Speciale – Lo sport nel PNRR

Se i siti ufficiali faticano a proporre una documentazione di sintesi aggiornata e facilmente decifrabile, Sport&Impianti ha selezionato tutte le gare di appalto che sono state pubblicate dal varo del PNRR fino al 31 gennaio scorso e che riguardano gli impianti sportivi, per valutare i primi effetti del Piano sul nostro comparto.

Pubblicazione cartacea su: Tsport 356
Il PalaMacario di Orbassano (Torino), proposta progettuale dello Studio Sdia Paolo Pettene in collaborazione con Plasticodesign; finanziamento PNRR di oltre 1,2 milioni.

Si intende che la selezione, essendo automatizzata, rileva gli appalti che contengono nel titolo la parola PNRR e nei contenuti le parole relativa all’impiantistica sportiva. Pertanto va considerata una certa approssimazione se si tiene conto che – ad esempio – gare per la realizzazione di una scuola possono prevedere anche una palestra senza che questa venga espressamente nominata nel bando, viceversa il PNRR può essere richiamato per interventi che sono cofinanziati in misura preponderante rispetto all’investimento europeo.

Di seguito diamo dunque conto di quanto incidono, fino ad oggi, le diverse misure del PNRR sugli interventi di impiantistica sportiva che sono effettivamente giunti alla gara di appalto.

Totale appalti pubblicati: 256 (fino al 31 gennaio 2024)

Nel numero di bandi selezionati è compresa una gara indetta da Sport e Salute ripartita in 11 lotti; sono inoltre incluse due gare della Città Metropolitana di Venezia per il Bosco dello Sport, intervento che è stato poi stralciato dal PNRR e che abbiamo quindi escluso dai conteggi.

Importo totale delle gare: euro 788.478.255,31

Importo medio (per lotto): euro 2.964.203,97

Oltre la metà dei bandi di gara pubblicati (50,8%), relativi ad impianti sportivi, fa capo al tema dell’inclusione sociale, sia con il capitolo espressamente dedicato allo sport sia nel quadro più generico di interventi per la riduzione dell’emarginazione sociale.

Seguono i lavori connessi con l’edilizia scolastica (31,5%), anche in questo caso riferibili alla misura specificamente prevista per lo sport a scuola, ma anche a interventi di riqualificazione e messa in sicurezza delle scuole.

La rimanente quota di gare fa riferimento ad altre misure che solo incidentalmente vengono a comprendere anche impianti sportivi.

L’inclusione sociale

Missione 5 Componente 2 Intervento 3.1 – Sport e inclusione sociale (29,1%)

  • Importo PNRR: euro 700 milioni
  • Importo appalti impianti sportivi: 306 milioni
  • Importo medio: euro 4.559.899

La rigenerazione delle aree urbane passa anche dalla ristrutturazione e rigenerazione degli impianti sportivi, al fine di promuovere l’inclusione e l’integrazione sociale, soprattutto nelle aree più svantaggiate d’Italia.

I progetti finanziati dovranno sostenere: la costruzione e la riqualificazione di impianti sportivi, ubicati in aree svantaggiate del Paese comprese le periferie metropolitane; la distribuzione di attrezzature sportive per le aree svantaggiate; il completamento e l’adeguamento di impianti sportivi esistenti.

Naturalmente questa è la misura prevalentemente adottata per gli interventi di impiantistica sportiva. Gli avvisi per partecipare, pubblicati nel marzo 2022, divisi in 3 “cluster” (rispettivamente per la realizzazione, la riqualificazione, o l’intervento supportato da una Federazione Sportiva), hanno dato luogo all’approvazione di elenchi di Comuni ammessi a una successiva fase di concertazione con il Dipartimento dello Sport: venivano approvati gli interventi di 297 Comuni (di cui 130 con riserva), per un totale di 653.385.875 euro. I bandi di gara pubblicati al 31 gennaio di quest’anno coprono poco meno del 50% della cifra stanziata.

