Roma: un playground in ogni Municipio

(Speciale Playground – 2)
L’iniziativa per la città di Roma, supportata dal fondo “Sport e Periferie”, sta per essere completata con gli ultimi parchi gioco realizzati sulla base di un progetto-tipo. Ne parla uno dei progettisti incaricati.

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Parco delle Palme, Municipio XIV (Abad Architetti).

Le origini del progetto per un playground in ogni Municipio risalgono al Decreto Legge 25 novembre 2015, poi convertito nella Legge 22 gennaio 2016, n. 9, “Misure urgenti per interventi nel territorio”, e precisamente all’art. 15 “Misure urgenti per favorire la realizzazione di impianti sportivi nelle periferie urbane”:

Ai fini del potenziamento dell’attività sportiva agonistica nazionale e dello sviluppo della relativa cultura in aree svantaggiate e zone periferiche urbane, con l’obiettivo di rimuovere gli squilibri economico sociali e incrementare la sicurezza urbana, è istituito sullo stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze, per il successivo trasferimento al bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio dei ministri, il Fondo «Sport e Periferie» da trasferire al Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI). A tal fine è autorizzata la spesa complessiva di 100 milioni di euro nel triennio 2015-2017”.

Per la realizzazione delle Aree Sport all’interno dei parchi pubblici di Roma, sono state identificate, in collaborazione con il Dipartimento Tutela Ambientale del Comune di Roma, 15 aree (una in ogni Municipio); la presentazione fatta dal CONI nel 2016 prevedeva la realizzazione entro il 2017.

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Dislocazione dei playground in ciascun Municipio (clicca per ingrandire).

In effetti, ecco come è andata

Non tutte le aree erano state effettivamente individuate, e per ciascun progetto è stato comunque necessario indire una Conferenza dei Servizi; due parchi in particolare sono incappati in problematiche di tutela dei reperti archeologici, quella del Municipio I (al Colle Oppio) e quella del Municipio 6 (Tor di Nona): per la prima i lavori sono potuti poi andare avanti, mentre l’altra è ancora in attesa del parere della Soprintendenza.

Sulla base di un modello-tipo, l’incarico della progettazione dei primi quattro parchi è stata affidata (a seguito di procedura di gara) alla società di ingegneria milanese Abad Architetti Srl (specializzata in paesaggio e disegno di parchi e playground), mentre tutti gli altri sono stati progettati direttamente dall’organismo tecnico del Coni (a firma dell’architetto Alberto Lucantoni).

Nella gallery, elementi per il fitness e per il gioco bimbi al parco di Tor Tre Teste (foto Tomaso Grillini).

Più avanti, l’architetto Andrea Pirollo, firmatario della progettazione esecutiva e della direzione lavori per conto di Abad Architetti, descrive i contenuti del progetto.

I primi quattro parchi sono stati completati tra il dicembre 2017 e il luglio 2018; altri quattro nel 2019 e quattro quest’anno. Di questi ultimi, tre sono stati inaugurati in tempo prima della chiusura delle attività causa pandemia.

Nella gallery, giochi in legno di robinia al parco Furio Cicogna (foto Kompan).

Ops, ci sono i reperti archeologici! Il parco di Colle Oppio

Il quarto invece è proprio il parco cosiddetto della Polveriera a Colle Oppio, a lungo ostacolato dal (prevedibile) ritrovamento di resti archeologici, che hanno portato ad aggiustamenti progettuali e ad attese per i pareri delle competenti Soprintendenze. I lavori erano cominciati nel dicembre 2018, trovando subito delle porzioni di mura riferibili alle Terme di Tito: questo ha comportato una sospensione dei lavori di circa tre mesi, per poter mettere in atto le “soluzioni progettuali” richieste dalla Direzione generale per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Ministero per i Beni e Attività Culturali: queste devono essere “reversibili” e, “nelle more di una auspicabile, complessiva e coerente con i suoi valori archeologici e paesaggistici che gli sono propri“, prevedere il ripristino della funzione ludico-ricreativa dell’area, compromesso negli ultimi anni dal graduale abbandono e conseguente degrado. Deve essere garantito il decoro degli elementi inseriti dal progetto, con particolare riferimento alla definizione dell’altezza e della qualità della rete di protezione dei campi da calcio, “affinché essa oltre che risultare trasparente, non superi in altezza il margine della recinzione storica già esistente, prospiciente su Viale del Monte Oppio“.

