edifici sostenibili LEED, e che fornisce una serie di protocolli per la certificazione di sostenibilità ispirati ai correlati sistemi LEED ma sviluppati considerando le caratteristiche ambientali del nostro Paese nonché i modelli costruttivi propri della realtà italiana. Si distinguono fra gli altri i protocolli GBC Historic Building dedicato agli edifici storici, e il GBC Quartieri che promuove le prestazioni di sostenibilità ambientale delle aree urbane, delle infrastrutture, dei servizi e degli edifici nei progetti di riqualificazione o nuova realizzazione a scala urbanistica.

 

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Sviluppato in Inghilterra nel 1990 dal Building Research Establishment (BRE), il sistema BREEAM (Building Research Establishment Environmental Assessment Method) rappresenta uno standard di riferimento a livello euroepo per le migliori pratiche nella progettazione, costruzione e gestione di edifici sostenibili, articolato in diversi protocolli a seconda della destinazione d’uso dell’intervento.

 

protocollo-itacaITACA

Il protocollo ITACA Nazionale per l’edilizia residenziale e non residenziale, sviluppato nel 2004 dall’Istituto per l’innovazione e trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale in collaborazione con ITC-CNR e iiSBE Italia e approvato dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, classifica un edificio in base al livello di sostenibilità. I criteri di valutazione sono raggruppati in cinque aree tematiche: Qualità del sito, Consumo delle risorse, Carichi ambientali, Qualità ambientale indoor, Qualità del servizio.

 

logo wellWELL

La certificazione WELL viene lanciata nel 2014 dall’International WELL Building Institute™ (IWBI™), dopo 6 anni di ricerche e sviluppi, ed è il primo sistema a definire i parametri con cui gli edifici possono migliorare la nostra vita, focalizzandosi sul comfort delle persone. Si basa su una visione olistica degli ambienti interni degli edifici e sull’analisi degli effetti che essi hanno sui nostri comportamenti e sul nostro benessere.

Attualmente WELL è applicato in 58 diverse nazioni in tutto il mondo. L’ente di certificazione (ente terzo) è lo stesso della certificazione LEED, il Green Business Certification Inc.

 

Logo_CasaClimaCasaclima

Il certificato energetico CasaClima è un documento che attesta le caratteristiche energetiche, la sostenibilità e la qualità di un edificio, in linea con la Direttiva del Parlamento Europeo sulla prestazione energetica nell’edilizia (2010/31/UE).

La metodologia per la determinazione dell’efficienza energetica dell’involucro edilizio e dell’efficienza complessiva è basato sulle normative tecniche europee di calcolo determinate dai dati tecnici dell’edificio, degli impianti, nonché dai dati climatici standardizzati, dall’uso dell’edificio e dal vettore energetico.

336certificazioni torre hafner
La torre Hafner a Bolzano, certificata Zero Energy e CasaClima classe A (foto BG/Sport&Impianti).

Questo articolo fa parte dello Speciale Efficienza Energetica / Tsport 336.

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