Missione 5 Componente 2 Intervento 2.1 – Progetti di rigenerazione urbana volti a ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale (21,7%)

  • Importo PNRR: euro 3.400 milioni
  • Importo appalti impianti sportivi: euro 170 milioni
  • Importo medio: euro 3.239.895

Questa misura intende fornire ai Comuni con più di 15.000 abitanti i contributi necessari per investire nella rigenerazione urbana e ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale, per migliorare la qualità del decoro urbano e il contesto ambientale.

L’investimento può riguardare diverse tipologie di azione, quali: la manutenzione per il riutilizzo e la rifunzionalizzazione di aree pubbliche e strutture edilizie pubbliche esistenti a fini di pubblico interesse; il  miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale, anche attraverso la ristrutturazione edilizia di edifici pubblici, con particolare riferimento allo sviluppo di servizi sociali e culturali, educativi e didattici, o alla promozione di attività culturali e sportive; interventi per la mobilità sostenibile.

Il bando è stato pubblicato nel gennaio 2021; a dicembre l’elenco dei 2.325 progetti ammissibili e dei 1.784 che sono rientrati nella somma disponibile, per un totale di 3.399.271.176,95 euro destinati a 483 Comuni.

I Comuni hanno adottato questa misura anche per lavori di riqualificazione e ristrutturazione di impianti sportivi di tutti i tipi, motivati con l’obiettivo di favorire l’inclusione sociale: questa specifica misura è stata trattata per gli impianti sportivi in modo analogo alla precedente. Naturalmente, gli impieghi sono proporzionalmente più ridotti in quanto hanno interessato prevalentemente altre tipologie di interventi: il termine per la firma dei contratti era il 30 settembre scorso, mentre nei bandi pubblicati risultano lavori pari solo al 5% dello stanziamento.

La scuola

Missione 4 Componente 1 Intervento 1.3 – Potenziamento infrastrutture per lo sport a scuola (19,2%)

  • Importo PNRR: euro 300 milioni
  • Importo appalti impianti sportivi: euro 62 milioni
  • Importo medio: euro 972.478

Finalità dell’intervento è rafforzare le attività e le infrastrutture sportive, così da combattere l’abbandono scolastico, incentivare l’inclusione sociale e rinforzare le attitudini personali. L’investimento mira a ingrandire le strutture legate allo sport e le palestre in ambito scolastico così da aumentare il tempo trascorso a scuola e l’offerta formativa.

Ricordiamo che fin dal luglio 2022 Il Ministero dell’istruzione ha pubblicato le graduatorie degli interventi finanziati nell’ambito del PNRR a seguito dell’avviso pubblicato il 2 dicembre 2021.

Con questi fondi e con ulteriori circa 31 milioni stanziati con decreto del Ministro dell’Istruzione, saranno finanziati a livello nazionale 444 interventi, 298 su strutture già esistenti e 146 per le nuove costruzioni.

Le risorse sono ripartite su base regionale e rispettando il criterio che prevede almeno il 40% dello stanziamento destinato alle regioni del Mezzogiorno: le Regioni del Sud hanno ottenuto oltre il 52% dei fondi, per un totale di 174.747.786,12 euro.

Le domande pervenute alla scadenza dell’Avviso erano 2.859, per un totale di finanziamenti richiesti oltre i 2,8 miliardi sui 300 milioni disponibili. Le gare pubblicate, ad oggi coprono circa il 20% del finanziamento stanziato.

Missione 4 Componente 1 Intervento 3.3 – Piano di messa in sicurezza e riqualificazione dell’edilizia scolastica (12,3%)

  • Importo PNRR: euro 3.900 milioni
  • Importo appalti impianti sportivi: euro 55 milioni
  • Importo medio: euro 1.569.890

La misura intende contribuire alla lotta al cambiamento climatico anche attraverso il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici scolastici, con particolare attenzione alle aree geografiche svantaggiate.