Premesso che l’area era già utilizzata come campo da calcetto, sia pure in stato di degrado, i lavori sono poi ripresi e sostanzialmente completati all’inizio di quest’anno, con l’aggiunta di un campo da basket e uno skatepark in vista del Colosseo.

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I lavori in corso al Colle Oppio nel marzo 2019 (da twitter @giangiotheglide)

Non essendo però intervenuta l’inaugurazione e la consegna ufficiale alla cittadinanza, il campo – già utilizzato impropriamente dagli skater – privo di manutenzione sta lentamente tornando verso il degrado. Il percorso condiviso con il Municipio I prevede che la gestione e la manutenzione sia affidata alle realtà che ne faranno uso: L’Esquilino Basket, l’associazione calcistica F.C. Colle Oppio, le scuole pubbliche Bonghi, Di Donato e Mazzini, il liceo Isacco Newton, la facoltà di Ingegneria.

Il degrado

Inaugurazioni dunque dilazionate nell’arco di almeno tre anni. Tuttavia il problema principale di parchi gioco, privi normalmente di recinzione, è quello del vandalismo. Se si cerca l’argomento in rete si trovano notizie da ogni parte d’Italia. Purtroppo nel caso di Roma le segnalazioni, relative a playground appena inaugurati o ancora da consegnare, si sono susseguite praticamente per ognuna delle quindici aree.

È un problema di educazione al rispetto della cosa pubblica, ma non si può trascurare la necessità di un’adeguata sorveglianza e di una sollecita e sistematica manutenzione, compiti che spettano indiscutibilmente alla Pubblica Amministrazione.

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Uno screenshot della ricerca tramite Google di notizie su episodi di vandalismo nei playground italiani (clicca per ingrandire).

Parla il progettista

(architetto Andrea Pirollo, Abad Architetti Milano)

Le immagini di questa sezione, de non diversamente indicato, sono fornite dai progettisti.

Sotto il profilo teorico, le forme planimetriche utilizzate per la progettazione dei Playground fanno riferimento a composizioni organiche, dalle curve morbide e sinuose, allo scopo di migliorare l’integrazione delle forme con i parchi su cui i Playground medesimi vanno ad inserirsi. Nella maggior parte dei casi è la pista BMX che va a perimetrare il contorno del Playground che costituisce un limite visivo all’area di intervento. La semplicità della composizione e allo stesso tempo l’immediata riconoscibilità dell’impianto planimetrico che distingue il nuovo progetto dalla natura del paesaggio di contesto.

Gli interventi descritti vertono quindi sulla realizzazione di aree attrezzate con dotazioni ludiche e sportive complete di quanto necessario alla loro installazione. Si è prevista pertanto la realizzazione di recinzioni, pavimentazioni anti-trauma, arredo urbano ed ogni altro intervento necessario per rendere le aree fruibili dalla comunità.

Le aree gioco sono state realizzate con materiali innovativi, idonei allo scopo, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza vigenti (UNI EN 1176 e UNI EN 1177).

La progettazione è stata inoltre redatta tenendo in considerazioni le indicazioni riportate all’interno della UNI 11123Guida alla progettazione dei parchi e delle aree da gioco all’aperto”.

La soluzione progettuale è stata redatta con la finalità di realizzare un’area che consenta una libera fruizione del parco per tutte le età suddividendo idealmente il parco in più settori a seconda della tipologia di attività ed alla fascia di età destinata.

La base di partenza su cui si incardinano i progetti è costituita dal campo polivalente dal quale partono i percorsi che connettono le varie aree così suddivise:

Playground 1-4 anni recintato e collocato in posizione strategica per l’accesso e la sicurezza delle famiglie con i relativi bimbi;

Playground 2-10 anni non delimitato ma riconoscibile per omogeneità.

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Abaco delle attrezzature previste nei parchi progettati da Abad Architetti (clicca per ingrandire).

Playground da 1 a 4 anni

L’area del Playground 1-4 anni è stata attrezzata con diversi giochi, tutti destinati ai piccoli utenti di età prescolare: altalena con seggiolini di sicurezza, con tamponamenti laterali; scivolo con altezza 80 cm, con una scaletta di risalita; casetta con pedana per il gattonaggio; gioco multifunzione che renda agevoli e sicuri i primi movimenti e le prime interazioni con elementi esterni: torrette, elementi di collegamento tra le medesime e nello specifico passerella ponte oscillante, pannelli manipolativi, tubi parlanti, rampa di risalita con appigli in resina colorata, scivolo.

L’area è stata recintata fino ad un’altezza di 120 cm per garantire la sicurezza e l’incolumità dei bambini ed è stata dotata di panchine da utilizzare dai genitori o accompagnatori in genere dei bambini. Tutti i giochi hanno la rispettiva area di impatto rivestita con pavimentazione di sicurezza in pacciamatura di corteccia di pino naturale. La pavimentazione così formata ha caratteristiche di sicurezza, drenanti, antiscivolo.

I percorsi di collegamento alle aree gioco sono stati realizzati in pozzolana romana miscelata con calce bianca. Grazie a questa pavimentazione, si è creata una continuità di materiale tra il percorso che attraversa l’area e la pavimentazione di sicurezza dei giochi. In questo modo le aree sono accessibili ai disabili.

Playground da 2 a 10 anni

Nelle aree dei Playground 2-10 anni si è prevista l’installazione di diverse attrezzature in modo da offrire molte attività per tale fascia di età.

Le attrezzature previste sono: altalene con diverse tipologie di seduta; teleferica costituita da una stazione di partenza, una di arrivo, un seggiolino, una fune; gioco multifunzione composto da torrette, ponte oscillante, scala di risalita, scivolo, spalliera svedese, sartia di corda di nylon, tavolo ping pong.

Inoltre si è prevista l’installazione anche in quest’area di panchine, cestini e superficie ammortizzante in prossimità dei giochi.

Campo polivalente

Per quanto concerne la realizzazione del campo polivalente, di dimensioni esterne 29 x 19 m, e interne 26 x 14 m, come già detto in precedenza, si è pensato in primis di utilizzarlo come cardine della composizione dei Playground per dimensione e impatto paesaggistico.

Il campo permette ai fruitori di praticare attività come calcio, basket e pallavolo grazie alla fornitura ed installazione di tutte le attrezzature necessarie alla pratica di questi sport.

La pavimentazione è stata realizzata in calcestruzzo armato con fibre di spessore 12 cm e rifinito con pastina colorata. Il sottofondo è stato realizzato mediante l’utilizzo di misto granulare naturale per uno spessore di 30 cm previa posa di uno strato di separazione con il terreno in TNT. Per una questione qualitativa e di sicurezza per tutti gli utenti del parco, si è prevista la realizzazione di una recinzione in legno su tutto il perimetro, altezza circa 100 cm, in corrispondenza dei lati lunghi e circa 2,50 m lungo i lati corti. Questo tipo di recinzione ricrea una sorta di arena che riduce l’uscita dal campo delle palle, rendendo il gioco più interessante e con riduzione dei rischi per i passanti.

Nella gallery, sezioni di progetto dei parchi Delle Palme (i primi due) e Torre Spaccata.

Una nuova modalità insediativa

Pensiamo che la definizione di questi progetti abbia consolidato una nuova modalità insediativa del “paesaggio attrezzato” nel “paesaggio urbano”, costruendo piccoli poli attrattivi capaci – se ben utilizzati e gestiti (sic!) – di creare nuove forme aggregative basate sullo sport, sul relax, e sul divertimento. Inoltre crediamo che la distribuzione capillare dei Playground nei 15 Municipi romani crei una nuova forma di democrazia degli interventi, di piccola dimensione, ma di importante condivisione delle risorse verso l’intera cittadinanza; in maniera inclusiva e non esclusiva, non più basandosi sul “grande progetto” ma sui rammendi distribuiti e sensibili dei variegati contesti urbani, dal centro città, alle periferie più estreme. È forse questa la traccia nuova da seguire per le Amministrazioni Pubbliche del futuro, in cui la politica da teorica diviene fatto reale sul territorio, anzi, sui territori.

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Ingresso al Parco Delle Palme.

Abad Architetti Srl

(www.abad.it)

logo abad architettiStudio milanese di paesaggio, architettura e design. Progetti e realizzazioni in Italia e all’Estero. Fondato nel 1999 da Alessandro Bianchi, dal 2009 è società di ingegneria (Abad Architetti Srl). Andrea Pirollo (amministratore unico e direttore tecnico), Massimiliano Zigoi housing consultant, Alessandra Galati Rando safety consultant, con un team di progettisti interni ed esterni per le varie discipline tecniche trattate dalla società di servizi. Specializzato nel disegno di paesaggio, parchi e playground, si occupa anche di edifici per la residenza e il terziario, interior design e contract per società pubbliche e private.

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6 – Lucca: parco giochi sulle antiche mura

7 – Lecce: la riqualificazione sostenibile del Parco Montefusco

8 – Il playground incontra l’arte contemporanea