In particolare saranno migliorate le classi energetiche, abbassati i consumi e le emissioni di CO2, e sarà potenziata la sicurezza strutturale degli edifici stessi.

Gli interventi riguarderanno 2.600.000 di metri quadrati di edifici scolastici.

Abbiamo rilevato, in questa statistica, gli interventi in cui è esplicitamente presente la riqualificazione della palestra.

L’urbanistica e la casa

Missione 5 Componente 2 Intervento 2.3 – PINQUA programma Innovativo della qualità dell’abitare (6,4%)

  • Importo PNRR: euro 2.800 milioni
  • Importo appalti impianti sportivi: euro 45 milioni
  • Importo medio: euro 2.885.913

L’obiettivo dell’investimento è quello di costruire nuovi alloggi pubblici, riducendo le difficoltà abitative, riqualificando le aree degradate e puntando alla sostenibilità e all’innovazione verde. Verrà adottata una nuova gestione dell’edilizia popolare, che sfrutta modelli inclusivi e strumenti utili a garantire il benessere sociale e il decoro urbano.

Sono due le principali linee di intervento:

• migliorare e aumentare l’housing sociale, favorendo l’accessibilità, la sicurezza e aumentando la qualità dell’ambiente, utilizzando anche modelli e strumenti innovativi;

• effettuare interventi sull’edilizia residenziale pubblica su tutto il territorio nazionale.

Gli impianti sportivi in questo caso rientrano soprattutto come forniture di arredi per aree di pertinenza alle abitazioni e, solo di rado, per edifici connessi.

Missione 5 Componente 2 Intervento 2.2 – Piani Urbani Integrati (3,9%)

  • Importo PNRR: euro 2.490 milioni
  • Importo appalti impianti sportivi: euro 115 milioni (esclusi quelli bocciati)
  • Importo medio: euro 13.740.523

Questo specifico intervento, come abbiamo già avuto modo di osservare appena fu varato (vedi Tsport 346 di luglio/agosto 2022) è stato “tradito” perdendo l’occasione di pianificare gli spazi metropolitani in modo veramente “integrato”.

L’obiettivo dell’investimento era quello di “migliorare le periferie delle Città Metropolitane creando nuovi servizi per i cittadini e riqualificando le infrastrutture della logistica, trasformando così i territori più vulnerabili in smart city e realtà sostenibili”. Avrebbe dovuto “sostenere progetti generali per la realizzazione e attuazione di piani urbani integrati, quali manutenzione e riuso di aree pubbliche ed edifici, rigenerazione e valorizzazione di aree urbane sottoutilizzate o inutilizzate”.

Gli interventi previsti dall’investimento dovevano riguardare “il recupero delle aree e strutture pubbliche, il miglioramento del decoro urbano, del tessuto sociale e ambientale, lo sviluppo dei servizi culturali, educativi, sportivi e della sicurezza dei residenti”.

Quelli che sono stati varati come “Piani urbani integrati”, in realtà sono costituiti da 31 programmi ciascuno dei quali contiene una serie di interventi, tra grandi e piccolissimi, sparsi sul territorio delle Città metropolitane e tutt’altro che “integrati” fra loro. DI fatto sono stati raccolti in questo programma decine e decine di progetti, non dissimili da quelli collocati sotto le altre voci, progetti in genere già nel cassetto delle pubbliche Amministrazioni, che hanno colto l’occasione per salire sul treno del finanziamento senza alcun coordinamento reale fra loro.

In questo intervento sono ricadute alcune grosse operazioni, tutt’altro che rispettose dei principi richiesti dal Piano europeo, e che sono incappate nel veto dell’Europa non appena la Commissione ha aperto gli occhi sui contenuti: il riferimento più clamoroso è al “Bosco dello Sport” di Venezia, ma anche alla riqualificazione del “Franchi” di Firenze. Progetti che sono stati necessariamente stralciati dal PNRR e fortunosamente rifinanziati con altre risorse.

Si è persa comunque l’occasione di poter redigere un vero piano integrato delle periferie metropolitane.

Missione 2 Componente 4 Intervento 2.2 – Interventi per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l’efficienza energetica dei Comuni (3,9%)

  • Importo PNRR: euro 6.000 milioni
  • Importo appalti impianti sportivi: euro 6 milioni
  • Importo medio: euro 257.313

L’investimento è volto ad aumentare la resilienza del territorio attraverso un insieme di interventi nelle aree urbane. Verrà messo in sicurezza il territorio, migliorata la sicurezza degli edifici adeguandoli alle norme più recenti. Verrà inoltre aumentata l’efficienza energetica e migliorato il sistema di illuminazione pubblica. Gli interventi saranno realizzati dai comuni tramite 39.900 piccoli e 7.200 medi lavori pubblici.

Alcuni interventi in appalto riguardano l’efficientamento di edifici sportivi.

Missione 5 Componente 3 Intervento 1.1 – Strategia Nazionale Aree Interne – Potenziamento dei servizi e delle infrastrutture sociali della comunità (3,4%)

  • Importo PNRR: euro 725 milioni
  • Importo appalti impianti sportivi: euro 8 milioni
  • Importo medio: euro 580.088

L’obiettivo dell’investimento è di combattere lo spopolamento, e il conseguente degrado, delle aree periferiche e promuovere iniziative per valorizzare il patrimonio naturale, culturale e le filiere produttive locali, favorendo la ripresa economica e sociale delle aree interne, da Nord a Sud.

Il supporto del PNRR si articola nelle seguenti due linee di intervento: potenziamento servizi e infrastrutture sociali di comunità (cui si riferisce l’intervento 1.1); servizi sanitari di comunità.

Tra i servizi sociali sono inclusi talvolta gli impianti sportivi.

I Piani complementari

Il Governo italiano integra e potenzia i contenuti del PNRR attraverso il Piano Nazionale Complementare (PNC) stanziando ulteriori 30,6 miliardi di risorse nazionali, disponibili in aggiunta alle sovvenzioni e ai fondi previsti nell’ambito del Recovery and Resilience Facility (RRF).

La complementarietà del PNC rispetto al PNRR si manifesta a livello:

– progettuale, con una integrazione delle risorse per gli interventi già previsti nel PNRR (i c.d. programmi e interventi cofinanziati);

– di missione o di componente della missione, con la previsione di ulteriori investimenti (i c.d. programmi e interventi del Piano) che contribuiscono al raggiungimento delle finalità del PNRR.

il decreto-legge n. 59 del 6 maggio 2021, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 101 del 1 luglio 2021,  individua 30 interventi, suddivisi in 24 programmi del Piano, finanziati esclusivamente dal PNC, e dunque a carico del bilancio dello Stato e 6 programmi cofinanziati con il PNRR, ossia già previsti nel PNRR e per i quali il PNC prevede risorse aggiuntive.

Fondo Complementare Sisma

NextAppennino è il programma per il rilancio economico e sociale delle regioni del Centro Italia colpite dai terremoti del 2009 e del 2016, finanziato dal Fondo Complementare al PNRR per le Aree Sisma, con una dotazione complessiva di 1 miliardo e 780 milioni di euro, 700 dei quali, per la maggior parte, a disposizione delle imprese per sostenere i loro investimenti sul territorio.

La responsabilità degli interventi è affidata ad una Cabina di Coordinamento composta dal Commissario Straordinario per la ricostruzione post sisma 2016, che la presiede, dal responsabile della Struttura Sisma Abruzzo 2009, dal Capo Dipartimento Casa Italia, dai presidenti delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria e dai rappresentanti dei sindaci delle quattro regioni.

Alcuni dei bandi di gara per impianti sportivi che si richiamano al PNRR sono in effetti finanziati o cofinanziati attraverso questo Fondo complementare.

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